Lorenzo Baratter

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lorenzo Baratter

Lorenzo Baratter (Rovereto, 29 gennaio 1973) è uno storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È nato a Rovereto, in provincia di Trento.

Conseguita la maturità presso il Liceo Antonio Rosmini di Rovereto, si è laureato in Storia contemporanea presso l'Università Ca' Foscari di Venezia con una tesi di ricerca dedicata agli IMI (Internati Militari Italiani) della provincia di Trento nella seconda guerra mondiale.

Già esponente del Partito Autonomista Trentino Tirolese (PATT), nel 2013 è stato eletto nel Consiglio della Provincia autonoma di Trento e quindi, ope legis, membro del Consiglio della Regione Trentino-Alto Adige.

Nel 2018 ha restituito la tessera del partito: da allora non ha più alcuna appartenenza politica né incarico politico.

Tra le altre attività ha ricoperto il ruolo dal 2007 al 2022, di Direttore del Centro Documentazione Luserna - Dokumentationszentrum Lusern Onlus. Collabora inoltre con il quotidiano Dolomiten di Bolzano.

Incarichi[modifica | modifica wikitesto]

È stato coordinatore di vari progetti, tra i quali quello per il Centenario della Grande Guerra (1914-2014) per la Provincia autonoma di Trento.

Da settembre 2011 a settembre 2013 è stato presidente del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all'Adige.

Dal 2007 al 2022 è stato direttore del Centro Documentazione Luserna - Dokumentationszentrum Lusérn Onlus (dove ha ripreso servizio una volta conclusa la sua esperienza politica, nel 2018),[1][2] fondazione per la quale ha curato anche i seguenti eventi espositivi:

  • Storia de l'ors. L'orso nella cultura popolare trentina (2020)
  • Solo il vento bussava alla porta. Omaggio a Flavio Faganello (2020)
  • Fratello Lupo (2019)
  • 1919, il ritorno dei profughi (2019)
  • Galizia 1914. I soldati tirolesi e trentini sul fronte orientale nella prima guerra mondiale (2012)
  • Un anno sull'Altipiano (2011)
  • Giochi e giocattoli delle Dolomiti e delle Alpi Orientali (2010)
  • Il cacciatore delle Alpi. Da predatore a gestore (2009)
  • Le stagioni della vita. Abiti e costumi delle Dolomiti e delle Alpi orientali (2008)
  • Dagli altopiani a Caporetto (2007)
  • La Grande Guerra e l'offensiva di primavera del 1916 (2006)

In precedenza, presso il Centro, ha provveduto alla digitalizzazione e catalogazione del materiale archivistico relativo al primo conflitto mondiale ivi conservato.

Da gennaio 2010 a ottobre 2011 è stato direttore del Kulturinstitut Lusérn, ente che si occupa della salvaguardia della lingua e della cultura Cimbra. Si è occupato anche di un progetto di ricognizione archivistica effettuato con Fabrizio Rasera, Censimento delle fonti edite e inedite sugli Internati Militari Italiani (IMI) 1943-1945 della provincia di Trento (Museo della Guerra di Rovereto, Rovereto, 2008).

Nel 2006 ha collaborato con la Fondazione Stava 1985 di Tesero.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014, in occasione dell'anniversario della morte di Cesare Battisti, impiccato dagli austriaci durante la prima guerra mondiale, ha definito l'irredentista trentino un «parlamentare austriaco disertore», mentre circa l'ufficiale asburgico che lo arrestò, il trentino Bruno Franceschini, tradizionalmente considerato dalla storiografia italiana di ispirazione nazionalista un rinnegato[3], ha dichiarato: «era in realtà fedele ufficiale dell'Imperatore, chiamato in guerra nell'esercito austro-ungarico, combattente non per la "patria nefanda" – come avrebbe sentenziato la retorica nazionalista nel dopoguerra – ma per lo Stato, l'Impero austro-ungarico, nel quale egli era nato e cresciuto e del quale si sentiva parte»[4]. Tali affermazioni hanno suscitato varie polemiche[5][6].

Vicende giudiziarie (il «patto elettorale») e proscioglimento[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016 è stato accusato di corruzione elettorale (art. 96 del DPR 361/1957) come candidato del PATT, del quale è stato capogruppo provinciale, in una vicenda che ha coinvolto le associazioni Schützen trentini, (il capo degli Schützen Paolo Dalprà e il vicecomandante Giuseppe Corona). In occasione delle elezioni provinciali del 2013, il Baratter aveva firmato un accordo scritto[7][8] che così recitava:

"In vista delle prossime Elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale che si terranno il 27 ottobre 2013; considerata la volontà dei due candidati sotto indicati di farsi carico di rappresentare le istanze della Federazione degli Schützen del Tirolo Meridionale - WTSB e considerata la volontà della Stessa a dare pieno sostegno ai due candidati; I sottoscritti: Giuseppe Corona [...] e Lorenzo Baratter [...] si impegnano in caso di elezione a versare a titolo di Contributo Volontario alla Federazione degli Schützen del Tirolo Meridionale - WTSB la quota Mensile di €500,00 Cada Uno (diconsi Euro Cinquecento Cada Uno). In fede [seguono firme]".

La vicenda ha avuto notevole risalto sulla stampa locale e nazionale[9] che fin da subito ha separato l'opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti, dove il Baratter si è sempre difeso sottolineando una personale ingenuità fatta comunque in totale buona fede[10].

Nella seduta del 16 gennaio 2017 Baratter ha chiesto l'applicazione, nel suo caso, dell'istituto della sospensione del processo per messa alla prova.[11][12][13]

Il processo sul «patto elettorale» che lo ha visto protagonista si è concluso il 20 febbraio 2017 con una condanna per i due co-imputati nel processo.[14] Infatti, mentre il consigliere provinciale autonomista, in una precedente udienza, aveva già concordato la cosiddetta «messa in prova» (tradotta con una sorta di “servizio civile” all’Anffas), gli altri due imputati - il capo degli Schützen Paolo Dalprà e il vicecomandante Giuseppe Corona - hanno scelto il rito abbreviato, venendo infine condannati in primo grado alla pena di cinque mesi e dieci giorni di detenzione.

Tale vicenda ha destato l'interesse del programma televisivo Le Iene che ha realizzato un servizio nel quale il Baratter ha evitato le domande del giornalista mandato ad intervistarlo.[15][16]

Il 30 maggio 2017 il Tribunale di Trento ha emesso sentenza definitiva di proscioglimento nei confronti di Lorenzo Baratter, in quanto - con la riuscita del periodo di messa in prova - il reato risulta estinto.[17]

Il 26 ottobre 2018 la Corte di appello di Trento ha stabilito, nel processo nei confronti di Dalprà e Corona, che il fatto non sussiste,[18] ma in questa sentenza non era coinvolto direttamente lo storico e politico trentino, che aveva scelto altra via processuale.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Toni Ebner, 1918-1981 (Athesia, Bolzano, 2020)
  • Il ritorno dei profughi (Centro Documentazione Luserna, Luserna, 2019)
  • Storia del Trentino nel XX secolo (Athesia, Bolzano, 2017)
  • La Cooperazione in parole semplici (Ecra, Roma, 2012)
  • Enrico Pruner. Una vita per l'Autonomia (Athesia, Bolzano, 2012)
  • Almanacco delle compagnie Schützen del Tirolo Meridionale (Egon, Rovereto, 2012)
  • L'autonomia spiegata ai miei figli (Egon, Rovereto, 2011)
  • La cooperazione spiegata ai miei figli (Egon, Rovereto, 2011)
  • Clara Marchetto. Combattente per l'Autonomia (1911-1982) (Regione Trentino Alto Adige, Trento, 2011)
  • Storia dell'ASAR (Associazione Studi Autonomistici Regionali) 1945-1948 (Zandonai Editore, 2009)
  • Il Canonico Michael Gamper (Athesia, Bolzano, 2009)
  • Giochi e giocattoli delle Dolomiti/Spiele und Spielzeug aus den Dolomiten (Centro Documentazione Luserna, Luserna, 2009)
  • Le stagioni della vita/Die Jahreszeiten des Lebens (Centro Documentazione Luserna, Luserna, 2008)
  • Anna Maria Mussolini. L'ultima figlia del Duce (Mursia, 2007)
  • Una memoria affossata: gli internati militari italiani 1943-1945. Il caso di Bolzano (ANPI, Bolzano, 2007[19])
  • La Grande Guerra delle minoranze. Ladini, mocheni e cimbri nella prima guerra mondiale (Gaspari Editore/Provincia autonoma di Trento, Udine, 2006)
  • Dagli Altopiani a Caporetto (con DVD) (Centro Documentazione Luserna, Luserna, 2006)
  • Le Dolomiti del Terzo Reich (Mursia, Milano, 2005)
  • Tra vespri e soldati. Cronache dal santuario di Pietralba durante il secondo conflitto mondiale (Publilux, Trento, 2003)
  • Dall'Alpenvorland a via Rasella. Storia dei reggimenti di Polizia Sudtirolesi (1943-1945) (Publilux, Trento, 2003).

Ha anche collaborato alle seguenti opere con propri scritti:

  • Gerald Steinacher, Südtirol im Dritten Reich/L'Alto Adige nel Terzo Reich
  • A. di Michele e R. Taiani, La Zona d'operazione delle Prealpi nella seconda guerra mondiale
  • A. di Michele e R. Taiani, Die Operationszone Alpenvorland im Zweiten Weltkrieg
  • E. Campolongo, L'ossario per i caduti dell'Esercito austro ungarico nel cimitero di Trento.

Infine ha collaborato, come consulente storico, alla realizzazione dei seguenti film:

  • La Battaglia del Brennero realizzato dal regista Mauro Vittorio Quattrina, inerente ai bombardamenti effettuati durante la Seconda guerra mondiale dalle forze anglo americane lungo l'asse Verona-Brennero nel periodo 1943/1945 (2012)
  • Heimat Südtirol. La missione di Michael Gamper, del regista Renzo Carbonera (2014).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C.D.Luserna.
  2. ^ Consiglio regionale TAA.
  3. ^ Nella voce dedicata a Cesare Battisti dell'Enciclopedia Treccani, scritta nel 1930, Franceschini è definito «un rinnegato della sua terra».
  4. ^ «Battisti era un disertore» battaglia su Facebook, 11 luglio 2014. URL consultato il 13 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2014).
  5. ^ Gian Antonio Stella, Gli insulti a Battisti di chi non ha memoria, in Corriere della Sera, 16 luglio 2014.
  6. ^ Fratelli d'Italia: «Baratter studi l'esempio di Battisti», in Trentino, 16 luglio 2014. URL consultato il 13 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2014).
  7. ^ Elezioni Regionali Trentino: soldi a Schutzen in cambio di voti. URL consultato il 17 gennaio 2017.
  8. ^ Gian Antonio Stella, Dare soldi per avere voti non è vietato anche in Trentino?, su corriere.it, 10 aprile 2016. URL consultato il 25 novembre 2017.
  9. ^ Gian Antonio Stella, Il baratto del signor Baratter, in Sette, rivista del Corriere della Sera, 3 marzo 2017.
  10. ^ "Processo Schützen", Baratter chiede la "messa alla prova" per evitare la sentenza. Farà volontariato all'Anffas, in il Dolomiti, 16 gennaio 2017. URL consultato il 17 gennaio 2017.
  11. ^ In tribunale il patto con gli Schützen Baratter: volontariato, non processo, su ladige.it. URL consultato il 16 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2017).
  12. ^ Processo per corruzione, Baratter chiede la «messa alla prova», su lavocedeltrentino.it. URL consultato il 16 gennaio 2017.
  13. ^ Fabrizio Galluzzo, Sospensione del processo e messa alla prova, su treccani.it, Treccani, 2016. URL consultato il 16 gennaio 2017.
    «Si tratta di un istituto (...) applicabile esclusivamente a reati considerati di minor allarme sociale (...) il cui esito positivo comporta l’estinzione del reato»
  14. ^ Giuseppe Pietrobelli, Trento, corruzione elettorale: condannati presidente e vice degli Schützen. Risarcimento a Fraccaro (M5s), in il Fatto Quotidiano, 21 febbraio 2017.
  15. ^ Caso Schützen: Baratter inseguito da Le Iene, su secolo-trentino.com. URL consultato il 6 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2017).
  16. ^ Filmato audio Pecoraro: Corruzione elettorale… con contratto, Le Iene, 22 marzo 2017. URL consultato il 23 marzo 2017.
  17. ^ «Patto elettorale» con gli Schützen. Baratter prosciolto, reato estinto, su ladige.it, l'Adige, 30 maggio 2017. URL consultato il 30 luglio 2017.
  18. ^ Francesca Quattromani, Corruzione elettorale: Schützen assolti, su giornaletrentino.it, Trentino, 27 ottobre 2018. URL consultato il 28 novembre 2018.
    «I due esponenti degli Schützen (...) erano finiti a processo nel 2016 per corruzione elettorale, assieme al consigliere provinciale del Patt Lorenzo Baratter. Quest’ultimo aveva ottenuto la messa alla prova, Dalprà e Corona avevano affrontato il processo»
  19. ^ liberamente consultabile online

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Baratter Lorenzo, su consiglio.regione.taa.it, Consiglio regionale del Trentino Alto Adige. URL consultato il 25 novembre 2016.
    «eletto consigliere provinciale e regionale il 27 ottobre 2013»
  • Sede del Centro Documentazione Luserna - Staff e Contatti, su lusern.it, Centro Documentazione Luserna onlus. URL consultato il 25 novembre 2016.
    «Direttore dott. Lorenzo Baratter in aspettativa per mandato politico come Consigliere»
Controllo di autoritàVIAF (EN32255028 · ISNI (EN0000 0000 5520 7800 · SBN UBOV856468 · LCCN (ENno2004060444 · GND (DE134263774 · BNF (FRcb146424454 (data) · J9U (ENHE987007454180405171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2004060444
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie