James Cecil, IV conte di Salisbury

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James Cecil
James Cecil (al centro) con la sorella Catherine in un ritratto di John Michael Wright, 1669
IV Conte di Salisbury
Stemma
Stemma
In carica1683 –
1694
PredecessoreJames Cecil, III conte di Salisbury
SuccessoreJames Cecil, V conte di Salisbury
TrattamentoThe Right Honourable
Altri titoliVisconte Cranborne
Barone Cecil
NascitaLondra, 1666
MorteLondra, 1694
DinastiaCecil
PadreJames Cecil, III conte di Salisbury
MadreMargaret Manners
ConsorteFrances Bennett
FigliJames
ReligioneAnglicanesimo per nascita
Cattolicesimo per conversione

James Cecil, IV conte di Salisbury (Londra, 1666Londra, 1694), è stato un nobile e politico britannico. Cortigiano di re Giacomo II, durante la Gloriosa Rivoluzione del 1688 comandò un reggimento di soldati in supporto al Re. Successivamente venne imprigionato nella Torre di Londra per 22 mesi, accusato di alto tradimento. Venne rilasciato nell'ottobre del 1690 a seguito di un'amnistia generale e morì nel 1694.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia ed educazione[modifica | modifica wikitesto]

Battezzato il 25 settembre 1666, James Cecil era uno dei dieci figli di James Cecil, III conte di Salisbury e di sua moglie, lady Margaret Manners, figlia di John Manners, VIII conte di Rutland. Educato al St John's College di Cambridge,[1] si trovò ad essere il maschio maggiore tra i figli sopravvissuti al 1683, anno della morte del terzo conte.[2][3]

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 luglio 1683, all'età di 16 anni, il nuovo Conte si Salisbury sposò Frances Bennett (16701713), figlia di Simon Bennett, del Buckinghamshire.[2][3] Bennett, che all'epoca del matrimonio era già morto, aveva lasciato due figlie e per sua volontà testamentaria ciascuna avrebbe avuto in dote la somma di 20.000 sterline, ma l'aspirante marito avrebbe dovuto sposare la figlia dopo che avesse compiuto i 16 anni e avendo il consenso del tutore da lui nominato a vegliare sulle due bambine. Frances Bennett sposò James col consenso dell'esecutore testamentario, ma prima di aver raggiunto i 16 anni, il che portò successivamente a contestazioni.[4]

Carriera e prigionìa[modifica | modifica wikitesto]

Il Conte di Salisbury ereditò dal padre anche la posizione di Capital Steward del borough di Hertford.[5]

Dopo il suo matrimonio, James viaggiò per diversi anni, ritornando in Inghilterra all'inizio del 1688.[6] Quell'anno egli venne nominato Gentleman of the Bedchamber da re Giacomo II e si convertì al cattolicesimo, ma la sua nomina venne annullata dalla Gloriosa Rivoluzione che perdurò dall'ottobre al dicembre di quello stesso anno, periodo durante il quale egli prestò servizio al re come colonnello di un reggimento di cavalleria.[2]

Il Conte di Salisbury venne arrestato nel gennaio 1689. Il 26 ottobre 1689 la Camera dei Comuni lo inquisì con Henry Mordaunt, II conte di Peterborough per alto tradimento dal momento che "si era allontanato dal parlamento e riconciliato con la Chiesa di Roma", chiedendo un giudizio poi anche alla Camera dei Lords.[6] Quello stesso giorno i Lords intimarono ai due carcerati di comparire al loro cospetto. Il Conte di Salisbury che già era imprigionato nella Torre di Londra ottenne che sua moglie, amici e servitori avessero accesso alla sua persona.[6] Trasportato alla Camera dei Lords il 28 ottobre di quello stesso anno, in replica all'accusa il Conte di Salisbury disse:

«Sono stato all'estero sin dall'età di sette anni e non sono ritornato nemmeno da un anno dalla mia condanna. Per quanto riguarda la mia religione, quando la difenderò, difenderò me stesso al meglio che potrò fare: mi auguro che questa onorevole camera non si aspetti che io mi accusi."[6]»

James Cecil rimase alla Torre senza processo. Il 2 ottobre 1690, la Camera dei Lords lesse la petizione secondo la quale entrambi gli imprigionati chiedevano il perdono e la liberazione. Il 30 ottobre il nuovo re Guglielmo III e la regina Maria II decisero di concedere il perdono a entrambi i condannati senza attendere il giudizio della Camera dei Comuni in materia.[6]

Dopo il suo rilascio, il Conte di Salisbury sostenne la causa del proprio matrimonio presso la High Court of Chancery in quanto alcuni parenti di sua moglie contestavano che la dote ricevuta da sua moglie dovesse essergli corrisposta a metà in quanto non aveva rispettato la volontà del padre della sposa. La causa si concluse positivamente il 1º maggio 1691 a favore del Conte di Salisbury.[4]

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 1693, John Dryden gli dedicò la sua nuova opera Love Triumphant.[7]

James Cecil morì il 24 ottobre 1694 all'età di 28 anni e venne succeduto dal suo primogenito, allora infante. Appena un mese prima della morte dello stesso conte di Salisbury, la madre di sua moglie era stata uccisa da un assassino che era penetrato nella sua abitazione.[8] La moglie gli sopravvisse sino al 1713.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Il figlio ed erede del Conte di Salisbury, nato dal suo matrimonio con Frances Bennett, ebbe nome James (16911728) e nacque l'8 giugno 1691.[9] Dopo la prematura scomparsa del padre, il giovane quinto Conte di Salisbury ascese al titolo paterno sotto la tutela della madre.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
William Cecil, II conte di Salisbury Robert Cecil, I conte di Salisbury  
 
Elizabeth Brooke  
Charles Cecil, visconte Cranborne  
Catherine Howard Thomas Howard, I conte di Suffolk  
 
Katherine Knyvett  
James Cecil, III conte di Salisbury  
James Maxwell, I conte di Dirletoun Robert Maxwell  
 
Nicola Murray  
Diana Maxwell  
Elizabeth de Boussoyne  
 
 
James Cecil, IV conte di Salisbury  
George Manners John Manners  
 
Dorothy Vernon  
John Manners, VIII conte di Rutland  
Grace Pierrepont Henry Pierrepont  
 
Frances Cavendish  
Margaret Manners  
Edward Montagu, I barone Montagu di Boughton Edward Montagu  
 
Elizabeth Harington  
Frances Montagu  
Frances Cotton Thomas Cotton  
 
Dorothy Tamworth  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) J. & J. A. Venn, Cecil, James (Viscount Cranborne), in Alumni Cantabrigienses, Cambridge University Press, 1922–1958.
  2. ^ a b c James Cecil, 4th Earl of Salisbury at thepeerage.com, accessed 8 January 2011
  3. ^ a b Charles Mosley, ed., Burke's Peerage, Baronetage & Knightage, 107th edition(2003), vol. 3, p. 3504
  4. ^ a b Martin John West, Philip Yorke, III conte di Hardwicke, (eds.), Reports of cases argued and determined in the High Court of Chancery (1827), pp. 373-374, Earl of Salisbury v. Bennett
  5. ^ Lewis Turner, History of the ancient town and borough of Hertford (1830), p. 120
  6. ^ a b c d e Thomas Jones Howell, William Cobbett, David Jardine, A complete collection of state trials and proceedings for high treason, vol. 12, columns 1233-1236
  7. ^ Steven N. Zwicker, The Cambridge companion to John Dryden (Cambridge University Press, 2004), p. xiii
  8. ^ George Edward Cokayne, Complete peerage of England, Scotland, Ireland, Great Britain and the United Kingdom, extant, extinct, or dormant, vol. 7 (1896), p. 42: "As to the young Lady's mother, Luttrell tells us [Diary 20 Sep. 1694] 'Yesterday Mrs. Bennet, mother to the Countess of Salisbury, was murdered by a butcher, who broke into her home'."
  9. ^ James Cecil, 5th Earl of Salisbury, at thepeerage.com, accessed 8 January 2011
Predecessore Conte di Salisbury Successore
James Cecil, III conte di Salisbury 1683-1694 James Cecil, V conte di Salisbury
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