Hyliota australis

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Iliota meridionale
Maschio in primo piano
In secondo piano tessitore testarossa
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Hyliotidae
Genere Hyliota
Specie H. australis
Nomenclatura binomiale
Hyliota australis
Shelley, 1882

L'iliota meridionale (Hyliota australis Shelley, 1882) è un uccello passeriforme della famiglia Hyliotidae[2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie, australis, significa appunto "meridionale", in riferimento all'areale occupato dalla specie: il nome comune è la traduzione di quello scientifico.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Coppia (femmina a sinistra) di esemplari impagliati.

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 11,5–13 cm di lunghezza, per 9,5-12 g di peso[3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dall'aspetto paffuto e arrotondato, muniti di testa grossa e larga che sembra innestarsi direttamente nel tronco, becco sottile e conico, ali arrotondate, zampe forti e allungate e coda squadrata.

Il piumaggio è di colore nero lucido su fronte, vertice, nuca, dorso, ali (queste ultime con copritrici di colore bianco) e coda, mentre il codione è di colore grigio ardesia e gola, petto, ventre, fianchi e sottocoda sono di colore bianco-grigiastro, con sfumature di color rosso mattone sul petto e sulla gola, che divengono beige-aranciato su ventre e fianchi.
Il dimorfismo sessuale è presente, con femmine dalla colorazione dorsale maggiormente tendente al bruno-nerastro.

In ambedue i sessi il becco e le zampe sono di colore nerastro, mentre gli occhi sono di colore bruno scuro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dalle abitudini di vita essenzialmente diurne, che vivono da soli o al più in coppie, muovendosi perlopiù nella canopia e spesso aggregandosi a stormi misti con altre specie e tenendosi in contatto fra loro mediante sporadici richiami corti e pigolanti.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La dieta di questi uccelli è principalmente insettivora, componendosi di piccoli insetti ed altri invertebrati reperiti fra il fogliame.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

La stagione degli amori va da luglio ad ottobre nel nord dell'areale e da agosto a gennaio nel sud: si tratta di uccelli rigidamente monogami, che durante la stagione degli amori divengono territoriali[3].

Le femmine costruiscono da sole il nido (un'alta coppa di rametti e fibre vegetali intrecciate) e covano da sole le uova, mentre i maschi imbeccano la compagna durante le operazioni di cova e partecipano nell'allevamento della prole. I nidiacei, ciechi ed implumi alla schiusa, s'involano attorno alle tre settimane di vita e si rendono indipendenti a circa un mese e mezzo dalla schiusa.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa in un areale che comprende l'Angola centrale e orientale, il Katanga, lo Zambia, lo Zimbabwe, il Malawi ed i confini meridionali del Mozambico: popolazioni isolate di questi uccelli si trovano anche nel parco nazionale Kruger, fra i laghi Edoardo ed Alberto e nell'ovest dell'Uganda, ed un singolo avvistamento è stato effettuato anche in Camerun occidentale[3].

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla savana alberata e dal miombo a prevalenza di Brachystegia[3].

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Se ne riconoscono tre sottospecie[2]:

  • Hyliota australis australis Shelley, 1882 - la sottospecie nominale, diffusa nel sud dell'areale occupato dalla specie, dallo Zimbabwe al Sudafrica;
  • Hyliota australis inornata Vincent, 1933 - diffusa nella porzione centrale dell'areale occupato dalla specie, dall'Angola al nord-ovest del Mozambico;
  • Hyliota australis slatini Sassi, 1915 - diffusa nel nord dell'areale occupato dalla specie;

Alcuni autori riconoscerebbero inoltre la sottospecie pallidipectus di Angola, Katanga e Zambia, generalmente sinonimizzata con inornata, mentre altri eleverebbero la sottospecie slatini al rango di specie a sé stante in virtù di differenze a livello di richiami e di habitat colonizzato[2][4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Hyliota australis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 1º febbraio 2018.
  2. ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Hyliotidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 1º febbraio 2018.
  3. ^ a b c d (EN) Southern Hyliota (Hyliota australis), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 1º febbraio 2018.
  4. ^ Turner, D. A. & Pearson, D. J., Systematic and taxonomic issues concerning some East African bird species, notably those where treatment varies between authors, in Scopus, n. 34, 2015, p. 1–23.

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