Il fantasma (film 2000)

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Il fantasma
Ricardo Meneses (Sergio) in una scena del film
Titolo originaleO fantasma
Lingua originaleportoghese
Paese di produzionePortogallo
Anno2000
Durata87 min
Rapporto1,66:1
Generedrammatico, erotico
RegiaJoão Pedro Rodrigues
SceneggiaturaJoão Pedro Rodrigues, José Neves, Paulo Rebelo e Alexandre Melo
ProduttoreAmândio Coroado
Casa di produzioneRosa Filmes, Radiotelevisão Portuguesa (RTP) e Instituto do Cinema, Audiovisual e Multimédia (ICAM)
FotografiaRui Poças
MontaggioPaulo Rebelo e João Pedro Rodrigues
CostumiJoão Rui Guerra da Mata
Interpreti e personaggi

Il fantasma (O fantasma) è un film del 2000 diretto da João Pedro Rodrigues.

La pellicola è stata presentata in concorso alla 57ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il film si apre con una sequenza di sesso tra un ragazzo vestito in latex e un uomo nudo e ammanettato, imbavagliato da una calza che l'altro ragazzo preme così a fondo da causargli la morte per asfissia.

Protagonista della storia è Sergio, un giovane netturbino di Lisbona, dalle tendenze ipersessuali, con una particolare predilezione per gli uomini e le pratiche estreme, come l'asfissia erotica e il bondage.[1] Sergio, dal carattere misantropo e schivo, ha una relazione di attrazione e repulsione verso la collega Fatima, di lui innamorata. L'unico cui Sergio manifesta cure ed attenzioni è il cane dell'azienda, Lorde, che il ragazzo porta a passeggiare con sé prima dei turni di lavoro. Durante una di queste passeggiate, Sergio trova sul ciglio di una strada una macchina abbandonata, con all'interno un poliziotto picchiato, ammanettato e imbavagliato: anziché liberarlo, Sergio lo masturba fino all'eiaculazione. Successivamente, durante il turno di ritiri a domicilio di elettrodomestici rotti con un collega, Sergio fa la conoscenza di un giovane motociclista, da cui rimane ossessionato, al punto da rovistare nella sua spazzatura (trovandovi un paio di slip che indosserà come feticcio), spiarlo dalla finestra e seguirlo nella piscina dove egli va a nuotare.

Una notte, approfittando della sua assenza, Sergio si introduce nella casa del motociclista e dopo aver curiosato in giro si mette a urinare sul suo letto. Uscito poi furtivamente dalla finestra, viene sorpreso dal poliziotto che aveva masturbato, il quale lo ammanetta e vorrebbe abusare di lui, che è tutt'altro che restio al concederglisi. Al ritorno del motociclista, il poliziotto se ne va lasciando Sergio ancora ammanettato, che viene respinto e cacciato dal giovane, infastidito dai continui episodi di stalking. Sergio viene respinto anche dalla vendicativa Fatima (che furiosa di esser stata maltrattata dopo una notte passata insieme a lui per dispetto gli ha bruciato i bidoni della spazzatura) e cacciato da Virgilio, il suo datore di lavoro, prende le difese della donna. Il ragazzo vaga così senza sosta per la città, ancora ammanettato.

L'ultima, onirica sequenza del film si ricollega all'inizio: Sergio, ancora vestito di latex, abbandona la casa dell'uomo che ha soffocato, e riesce a entrare in quella del motociclista, che ammanetta e imbavaglia con del nastro adesivo, per trascinarlo fuori casa; il ragazzo è tuttavia troppo pesante da trascinare, e Sergio, frustrato, lo prende a calci e lo abbandona in strada. Per tutta la notte, Sergio percorre in lungo e in largo la discarica della città, rovistando alla ricerca di cibo e abbeverandosi nelle pozzanghere.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppina Manin, Tullio Kezich, Il gay sadomaso: al Lido lo scandalo annunciato, in Il Corriere della Sera, 08 settembre 2000, p. 37. URL consultato il 1º ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2010).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]