Giulio Lusi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giulio Lusi
Busto bronzeo di Giulio Lusi nella villa comunale di Ariano Irpino
NascitaAriano di Puglia, 28 gennaio 1899
MorteGrisolera, 30 ottobre 1918
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Reparto2º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1915-1918
GradoSottotenente di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Caporetto
Battaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Giulio Lusi (Ariano di Puglia, 28 gennaio 1899Grisolera, 30 ottobre 1918) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad Ariano di Puglia, in provincia di Avellino, il 28 gennaio 1899,[3] figlio di Domenico e Anna Maria Durante.[1] Trasferitosi a Napoli al seguito della famiglia, frequentò il Liceo "Giovan Battista Vico" con il fine di seguire la carriera militare.[1] Nel dicembre 1916, in piena prima guerra mondiale, si arruolò volontario, non ancora diciottenne, nel Regio Esercito assegnato al 2º Reggimento bersaglieri.[3] Tentò di suo volontà di raggiungere la zona di operazioni ma gli fu impedito,[N 1] arrivando al fronte nell'aprile 1917 in forza al suo battaglione.[1] Dopo aver frequentato il corso per allievi ufficiali, nel mese di luglio fu nominato sottotenente di complemento assegnato, a sua domanda, alla 1ª Campagnia del IV Reparto d'assalto "Fiamme Cremisi", poi trasformato nel XXVI.[1] Nel mese di agosto si distinse a Monte Maio e durante il ripiegamento sulla linea del Piave, a seguito della battaglia di Caporetto, fu insignito della medaglia d'argento al valor militare per una audace azione compiuta a Luico sotto un intenso fuoco nemico[1].[3] Rimase ferito da un colpo di pistola alla spalla destra e venne ricoverato in ospedale per un lungo periodo di cure.[1] Con il braccio anchilosato volle rientrare in servizio attivo nonostante il parere negativo dei medici, lasciando volontariamente l'ospedale e rientrando al XXVI Battaglione schierato sul basso Piave a Cavazuccherina.[4] Il 23 ottobre, all'inizio della battaglia di Vittorio Veneto, e il giorno 30 oltrepassò il corso del Piave per primo, alla testa dei suoi uomini, attaccando un caposaldo nemico.[4] Cadde colpito da una raffica di mitragliatrice, e appena raggiunto dai suoi uomini fu visto agitare morente una piccolo fazzoletto tricolore in segno di incitamento.[4] Con Regio Decreto del 2 giugno 1921 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3] Un istituto scolastico comprensivo di Ariano Irpino porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Costante, mirabile esempio di slancio, coraggio e puro amor patrio, volontario di guerra, benché inabile alle fatiche per grave ferita riportata in combattimento, volle dare tutto se stesso alla Patria, ritornando alla fronte. Passato un fiume tra i primi, si slanciò alla testa del suo reparto coraggiosamente contro un caposaldo accanitamente difeso. Colpito a pochi passi da mitragliatrici avversarie, benché morente, fece sventolare il tricolore in faccia al nemico e spirò inneggiando alla Patria. Grisòlera (Basso Piave), 30 ottobre 1918. .[5]»
— Regio Decreto 2 giugno 1921.
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Primo sempre in ogni audace impresa, si spingeva, con pochi animosi, in condizioni difficilissime per terreno e per il fuoco delle mitragliatrici, attraverso i posti nemici, rientrando nelle nostre linee ferito, e con gli otturatori di due pezzi d'artiglieria caduti in mano avversaria. Luico, 24-25 ottobre 1917
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario di guerra, benchè inabile alle fatiche per grave ferita riportata in combattimento, volle dare tutto se stesso alla Patria, tornando alla fronte. Passato il fiume tra i primi, confermando la sua audacia e il suo indomito valore, si slanciò contro un caposaldo accanitamente difeso. Colpito a pochi passi da mitragliatrici avversarie, benchè morente, fece sventolare il tricolore in faccia al nemico e spirò inneggiando alla Patria. Grisòlera (Basso Piave), 30 ottobre 1918

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Partì a piedi per raggiungere il fronte, senza permesso, ma venne riconosciuto e ricondotto al deposito del reggimento.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 182.
  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]