Irene Lamedica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Irene Lamedica
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereContemporary R&B[1]
Periodo di attività musicale1988 – in attività
Album pubblicati2
Studio2
Live0
Raccolte0

Irene Lamedica (Milano, 21 dicembre 1968) è una cantante, disc jockey e conduttrice radiofonica italiana.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Di origini foggiane, inizia la sua carriera musicale nel 1988 a vent'anni, incidendo il singolo Baby, Let Me Kiss You!, con il quale partecipa alla sezione "Discoverde" del Festivalbar.

Notata da Claudio Cecchetto, inizia a lavorare per Radio Capital conducendo il programma Milangeles (di cui è anche autrice), dedicato alla musica R&B. Grazie a questa esperienza, viene scelta da Saturnino per partecipare al suo album Zelig.

Inizia una collaborazione con la "Soleluna", etichetta di Jovanotti, che la porta alla pubblicazione del suo album d'esordio Dolce intro, di cui è autrice dei testi e coautrice delle musiche.

Da sempre appassionata di musica R&B e Hip hop, passione che la porta a collaborare con alcuni rapper tra cui Neffa con il quale duetta nel brano Portami fuori dal tempo, seguono poi Chief Vivrei di te e Don Joe col quale duetta nel brano Quello per cui vivo.

Nel 1997 Massimo Oldani, suo manager, organizza il "Vibe brunch" showcase in concomitanza della settimana della moda (in collaborazione con la rivista musicale Vibe di Quincy Jones). Irene si esibisce con gli Articolo 31, esibizione che avviene sotto gli occhi di stilisti, giornalisti e soprattutto di Quincy Jones. Nello stesso anno fa da supporter, aprendo 6 date, dei concerti di Jovanotti.

Nel 1998 conduce il programma "One two - one two" su Radio Deejay, successivamente partecipa al Festival di Sanremo portando il brano Quando lei non c'è.

Nel 1999 esce il suo secondo album Soulsista, che contiene oltre al brano presentato a Sanremo, anche 7 giorni su 7 che ha un buon successo radiofonico, scritto con la collaborazione di Carmen Consoli. A questo album collaborano anche Saturnino, Chief, Camilla, Jasmine e Tormento.

Continua a lavorare per Radio Deejay, conducendo un programma tutto suo Soulsista. Nel 2005 insieme a Steve Dub fonda la Too Deep Records e pubblica il singolo Prendi E Vai in collaborazione con Massive B e Jabba e Don Corleon. Nel 2006 pubblica un e.p. dal titolo Dal tramonto all'alba pt.1 con la collaborazione di Mondo Marcio. Il singolo tratto dal disco è "Sabato D'Aprile". Il 7 febbraio 2007 esce Dal tramonto all'alba pt.2.

Dall'8 gennaio 2011 ha condotto il programma radiofonico Urban Suite su Radio Due, interrotto nel settembre 2013 per decisione del direttore dell'emittente. Da maggio 2019 torna alla conduzione sulla nuova Radio Milano International[2] con la striscia settimanale dal nome akaSoulsista in compagnia di Steve Dub Lucarelli, dopo un lungo periodo nel corso del quale si era dedicata alla realizzazione di podcast dedicati alla black music.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Chief & Soci ft. Irene Lamedica - Vivrei Di Te - da Il Mondo Che Non C'è
  • Neffa ft. Irene Lamedica - Portami fuori dal tempo e L'epicentro del funk - da Soulista
  • DJ Enzo ft. Don Joe, Irene Lamedica - Quello Per Cui Vivo - da Tutti Per Uno
  • Mondo Marcio ft. Irene Lamedica - Ancora Qua - da Solo Un Uomo
  • Sottotono ft. Irene Lamedica - Chi Meglio Di Te - da Sotto Lo Stesso Effetto
  • Sacre Scuole ft. Irene Lamedica - Le Parole Non Dette - da 3 MC's Al Cubo
  • Casti ft. Irene Lamedica - Ragazzo del Sud (Cover di American Boy)
  • NPA (Nuovo processo armonico) ft. Irene Lamedica - La nave d'oriente

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 17/11/08: L'R&B È DONNA: IRENE LA MEDICA SPECIAL GUEST AL CONCERTO MILANESE DI ESTELLE - Barley Arts, su barleyarts.com. URL consultato l'11 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2015).
  2. ^ Il soul di Irene Lamedica su Radio Milano International, su FM-world, 16 maggio 2019. URL consultato il 4 giugno 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]