Mario Galvagni

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Mario Galvagni (Milano, 11 luglio 1928Milano, 7 aprile 2020) è stato un architetto italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo gli studi alla Scuola del Libro dell'Umanitaria di Milano nel 1942, si è diplomato al Liceo Artistico di Brera e successivamente in Pittura all'Accademia di Brera, laureandosi in Architettura al Politecnico di Milano nel 1953[1]. Collaborò con l'amico Gio Ponti e lavorò nello studio di Luigi Figini e Gino Pollini. Il suo eclettismo lo portò ad esplorare altre discipline, tra le quali la Fisica e nel 1981 diventò socio ricercatore della Società Italiana di Fisica. Nel 1954 vince il concorso indetto da Pierino Tizzoni, imprenditore importatore della BMW in Italia, per fondare la località per vacanze di Torre del Mare a Bergeggi (SV). Così a ventisei anni iniziò a sperimentare sul campo il fare architettura. Nella sua carriera sviluppò molteplici progetti e ricerche, in particolare, innestate sul tema della casa per vacanza al mare e in montagna, tra la Liguria e la Valle d'Aosta.

Le sue opere furono pubblicate su importanti riviste internazionali: per citarne alcune Domus, con articolo di Giò Ponti; su Architecture d’aujourd’hui e Aujourd’hui art et architecture, dove André Bloc, sempre attento alle sperimentazioni formali, ne diede conto; su Progressive Architecture e The Architectural Review. Nel 1967 la critica americana Ester McCoy lo invitò alla mostra 10 Italian Architects al LACMA di Los Angeles, dove Galvagni presentò la megastruttura Continuos City Ink Drawing (un centro civico per la città di Bellagio sul Lago di Como). La storica dell’arte Lara Vinca Masini lo invitò nel 1978 alla Biennale di Venezia/Arti visive e Architettura curata da Enrico Crispolti. Lì Galvagni partecipò alla sezione Utopia e crisi dell’ antinatura. Intenzioni architettoniche in Italia. Solo tardivamente lo storico dell'architettura Bruno Zevi si accorse di lui, pubblicandone un'opera nella rivista da lui fondata L’architettura, cronache e storia[2]. Tuttavia la sua opera architettonica, pur avendo una certa diffusione, fu controversa e non sempre fu apprezzata: Ernesto Nathan Rogers, ad esempio, rifiutò di pubblicarla su Casabella.

Nel 2012 viene istituito il Parco architettonico di Torre del Mare, che ha come protagonisti gli edifici progettati da Galvagni a Torre del Mare tra il 1954 e il 1960.

Principali opere[modifica | modifica wikitesto]


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Autobiografia, in Guida al Parco architettonico di Torre del Mare, op. cit. pag. 130.
  2. ^ L’architettura, cronache e storia n.219, gennaio 1974: “L’unità abitativa pulsante”

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emanuele Piccardo (a cura), https://www.archphoto.it/archives/5175[collegamento interrotto], plug_in, Busalla 2017, ISBN 978-88-95459-29-5
  • AA. VV. (cura di Giovanna Franco e Stefano F. Musso), Architetture in Liguria dopo il 1945, Marsilio, Padova 2016, ISBN 978-88-6405-798-9 (disponibile on line, link: testo|
  • Mario Galvagni, La mia architettura a Torre del Mare Archiviato il 4 agosto 2020 in Internet Archive., in Emanuele Piccardo, Holiday Houses, plug_in, Busalla 2013 ISBN 978-88-95459-13-4
  • Marco Ciarlo (a cura), Guida al Parco architettonico di Torre del Mare / Guide to the Torre del Mare Architectural Park, Libria, Melfi 2012, ISBN 978-88-96067-92-5.
  • Mario Galvagni, Come nasce la mia Architettura, una breve sintesi illustrativa, 2011 (testo in .pdf pubblicato digitalmente sul web, link: testo)
  • Lara Vinca Masini, Mario Galvagni. La ricerca silente, Libreria Clup, Milano 2006.
  • Mario Galvagni, Poetica della Complessità - Breviario del fare Architettura, 2002 (testo in .pdf pubblicato digitalmente sul web, links: parte prima, seconda parte, terza parte, quarta parte

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