Internet Initiative Japan

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Internet Initiative Japan
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Sede di Internet Initiative Japan
StatoBandiera del Giappone Giappone
Forma societariaSocietà per azioni
Borse valori
Fondazione3 dicembre 1992 a Tokyo
Fondata daProgetto WIDE
Sede principaleChiyoda
Controllate
  • IIJ America, Inc.
  • IIJ Europe, Ltd.
  • IIJ Global Solutions, Inc.
  • IIJ Engineering, Inc.
  • Ryukosha Netware, Inc.
  • Net Chart Japan, Inc.
  • Hiho, Inc.
  • IIJ Innovation Institute, Inc.
  • Trust Network, Inc.
Persone chiave
Settoretelecomunicazioni
Prodotti
Fatturato140 miliardi di ¥[1] (2015)
Utile netto4,04 miliardi di ¥[1] (2015)
Dipendenti4 992 (2016)
Slogan«Ongoing Innovation»
Sito webwww.iij.ad.jp/

Internet Initiative Japan, Inc. (株式会社インターネットイニシアティブ?, Kabushiki-gaisha Intānetto Inishiatibu) è un'azienda giapponese di telecomunicazioni che offre servizi Internet e WAN, nonché servizi di esternalizzazione a valore aggiunto, cloud computing e integrazione di sistemi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Internet Initiative Japan (IIJ) venne fondata nel dicembre del 1992 nell'ambito del progetto WIDE, diventando la prima azienda giapponese[2] a offrire servizi legati a Internet nel paese[3][4].

La IIJ entrò nel mercato dell'Internet a banda larga nel 1998 attraverso la Crosswave Communications (CWC), compagnia nata da una joint venture tra Toyota, Sony e la stessa IIJ[5]. L'accesa concorrenza nel settore delle telecomunicazioni e lo scoppio della bolla delle dot-com costrinsero tuttavia la neonata società ad avviare pochi anni dopo la sua fondazione un procedimento di ristrutturazione aziendale[6] e a cedere le proprie quote alla Nippon Telegraph and Telephone (NTT)[7], la quale arrivò ad acquisire nel 2003 anche circa il 30% della IIJ[8].

Nei primi anni duemila la IIJ emerse comunque come una delle aziende leader nella ricerca, nello sviluppo e nella diffusione in Giappone della tecnologia IPv6[9], nonché una delle maggiori aziende giapponesi nel settore del cloud computing tramite il servizio denominato IIJ GIO[10]. Dal 2001 gestisce inoltre l'operatore virtuale di rete mobile IIJmio[11], il quale si appoggia sulla rete della NTT docomo[12].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (JA) 2016年3月期総括 (PDF), su iij.ad.jp, Internet Initiative Japan, Inc., marzo 2016. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  2. ^ TWICS fu il primo ISP a operare in Giappone, ma solo in seguito a un accordo commerciale con due aziende statunitensi, la InterCon Systems Corporation e la AT&T.
  3. ^ (EN) Bob Johnstone, Wiring Japan, in Wired, 1º febbraio 1994. URL consultato il 20 gennaio 2017.
  4. ^ (EN) Aizu Izumi, Internet in Japan in Asian Context, su anr.org, Asia Network Research, 1998. URL consultato il 20 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2012).
  5. ^ (EN) Sony, Toyota enter data service venture with IIJ, in The Japan Times, 26 gennaio 1999. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  6. ^ (EN) Data centre venture files for bankruptcy, su computerweekly.com, 21 agosto 2003. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  7. ^ (EN) Crosswave Announces Signing Agreement for Transfer of Operations, in Business Wire, 4 dicembre 2003. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  8. ^ (JA) IIJ、第三者割当増資でNTTグループが筆頭株主に, in Internet Watch, 16 settembre 2003. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  9. ^ Esaki, Sunahara e Murai, 2008, p. 11.
  10. ^ (EN) iomart’s Backup Technology Powers IIJ Europe’s Enterprise Cloud-IIJ GIO, su iomart.com, 15 luglio 2015. URL consultato il 3 febbraio 2017.
  11. ^ (EN) IIJ to Launch New 'IIJmio' Services for Individuals, in PR Newswire, 29 agosto 2001. URL consultato il 3 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2017). Archiviato da thefreelibrary.com.
  12. ^ (EN) IIJ Launches “Japan Travel SIM powered by IIJmio” a 2GB Prepaid SIM Card for Foreign Visitors to Japan, su iij.ad.jp, Internet Initiative Japan, Inc., 30 settembre 2014. URL consultato il 3 febbraio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Hiroshi Esaki, Hideki Sunahara e Jun Murai, Broadband Internet Deployment in Japan, IOS Press, 2008, ISBN 9781586038625.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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