Gunzō

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Gunzō
StatoBandiera del Giappone Giappone
Linguagiapponese
Periodicitàmensile
Genereletteratura
Fondazione1946
EditoreKōdansha
Sito webgunzo.kodansha.co.jp/
 
Copertina del primo numero di Gunzō dell'ottobre 1946

Gunzō (群像?), è una rivista letteraria giapponese pubblicata mensilmente dalla casa editrice Kōdansha[1].

Fondata nel 1946[2], ha ospitato contributi dei maggiori scrittori giapponesi, come Yukio Mishima il cui racconto Sutā è stato pubblicato per la prima volta all'interno della rivista nel 1960[3] o contribuito alla scoperta di autori come Haruki Murakami[4] e Ryū Murakami[5].

Spesso pubblica i suoi racconti in forma anonima per non influenzare il giudizio dei lettori e incoraggiarli alla lettura delle opere indipendentemente se scritte da autori famosi o sconosciuti[6].

Dal 1958 la rivista assegna il Premio Gunzo per i nuovi scrittori suddiviso in due categorie (miglior romanzo e miglior saggio) e garantisce la pubblicazione nel magazine[7] e un premio di 500000 Yen[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ryosuke Saegusa, Gunzo and Granta’s Collaboration, su granta.com, 5 aprile 2010. URL consultato il 5 novembre 2021.
  2. ^ cfr. Japan's Mass Media, Foreign Press Center, 1990 pag. 74
  3. ^ (EN) Nicolas Gattig, Yukio Mishima’s attempt at personal branding comes to light in the rediscovered 'Star', su japantimes.co.jp, 27 aprile 2019. URL consultato il 5 novembre 2021.
  4. ^ (EN) Oliver Burkeman, Haruki Murakami: ‘You have to go through the darkness before you get to the light’, su theguardian.com, 11 ottobre 2018. URL consultato il 5 novembre 2021.
  5. ^ cfr. Who We're Reading When We're Reading Murakami di David Karashima , Catapult, 2020 ISBN 9781593765903
  6. ^ cfr. Historical Dictionary of Modern Japanese Literature and Theater di J. Scott Miller, Rowman & Littlefield Publishers, 2021 ISBN 9781538124420. pag. 40
  7. ^ (EN) Kazuki Ohara, Akutagawa literary prize candidate causing stir over alleged plagiarism, su mainichi.jp, 18 luglio 2018. URL consultato il 5 novembre 2021.
  8. ^ cfr. Ukiyo: Stories of the « Floating World » of Postwar Japan, Personally Oriented, 1993, ISBN 9784893600370. pag. 263

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]