Konstantin Poltoratsky

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Konstantin Poltoratsky
Il generale Poltoratsky in un ritratto eseguito da George Dawe
NascitaChernigov, 1 giugno 1782
MorteSan Pietroburgo, 27 marzo 1858
Dati militari
Paese servito Impero russo
Forza armata Esercito imperiale russo
ArmaFanteria
Anni di servizio1798 - 1830
1834 - 1842
GradoTenente generale
GuerreGuerre napoleoniche
CampagneOccupazione della Francia (1815-1818)
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Konstantin Markovic Poltoratsky (Chernigov, 1º giugno 1782San Pietroburgo, 27 marzo 1858) è stato un generale russo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Konstantin Markovich Poltoratsky nacque il 1 giugno 1782 (secondo altre fonti il 2 o il 30 maggio). Suo padre era Mark Fedorovich Poltoratsky, cantante e direttore della cappella di corte di San Pietroburgo, mentre sua madre era Agafokleya Aleksandrovna Shishkova, meglio nota col soprannome di "Poltorachikha". Sua nipote, figlia di una delle sue sorelle, fu Anna Kern.

All'età di 2 anni, Konstantin venne arruolato nel reggimento Semyonovsky col rango di furiere. All'età di 15 anni venne promosso alfiere nel suo reggimento. Nel 1802, come aiutante di reggimento, venne implicato nella vicenda del tenente Alexei Shubin il quale inventò di sana pianta una cospirazione contro lo zar per poi fingere di sventarla per ottenere il favore del sovrano. Poltoratsky, credendo alle parole di Shubin (il quale poi si sparò suicidandosi), si recò al palazzo di notte per svegliare Alessandro I temendo per la sua vita.[1]

A livello militare, prese parte alle guerre della terza coalizione e della quarta coalizione. Si distinse nella battaglia di Austerlitz (ove ottenne l'ordine di sant'Anna di IV classe e venne promosso stabs-kapitan) e nel 1807 nella Battaglia di Heilsberg e nella Battaglia di Friedland, motivo per cui ottenne la IV classe dell'ordine di San Vladimiro e venne promosso capitano. Il 20 maggio 1808 venne promosso colonnello.

Nella guerra russo-turca (1806-1812) entrò nell'armata del Danubio della quale nel 1810 divenne secondo in comando. Si distinse nella battaglia di Batin, durante l'assedio e la presa di Silistria. Il 15 maggio 1811, venne nominato comandante del reggimento di fanteria Nishloth. Per l'assalto a Lovcha del 1811, ottenne la spada d'oro al coraggio. Per la liberazione del villaggio di Gromadi, la III classe dell'Ordine di San Vladimiro. Dal 10 gennaio 1812, fu comandante del reggimento di fanteria Tiflis, a febbraio venne nominato comandante e poi dal 12 marzo 1812 comandante del reggimento di fanteria Nasheburg, all'epoca parte della 1ª brigata della 9ª divisione di fanteria del corpo d'armata del generale Evgeny Markov. Prese quindi parte alla resistenza russa all'invasione francese, distinguendosi nella battaglia di Korbin e nella battaglia di Gorodechno dove ottenne la IV classe dell'ordine di San Giorgio (22 novembre 1812). Per lo scontro presso Konigsvart del 15 settembre 1813, venne promosso maggiore generale e nominato comandante di una brigata composta dai reggimenti Apsheron e Nasheburg. Nel 1813, combatté nell'assedio della fortezza di Thorn e nella battaglia di Lipsia, motivo per cui gli venne attribuita la I classe dell'Ordine di Sant'Anna.

Nel 1814, prese parte alle battaglie di Brienne, La Rothière e Champaubert, dove venne ferito e fatto prigioniero dai francesi con il generale Zakhar Olsufiev, venendo rilasciato solo dopo la presa di Parigi da parte degli alleati. Tornò quindi al comando della sua brigata ed il 19 luglio 1817 venne nominato comandante della 3ª brigata della 23ª divisione di fanteria. Continuò il suo servizio in Francia durante l'occupazione seguita al crollo dell'impero francese come membro del corpo d'armata del generale Mikhail Vorontsov sino al 1818. Tornato in Russia, venne nominato comandante della 2ª brigata della 9ª divisione di fanteria. Il 28 gennaio 1830 venne nominato consigliere privato dello zar e governatore civile di Yeroslavl. Il 18 febbraio 1835 ricevette il rango di tenente generale ed ottenne il rango di governatore militare di Yeroslavl oltre al ruolo civile che già gli competeva. Nel 1842 chiese il pensionamento per ragioni di salute. Negli ultimi anni della sua vita visse a San Pietroburgo, dove morì il 15 marzo 1858 e venne sepolto nel Monastero costiero di San Sergio.

Matrimonio e figli[modifica | modifica wikitesto]

Sofya Borisovna Golitsyna

Il 18 agosto 1818, a Pavlovsk, sposò la principessa Sofya Borisovna Golitsyna (15 aprile 1795 – 19 novembre 1871), figlia del tenente generale principe Boris Golitsyn, dama d'onore della zarina e dama dell'Ordine di Santa Caterina. Secondo i contemporanei, madame Poltoratskaya era "tutt'altro che bella, ma attraente, parlava bene con cortesia, il che era un punto a suo favore".[2]. Da questo matrimonio nacque un figlio:

  • Boris Konstantinovich (9 gennaio 1820 – 10 febbraio 1850), capitano del reggimento della Guardia di Sua Maestà; morì celibe.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze russe[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di I classe dell'Ordine di Sant'Anna - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II classe dell'Ordine di San Vladimiro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di IV classe dell'Ordine di San Giorgio - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca - nastrino per uniforme ordinaria
Spada d'oro al coraggio - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia della guerra del 1812 - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di II Classe dell'Ordine dell'Aquila Rossa (Prussia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di I classe dell'Ordine della Spada (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo Filipp Vigel, questa cospirazione immaginaria venne inventata dallo stesso Poltoratsky in combutta con la moglie di Shubin. Resoconto del conte Yevgraf Komarovsky, Mosca, 1990. p. 77-80.
  2. ^ Dorothea de Ficquelmont. Diary 1829 – 1837. All Pushkin Petersburg, 2009. – p. 101.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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