Massimo Adolfo Vitale

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Massimo Adolfo Vitale
NascitaTorino, 13 novembre 1885
MorteCivitavecchia, 5 maggio 1968
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataArma di cavalleria, III Corpo d'armata
GradoComandante, colonnello
GuerrePrima guerra mondiale, Guerra di Libia
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare, Croce al merito di guerra
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Massimo Adolfo Vitale (Torino, 13 novembre 1885Civitavecchia, 5 maggio 1968) è stato uno storico, romanziere e colonnello italiano, nel dopoguerra si impegnò a fondo nella ricerca di informazioni sugli ebrei deportati.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Giuseppe Yosef Vitale e Sara Nina Levi, si laureò in giurisprudenza, prestò servizio come militare nell'arma della cavalleria. Fu comandante della squadra aerea durante la guerra di Libia. Inoltre partecipò dal giugno 1916 alla Prima guerra mondiale nella 26ª Squadriglia della 3ª Armata (Regio Esercito) ed ottenne una medaglia d'argento al valor militare e una croce al merito di guerra. Tra il 1919 e il 1922 continuò la sua attività nell'aeronautica, in Eritrea, in Somalia e poi in Libia. In Libia creò il corpo dei meharisti del quale fu anche comandante. Nel 1929 divenne funzionario dell'amministrazione coloniale italiana. Si trasferì nel febbraio del 1938 in Libia e fu nominato da Carlo Pini vice prefetto di Derna in Cirenaica. Nel 1938 si trasferì in Inghilterra, Francia e infine Marocco, dove prestò servizio per le forze alleate. Nel marzo 1939 fu costretto ad abbandonare il servizio a causa delle leggi razziali; ritornò al servizio solo nel 1944, grazie all'approvazione della legge 9 del 2 gennaio 1944 che prevedeva la riammissione in servizio dei funzionari dell'amministrazione di Stato di religione ebraica.

Nell'autunno del 1944 rientrò in Italia per prestare servizio presso il Ministero dell'Africa italiana e fu messo a capo dell'Ufficio mostre ed esposizioni e a dirigere il Museo dell'Africa italiana.

Nel 1945, al suo ritorno a Roma dopo la liberazione, gli fu affidata la presidenza del Comitato Ricerche Deportati Ebrei (CRDE). Il Commissario governativo dell’UCII (oggi UCEI), Giuseppe Nathan, chiese a Vitale di indagare sul destino degli ebrei deportati. A capo del CRDE cercò di intrattenere rapporti con enti pubblici e privati, per la documentazione probatoria sugli arresti e le deportazioni.

Nel 1947 il presidente dell’UCII, Raffaele Cantoni, incaricò Vitale di scrivere un libro sugli ebrei in Italia fra il settembre 1943 e l’aprile 1945. Le sue ricerche furono molto importanti e condussero alla redazione delle liste delle vittime degli ebrei italiani e di quelli deportati dalle Isole egee.

Dopo l'incarico presso il Centro di documentazione ebraica contemporanea, nel 1955 diventò membro del consiglio del CDEC in qualità di rappresentante dell'UCII.

Massimo Adolfo Vitale morì a Civitavecchia nell’aprile del 1968.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ricordo di Massimo Adolfo Vitale. Dal Comitato ricerche deportati ebrei al Centro di documentazione ebraica contemporanea, Roberto Bassi , edito in «La rassegna mensile di Israel, terza serie, vol. 45, n. 1/3», 8 - 21, Milano, gennaio - marzo 1979, Unione delle comunità ebraiche italiane
  • L'attività del Comitato ricerche deportati ebrei. Storia di un lavoro pionieristico (1944 - 1953), Liliana Picciotto Fargion, edito in «Una storia di tutti. Prigionieri, internati, deportati italiani nella seconda guerra mondiale», 186, Verona, 1989, Franco Angeli
  • Auschwitz prima di "Auschwitz". Massimo Adolfo Vitale e le prime ricerche sugli ebrei deportati dall'Italia, Costantino Di Sante, gennaio 2014, Ombre corte

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN306388560 · ISNI (EN0000 0004 2788 1629 · SBN CUBV161971 · BAV 495/269027 · LCCN (ENno2014020883 · GND (DE1052955150 · BNF (FRcb16987867c (data) · J9U (ENHE987007511454305171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2014020883