Josephine Verstille Nivison

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"The Art Student" (1906)
Ritratto di Josephine Nivison realizzato da Robert Henri

Josephine Verstille Nivison, nota anche con lo pseudonimo di Jo Hopper (New York, 18 marzo 18836 marzo 1968), è stata una pittrice statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Josephine, detta Jo, nasce in una famiglia di artisti. Eldorado Nivison è un pianista e professore di musica, la madre Mary Ann McGrath era una donna affettuosa e con una visione moderna dell'educazione dei figli, in cui il rispetto della personalità era centrale per una crescita armoniosa. Jo fu la secondogenita di tre figli, il primogenito morì durante l'infanzia, poco dopo la nascita di Josephine. Il fratello più giovane, Charlese nato un anno dopo (8 dicembre 1884) ebbe una vita piuttosto difficile e finì alcolizzato.[1] La ragazza cresce in ambiente poco stabile. La famiglia cambia spesso di domicilio, pur restando sempre a New York, e Josephine trova rifugio nella lettura. Il padre la stimola a studiare danza, francese (lingua della nonna paterna) e arte.

Nell 1900 s'iscrive al Normal College of the City of New York (ora Hunter College), un'istituzione per donne. Non si distinse a livello accademico, ma ebbe anche due anni di malattia che causarono numerose assenze. Riuscì comunque a ottenere il suo Bachelor of Arts nel 1904. Studiò anche latino per cinque anni, e francese per sei, con particolare attenzione alla letteratura e alla filosofia (Molière, Honoré de Balzac, Michel de Montaigne, Cartesio). La sua passione per la lettura la spinsero anche ad approfondire la letteratura inglese con particolare interesse per William Shakespeare, John Milton, William Wordsworth. Il suo desiderio di sapere la portò anche a studiare storia americana, psicologia e scienza dell'educazione. Fu nelle attività extracurriculari che Jo scoprì di avere talento, investendosi nel teatro, e disegnando per due giornali universitari l'Echo e il Wistarion.[2]

Nel 1905 incontrò alla New York School of Art, Robert Henri, insegnante lì dal 1902 e professore di Edward Hopper, che diventerà suo marito. Nel 1906 Henri realizza un suo famoso ritratto intitolato "The Art Student". A febbraio di quell'anno Nivison iniziò anche la sua carriera d'insegnante nella scuola pubblica. Nel decennio successivo si mantiene con l'insegnamento, ma non abbandona mai l'arte e rimane in contatto con Henri e molti altri artisti del suo tempo. Nel 1907 viaggiò in Europa con Henri e alcuni dei suoi studenti. Nel 1914 espone per la prima volta in una mostra collettiva alla Daniel Gallery di New York insieme a Man Ray, Stuart Davis, Preston Dickinson, Samuel Halpert, William Zorach, Charles Demuth.[3]

Negli anni successivi ebbe anche esperienze come attrice con i Washington Square Players, una compagnia teatrale che ebbe vita breve ma che fu alla base della nascita del Theatre Guild. Inoltre si adoperò come infermiera per aiutare i reduci della prima guerra mondiale. Nei periodi estivi amava recarsi nel New England e dipingere con altri artisti praticando l'acquerello. Nel 1923 si recò a Gloucester dove incontrò nuovamente Edward Hopper. Al rientro a New York iniziarono a frequentarsi assiduamente e fu proprio lei che, in occasione dell'esposizione dei suoi acquarelli presso la mostra "A Group Exhibition of Water Color Paintings, Pastels, Drawings and Sculpture by American and European Artists" chiese al Brooklyn Museum d'includere anche le opere di Hopper. La Nivison era infatti già un'artista conosciuta prima di conoscere Hopper. Esponeva le sue opere insieme ad artisti come Georgia O'Keeffe e John Singer Sargent.[4]

La coppia si sposò il 9 luglio 1924.[5] La Nivison scriverà oltre sessanta diari che saranno anche una delle fonti principali per lo studio di Hopper. In questi diari è più volte riportato il loro difficile rapporto di coppia. Hopper è insofferente al desiderio artistico e al desiderio d'indipendenza della moglie, un atteggiamento che non corrisponde allo stereotipo dell'epoca. Lentamente la Nivison smise di dipingere e si dedicò sempre di più al marito.

Lastra funebre di Edward e Josephine Hopper, Cimitero di Nyack

Moriranno a meno di un anno l'uno dall'altra, senza eredi e furono sepolti nel cimitero di Nyack. La Nivison lascerà tutte le sue opere e quelle del marito al Whitney Museum of American Art.[6]

Opere (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

Acquerelli (parziale)[modifica | modifica wikitesto]

  • Pink House (1925)
  • Railroad gates (Passaggio a livello) - 1928
  • Gloucester roofs (1928)
  • Striped tents (Tende a strisce) - 1928
  • House in Provincetown (Casa a Provincetown) - 1930
  • Steeple and rooftops (Campanile e tetti) - 1930

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gail Levin, Edward Hopper: An Intimate Biography, University of California Press, 1998, p. 146-147, ISBN 978-0520214750.
  2. ^ Gail Levin, Edward Hopper: An Intimate Biography, University of California Press, 1998, p. 148-149, ISBN 978-0520214750.
  3. ^ (EN) Josephine Verstille Nivison Hopper, su researchgate.net. URL consultato il 17 novembre 2021.
  4. ^ (EN) The woman who made Edward Hopper famous finally seizes the spotlight, su nypost.com. URL consultato il 17 novembre 2021.
  5. ^ Josephine Nivison, la pittrice che sacrificò l'arte per suo marito, su storicang.it, 21 giugno 2021. URL consultato il 17 novembre 2021.
  6. ^ (EN) Edward Hopper’s Intimate Paintings of the American Landscape, su artandobject.com. URL consultato il 17 novembre 2021.

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