Malanca E2C

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Malanca E2C
CostruttoreBandiera dell'Italia Malanca
TipoStradale, scrambler
Produzionedal 1974 al 1982
Sostituita daMalanca GTI 80
Modelli similiAspes Yuma
Benelli 2C
Bultaco Streaker
Fantic Motor Strada
Italjet Buccaneer
Montesa Crono
Motobécane 125 LT
Laverda LZ
Zündapp KS-WK

La E2C è una motocicletta stradale costruita dalla Malanca dal 1974 al 1982.

Il contesto[modifica | modifica wikitesto]

L'idea di una 125 cm³ stradale nacque dall'esperienza nelle corse della Casa di Pontecchio Marconi: fu il fondatore della Casa, Mario Malanca, a volere uno stretto legame con la ottavo di litro che correva con Otello Buscherini.

Si optò per una 125 bicilindrica due tempi, ispirata nel motore alle contemporanee Yamaha, mentre per il telaio fu realizzato un doppia culla chiusa in tubi simile nel disegno alla Malanca 125 da GP. La moto, battezzata E2C, fu presentata al Salone di Parigi 1973; al successivo Salone di Milano, un mese dopo, fu presentata una versione sportiva. La produzione iniziò nella primavera 1974.

La moto[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio la moto si presentava con manubrio alto e freni a tamburo (l'anteriore a comando idraulico); a richiesta era disponibile il manubrio basso e il freno a disco anteriore. In occasione del Salone di Milano 1975 la moto fu migliorata, con l'adozione di termiche maggiorate; la gamma inoltre si ampliò con tre nuovi modelli:

  • E2C Sport, più potente (18 CV) e dal look sportivo (mezzi manubri, pedane arretrate, sella con codino, due freni a disco all'anteriore);
  • 150 GT, con motore maggiorato a 150 cm³, utilizzabile anche in autostrada;
  • E2C Scrambler 125, ispirata alla contemporanea Ducati Scrambler.

Il maggiore successo fu riscosso dalla E2C Sport, che fu rivista nel 1977: nuova la strumentazione, i colori, le grafiche e la sella, fu montato un freno a disco anche al posteriore (prima ottavo di litro ad averlo) e i cerchi in lega (che si dimostrarono molto fragili).

Nel 1979 la moto ebbe un nuovo restyling, con nuovi colori (ispirati alle Lotus sponsorizzate John Player) e nuovi cerchi in lega più robusti. In quello stesso anno fu presentata la GTI, modello di transizione verso la GTI 80 del 1980, che sostituì la E2C come modello di punta della Casa emiliana. La moto non uscì però di produzione, restando a listino come modello più economico sino al 1982, anno in cui fu rimpiazzata dalla OB One raffreddata ad acqua.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Caratteristiche tecniche - Malanca E2C 1974/75
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 1900 × 765 × 1055 mm
Altezze Sella: 770 mm
Interasse: 1265 mm Massa a vuoto: 103 kg Serbatoio: 11 l
Meccanica
Tipo motore: Bicilindrico a due tempi Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 124,82 cm³ (Alesaggio 43 × Corsa 43 mm)
Distribuzione: regolata dal pistone a luci incrociate contrapposte con quattro travasi Alimentazione: due carburatori Dell'Orto SHB 19 B
Potenza: 15 CV a 8.000 giri/min Coppia: Rapporto di compressione: 8,5:1
Frizione: multidisco a bagno d'olio Cambio: 5 marce a ingranaggi sempre in presa, comando a pedale sulla sinistra
Accensione elettronica Dansi
Trasmissione primaria ad ingranaggi a denti elicoidali; finale a catena
Avviamento a pedale
Ciclistica
Telaio doppia culla chiusa in tubi d'acciaio
Sospensioni Anteriore: forcella teleidraulica Marzocchi con steli da 32 mm / Posteriore: forcellone oscillante e due ammortizzatori Marzocchi regolabili in 3 posizioni
Freni Anteriore: a tamburo Scarab da 160 mm a comando idraulico (optional a disco da 230 mm) / Posteriore: a tamburo da 140 mm
Pneumatici anteriore 2.75-18", posteriore 3.00-18"
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 121 km/h
Fonte dei dati: Motociclismo d'Epoca 3/2015, pag. 61
Caratteristiche tecniche - Malanca E2C Sport 1976/79
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 1900 × 690 × 930 mm
Altezze Sella: 770 mm
Interasse: 1265 mm Massa a vuoto: 102 kg Serbatoio: 11 l
Meccanica
Tipo motore: Bicilindrico a due tempi Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 124,82 cm³ (Alesaggio 43 × Corsa 43 mm)
Distribuzione: regolata dal pistone a luci incrociate contrapposte con quattro travasi Alimentazione: due carburatori Dell'Orto VHB 22 F
Potenza: 18 CV a 9.800 giri/min Coppia: 1,5 kgm a 7.000 giri/min Rapporto di compressione: 10:1
Frizione: multidisco a bagno d'olio Cambio: 5 marce a ingranaggi sempre in presa, comando a pedale sulla sinistra
Accensione elettronica Dansi
Trasmissione primaria ad ingranaggi a denti elicoidali; finale a catena
Avviamento a pedale
Ciclistica
Telaio doppia culla chiusa in tubi d'acciaio
Sospensioni Anteriore: forcella teleidraulica Paioli con steli da 32 mm / Posteriore: forcellone oscillante e due ammortizzatori Paioli regolabili in 4 posizioni
Freni Anteriore: 2 dischi Scarab da 230 mm / Posteriore: a tamburo da 140 mm (dal 1977 a disco Scarab da 200 mm)
Pneumatici anteriore 2.75-18", posteriore 3.00-18"
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 135 km/h
Fonte dei dati: Motociclismo d'Epoca 3/2015, pag. 61

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]