Jesolo

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Jesolo
comune
Jesolo – Veduta
Jesolo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Città metropolitana Venezia
Amministrazione
SindacoChristofer De Zotti (liste civiche + FdI) dal 27-6-2022
Territorio
Coordinate45°32′02″N 12°38′27″E / 45.533889°N 12.640833°E45.533889; 12.640833 (Jesolo)
Altitudinem s.l.m.
Superficie96,4 km²
Abitanti26 793[2] (30-11-2023)
Densità277,94 ab./km²
FrazioniCortellazzo, Lido di Jesolo, Passarella di Sotto, Valle di Lio Maggiore[1]
Comuni confinantiCavallino-Treporti, Eraclea, Musile di Piave, San Donà di Piave, Venezia
Altre informazioni
Cod. postale30016
Prefisso0421
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT027019
Cod. catastaleC388
TargaVE
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 345 GG[4]
Nome abitantiJesolani
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Jesolo
Jesolo
Jesolo – Mappa
Jesolo – Mappa
Posizione del comune di Jesolo nella città metropolitana di Venezia
Sito istituzionale

Jesolo (Jèxoło[5] in veneto), pronuncia [ˈjɛzoɰo] oppure in dialetto locale [ˈd͡ʒɛzoɰo]), località denominata Cavazuccherina fino al 1930, è un comune italiano di 26 793 abitanti[2] della città metropolitana di Venezia in Veneto.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Jesolo si estende lungo la costa veneziana, su un territorio pianeggiante affacciato sul mare Adriatico e orlato dalla laguna di Jesolo (22 km²), dai fiumi Sile e Piave, e alle foci di questo dall'antistante laguna del Mort. La valle di Jesolo è, insieme a quella di Grassabò, la più estesa della laguna Nord di Venezia. La fascia costiera è bassa e sabbiosa, costituita da un'ininterrotta spiaggia lunga circa 12 chilometri e di ampiezza variabile tra i 30 e i 100 metri.

La stragrande maggioranza delle aree urbanizzate della città si trova su una sorta di "isola", delimitata dai fiumi Piave Nuovo (a est) e Piave Vecchio (a ovest), con le acque del Sile da Caposile e nel letto del vecchio Piave, e il canale artificiale Cavetta, che parte dal centro di Jesolo Paese e si inoltra verso Cortellazzo.

Oltre al capoluogo, denominato comunemente Jesolo Paese, la città si articola nelle frazioni di Lido di Jesolo, Cortellazzo, Passarella di Sotto e Valle di Lio Maggiore. Altre località sono Ca' Fornera, Ca' Soldati, Ca' Pirami, Ca' Nani, Piave Nuovo e Molinato.

Panorama notturno
La spiaggia
Uno stabilimento balneare

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome antico di Jesolo era Equilium (dal latino equus o dal venetico ekvo), cioè "città dei cavalli": il nome richiamava l'allevamento del cavallo per il quale erano celebrati gli antichi Veneti. Il nome attuale Jesolo deriva probabilmente da una serie di errori di trascrizione di quello più antico (Equilo, Esulo, Lesulo, Jexulo, Jexollo, Jesolum, Giesolo).[6]

Dal Cinquecento fino al 1930 Jesolo era chiamata Cavazuccherina: questo nome derivava dall'omonimo canale (in veneziano Cava), aperto il 20 aprile 1499 e costruito da Alvise Zucharin.

Negli anni Venti del Novecento, in piena epoca fascista, nel tentativo di ripristinare l'antica denominazione della città e di risemantizzarla ideologicamente in chiave cristiana, il toponimo Jesolo è stato erroneamente ricondotto al termine latino "Jesus" (Gesù), rivestendolo di un significato religioso che gli era in origine totalmente estraneo: questa paretimologia si deve al giornalista torinese Lino Mirko Pacchioni, che proprio alla città di Jesolo dedicò un breve scritto.[7]

La metonomasia del toponimo della città, nel corso dei secoli, si può perciò così brevemente riassumere: 1) Equilium / Jesolum; 2) Cavazuccherina; 3) Jesolo.

La grafia ufficiale è "Jesolo".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Equilio.

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

In epoca pre-romana e romana la laguna di Venezia si estendeva dall'odierna Chioggia fino a Grado e c'erano molte isole. Tra queste ce n'era una chiamata Equilio ed era un vicus abitato inizialmente da Veneti, che vivevano di pesca e di allevamento.

La caduta di Roma e la nascita di Venezia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Repubblica di Venezia e Storia di Venezia.

In seguito alla caduta dell'Impero romano d'Occidente ci furono invasioni barbariche nell'Italia e anche nell'entroterra veneto. Ebbe inizio una migrazione dalle città romane come Altino verso le isole lagunari più sicure. Con la riconquista bizantina nella zona lagunare venne creato il distretto di Venetikà, prima dell'Esarcato d'Italia e poi del Ducato di Venezia. Equilio fu una delle città fondatrici di questo ducato e seguì successivamente le vicende della Repubblica di Venezia. La città divenne un centro fiorente e fu sede di una diocesi. In seguito, una serie di avvenimenti (come lo spostarsi del patriziato a Venezia e l'interramento della laguna e il peggioramento delle condizioni ambientali) portò a una lenta decadenza, culminata nel 1466 con la soppressione della diocesi.

Nel 1211 la città cambiò nome in "San Giovanni", toponimo nato dalla presenza di un monastero dedicato al Battista, gestito da monache alle quali il vescovo Andrea diede l'uso del battistero della cattedrale come chiesa, che fu chiamato chiesa di S. Giovanni.[6]

La rinascita: Cavazuccherina[modifica | modifica wikitesto]

La lenta ripresa avvenne grazie ai patrizi veneziani Soranzo, proprietari di molte terre nella zona, che fecero costruire, a proprie spese, una nuova chiesa, poi dedicata a san Giovanni Battista ed eretta a parrocchia nel 1495, la più antica del Basso Piave[senza fonte]. Attorno alla nuova chiesa si ricostituì il villaggio per favorire l'abitabilità della zona. La Repubblica di Venezia attuò vari interventi di diversione fluviale, miranti principalmente ad allontanare i fiumi Piave e Sile. Il più importante venne realizzato nel 1499 con la costruzione di un canale che collegava il vecchio alveo del Piave (ora Sile) a quello attuale: questo canale (cava), che passava per il nuovo paese, fu realizzato dall'ingegnere Alvise Zucharin e diede nome al nuovo abitato, "Cavazuccherina".

XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Con la campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte e la successiva Caduta della Repubblica di Venezia, anche Jesolo entrò nell'orbita francese e, dopo il Trattato di Campoformio e il Congresso di Vienna, divenne territorio dell'Impero austriaco.

In questo periodo si deve ricordare che, con la nuova suddivisione amministrativa del territorio, Cavazuccherina divenne comune autonomo di III classe il 22 dicembre 1807. Con l'avvento degli austriaci venne costituito un consorzio per favorire il miglioramento dei territori lagunari, ormai ridotti a palude ("Consorzio Passarella") e avvenne la prima tumulazione del camposanto.

XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

L'annessione al Regno d'Italia non migliorò la situazione preesistente. Stando infatti alla tavoletta IGM del 1892, l'intero territorio comunale si presentava paludoso, eccettuate solo le dune sabbiose del litorale, in particolare verso est (Valloni e Motteroni dell'Uva, alti fino a 6 m); nei nomi delle paludi di allora si riconosce la toponomastica attuale (Palude Pesara, delle Mura, Fornera, del Molinato, Posteselle). Ancora nella tavoletta del 1908, la situazione appare invariata, se si eccettua uno stabilimento balneare[8], fondato nel 1895 sul luogo del futuro "Albergo Bagni e Miramare" (ora "Condominio Bagni e Miramare")[9].

Era tuttavia imminente la bonifica integrale delle paludi a nord del Sile e del Canale Cavetta: già nella tavoletta del 1910 questo territorio appare bonificato e diviso in lotti agricoli[8]. Durante la prima guerra mondiale la popolazione di Cavazuccherina fu costretta a evacuare il paese. Mentre gli italiani allagavano la zona di Caposile, verso le foci del Piave, gli austriaci presidiavano il territorio paludoso, dove la malaria e l'influenza spagnola (febbre di origine virale) mietevano vittime.

Nel primo dopoguerra i "Consorzi di Bonifica del Basso Piave" predisposero la cosiddetta "Grande bonifica". I lavori furono attuati tra il 1920 e il 1930 dal quinzanese Tomaso Nember (cui è intitolata una piazza all'estremità occidentale del litorale) e dal gabianese Giovanni Gorio. Gorio e Nember acquistarono le paludi alle spalle del litorale, ne diressero la bonifica e fondarono l'azienda agricola di "Ca' Porcia", situata nell'entroterra dell'attuale Piazza Marina e affidata a centinaia di braccianti della Bassa Bresciana. Furono così introdotte le coltivazioni di frumento, granoturco e barbabietola da zucchero, alle quali si aggiunsero le piantagioni di alberi da frutto e i vigneti. Il latte qui prodotto veniva poi trasportato alla latteria di Caposile, pure creata e diretta da Nember (attuale "Latteria Soligo").[10]

Ma la "Grande bonifica" permise soprattutto la prima valorizzazione turistica del litorale, con i primi stabilimenti per le cure elioterapiche, i primi alberghi e i primi ristoranti. Nella parte centrale del litorale (località "Marina Bassa" e "Spiaggia") sorse nel 1927 il "Lido di Treviso", per opera dell'ingegnere trevigiano Enrico Silvestri: qui fu eretto nello stesso anno l'Istituto elioterapico "DUX", rinominato dopo la caduta del Fascismo in "Istituto Marino", ora Ospedale. Per la parte occidentale del litorale, Tomaso Nember si rivolse all'ingegner Giuseppe Alberti, di Brescia: a lui si dovette nel 1928 la sistemazione del "Lido dei Lombardi"[11]. Il litorale orientale rimase invece occupato dai "Valloni" e dai "Motteroni dell'Uva", che verranno spianati gradatamente nel secondo dopoguerra.[12]

Il 28 agosto 1930 Cavazuccherina fu rinominata con l'antico nome di "Jesolo"[13] e il Lido di Treviso fu denominato "Lido di Jesolo". Lo sviluppo segnò una battuta d'arresto con lo scoppio della seconda guerra mondiale ma, tornata la pace, la ripresa partì a ritmo sempre più veloce.

Jesolo Lido ha ospitato negli anni ottanta, in una struttura della Croce Rossa Italiana, un centinaio di cittadini polacchi che avevano richiesto asilo politico e negli anni novanta circa 1400 profughi provenienti dalla ex-Jugoslavia. Nel biennio 2007-2008 la struttura è stata utilizzata dalla Croce Rossa Italiana per corsi di aggiornamento e, durante il periodo estivo, per ospitare gli agenti di Polizia che vengono distaccati presso la città per mantenere l'ordine pubblico. Dall'estate del 2007 la struttura ha nuovamente ospitato dei profughi provenienti da alcuni paesi del continente africano.

Il 28 e il 29 aprile 2007, Jesolo ha ospitato il 27º raduno degli Artiglieri d'Italia, organizzato dall'Associazione nazionale artiglieri d'Italia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone di Jesolo furono concessi con regio decreto del 6 settembre 1934.[14][15][16] Lo scudo si fregiava all'epoca, come tutti gli stemmi concessi nel periodo fascista, del capo del Littorio.

Stemma

«D'azzurro, al drago di rosso. Ornamenti esteriori da Città.»

Gonfalone

«Il gonfalone è costituito da un drappo di colore azzurro riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma comunale con l'iscrizione centrata in oro: Città di Jesolo

Non si hanno documenti precisi sull'origine del simbolo del drago. Una possibile interpretazione lo fa derivare dal nome di un'area della laguna nord di Venezia, denominata "Valle Dragojesolo", che faceva parte del territorio dell'antica Jesolo, trasformata dalla Serenissima in zona per la caccia e la pesca dei nobili veneziani. In veneziano "cacciare" si diceva trar, da cui deriverebbe il toponimo riportato su alcune carte del XVI secolo: Valle del Traco Jexolo, trasformato in Valle del Draco Gexolo, quindi in Valle del Drago Jexolo, fino all'odierna Valle Dragojesolo.[17]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 marzo 1983 viene concesso a Jesolo il titolo di Città[15][14] con decreto del presidente della Repubblica Sandro Pertini, per "riconoscere e premiare l'impegno degli jesolani nella vita economica e sociale nella zona".[18]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiese[modifica | modifica wikitesto]

  • La Chiesa di San Giovanni Battista, principale chiesa della città
    Chiesa di San Giovanni Battista, a Jesolo, costruita nella prima metà del XX secolo
  • Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, a Lido di Jesolo
  • Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Lido di Jesolo
    Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, a Lido di Jesolo
  • Chiesa dei Ss. Liberale e Mauro, a Lido di Jesolo
  • Chiesa del Cuore Immacolato di Maria "Capitana da Mar", a Lido di Jesolo
  • Oratorio Estivo dei Ss. Domenico e Carlo, a Lido di Jesolo
  • Chiesa di Santa Teresa, a Lido di Jesolo (Pineta)
  • Chiesa di San Giuseppe Lavoratore, a Cortellazzo
  • Chiesa di Santa Maria Assunta, a Passarella di Sotto
  • Chiesa di San Giuseppe, a Ca' Fornera
  • Chiesa di Sant'Antonio Abate, a Ca' Pirami
  • Chiesa del Cristo Re, in località Salsi
La chiesa parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù a Lido di Jesolo

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[19]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 2 932, ovvero l'11,22% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[20]:

  1. Romania, 773
  2. Bangladesh, 497
  3. Albania, 337
  4. Moldavia, 179
  5. Marocco, 170
  6. Ucraina, 154
  7. Cina, 103
  8. Polonia, 67
  9. Macedonia del Nord, 61
  10. Serbia, 60

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Nella città di Jesolo sono presenti:

  • due istituti comprensivi - l'I.C."Italo Calvino" (con sede a Jesolo Paese) e l'I.C. "Gabriele D'Annunzio" (con sede a Jesolo Lido) - cui afferiscono due scuole secondarie di primo grado e numerose scuole primarie;
  • un istituto professionale di Stato per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera - l'I.P.S.E.O.A. "Elena Cornaro" (con sede a Jesolo Lido) - che risponde alla vocazione turistica del territorio;
  • un istituto di formazione terziaria post-diploma - l'ITS Academy Turismo Veneto (con sede a Jesolo Lido) - che eroga corsi biennali di alta formazione nel management turistico e che è capofila del sistema ITS Turismo Veneto.

Musei[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo civico di storia naturale, con circa 15 000 reperti che rappresentano la fauna più significativa dell'area europea e paleartica.
  • Museo Storico Militare "Vidotto", una raccolta permanente di reperti, uniformi, armi e mezzi appartenenti alle forze armate e di polizia da fine '800 ad oggi.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Nei giorni 5, 6, 7 maggio 2022 la città di Jesolo ha ospitato il Festival Internazionale della Geopolitica Europea, un incontro di approfondimento e di divulgazione sul ruolo dell'Italia e dell'Europa nella politica mondiale.[21]
  • Nel 2015 si è svolta la 22ª edizione del Concours Mondial de Bruxelles, prestigiosa competizione enologica internazionale, che ogni anno assegna giudizi di qualità su migliaia di vini provenienti da tutto il mondo.
  • Dal 2013 le finali nazionali del concorso Miss Italia si svolgono al Pala Arrex, con diretta su Rai 1.
  • La città di Jesolo ospita dal 1998, durante la stagione balneare, lo spettacolo acrobatico Jesolo Air Extreme, una manifestazione aerea caratterizzata dalla presenza della Pattuglia Acrobatica Nazionale Frecce Tricolori e di diversi team civili e militari.
  • Dal 1997, ogni estate, si tiene a Jesolo il Festival Internazionale Sculture di Sabbia, esposizione di sculture monumentali di sabbia, di cui Jesolo è stata la pioniera.
Sculture di sabbia a Jesolo
  • Dal 2002, durante il periodo natalizio, in Piazza Marconi si svolge il "Presepe di sabbia" - Sand Nativity, esposizione di sculture monumentali di sabbia ispirate al tema della Natività, il cui incasso viene devoluto ad associazioni impegnate in azioni di aiuto delle popolazioni povere del mondo; alla manifestazione partecipano alcuni dei più noti scultori di sabbia del mondo.
  • Nel mese di giugno si celebra la Festa patronale di San Giovanni Battista con il "Palio Remiero delle Contrade", gara di mascarete a due remi, e lo spettacolo pirotecnico in riva al Sile.
  • Settimanalmente, durante la stagione estiva, in città si tengono due mercatini dell'antiquariato: "Incontro con il passato" (dal 1988, in piazza Torino) e "Giovedì antiquario e del collezionista" (dal 1994, prima in piazza Brescia e ora in piazzetta Casabianca).

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

  • Il Lido di Jesolo è stato set televisivo degli episodi 15-18 della serie televisiva italiana Love Me Licia (1986): tra le location utilizzate vi sono piazza Mazzini e un'ex-discoteca all'epoca ancora attiva, il Mister Charlie, che nel corso degli anni ha cambiato svariati nomi.
  • Sempre il Lido di Jesolo è stato set cinematografico per il film Americano rosso del 1990. Gran parte del film è girato all'interno dello storico hotel Casa Bianca che per lo stile liberty e l'architettura anni venti ben si confaceva all'ambientazione storica del film.
  • Nel 2013 presso il Centro Commerciale I Giardini di Jesolo sono state girate alcune scene del film La sedia della felicità, ultimo film di Carlo Mazzacurati.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

La città di Jesolo si estende su una superficie urbana di circa 15 chilometri quadrati, suddivisa tra il centro storico (comunemente chiamato "Jesolo Paese") e la città balneare vera e propria ("Jesolo Lido"), estesa lungo la costa per circa 13 chilometri con una profondità variabile tra 300 metri e due chilometri.

La zona del Lido si articola in una lunga serie di piazze, ognuna facente da baricentro a un quartiere, che fungono da punto di riferimento per la vita di residenti e turisti. Le principali sono: piazza Drago (il baricentro geografico della città, e sede per decenni della stazione degli autobus), piazza Mazzini (il perno della vita notturna jesolana), piazza Milano (baricentro della zona Est).

La peculiare demografia di Jesolo è stata studiata dettagliatamente in occasione del Master Plan di Tange[22]. Sebbene gli abitanti di Jesolo siano solo 26.000 circa, la città è dimensionata per ospitare comodamente altri 140.000 turisti[22]. Secondo le stime più comuni, Jesolo raggiunge nel picco delle due settimane centrali di agosto una popolazione di circa 300.000 persone. Ogni fine settimana estivo la città vede decine, se non centinaia di migliaia, di pendolari raggiungere la località dove trascorrono la giornata.

I residenti si distribuiscono abbastanza equamente a metà tra il capoluogo (7875 abitanti) e il Lido (10 523 abitanti, inclusa la frazione di Cortellazzo). Meno popolate le frazione di Ca'Fornera e Passarella di Sotto[23].

Gli anni duemila e lo sviluppo vertical[modifica | modifica wikitesto]

Grattacieli
Grattacielo Merville
Le torri di Piazza Drago
G-tower di Piazza Marina
La Torre Aquileia in costruzione

A partire dalla seconda metà degli anni novanta, l'amministrazione comunale ha lanciato un ambizioso programma di rilancio urbanistico, comunemente noto come "Master Plan", realizzato da Kenzō Tange.

A partire dal 2000 molti alberghi sono stati riconvertiti in residence e moltissime aree, prima ad uso agricolo, sono state convertite ad uso residenziale, permettendo così la costruzione di decine di nuove strutture ricettive a bassa densità (villaggi turistici), o in alcuni casi ad alta densità, con una verticalizzazione degli edifici (comunemente chiamati "torri") senza precedenti in nessun'altra grande spiaggia italiana.

Tra i progetti già realizzati, molti progettati da architetti di fama internazionale (le cosiddette archistar), vale la pena citare:

  • Torre Aquileia (22 piani fuori terra per 94 metri di altezza alla sommità dell'antenna): progettata da Carlos Ferrater, con il suo tetto a vela è diventata uno degli edifici più alti del nordest italiano;
  • Torri di Piazza Drago (due torri di 22 piani fuori terra ciascuna per 92 metri circa di altezza all'antenna): caratterizzate da guglie illuminate la notte da fari multicolori, sono diventate ormai due tra i simboli di Jesolo;
  • Torre Merville Archiviato il 24 giugno 2018 in Internet Archive. - Casa Nel Parco (25 piani fuori terra per 84 metri d'altezza): progettata da Gonçalo Byrne, questa torre rivestita di pareti a specchio azzurre domina la skyline della zona Pineta;
  • Wave Towers (17 e 14 piani fuori terra): di recente costruzione, queste nuove torri alle spalle di piazza Trieste sono anch'esse riconoscibili da balconi illuminati al neon;
  • Golf Club Jesolo: campo da golf a 18 buche, la cui espansione a 27 buche è stata recentemente approvata;
  • Bafile 360 (10 piani);
  • Jesolo Lido Village, progetto di Richard Meier;
  • Residenze Podium, un complesso commerciale-residenziale in costruzione sul sito in cui sorgeva la vecchia scuola elementare "Giosuè Carducci".

Già precedentemente, a partire dalla fine degli anni settanta, la skyline della città vedeva la presenza di altre strutture verticali adiacenti alla costa, con tre residence ed un hotel alti rispettivamente 20 (Residence Pineta costruito nel 1964, nelle vicinanze di piazza Europa), 17 (Residence Palace), 16 (Hotel Caravelle) e 13 (Residence Airone) piani fuori terra.

Numerosi altri progetti sono stati approvati o sono in fase di realizzazione, tra cui:

  • Oriente 35, progetto di Aurelio Galfetti;
  • Laguna Tower Archiviato il 24 giugno 2018 in Internet Archive., una torre di 16 piani fuori terra a destinazione mista museale-residenziale, che sorgerà all'interno del parco commerciale Laguna Shopping;
  • Residenza Bafjle, un edificio residenziale di 12 piani in fase di costruzione nella zona di piazza Trieste;
  • Un nuovo complesso turistico del valore di 80 milioni di euro, denominato Jesolo Lido Design District, che includerà una torre di 26 piani fuori terra, un hotel, un auditorium e una spa, nella zona precedentemente occupata dalla colonia marina Stella Maris, progettato da C+S Architetti;
  • Jesolo Magica, un mega-centro commerciale (53.000 m²) progettato dalla scomparsa Zaha Hadid.

Costruzioni alte oltre 50 m[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Nome Altezza Piani Anno
1 Torre Aquileia 94 m 22 2009
2 Torre Merville 84 m 25 2010
3 Torre di Piazza Drago 1 83 m 22 2010
3 Torre di Piazza Drago 2 83 m 22 2010
5 Residence Pineta 60 m 20 1964
6 Hotel Caravelle 55 m 16 1961
7 Residence Palace 54 m 17 1962
7 Wave Gold Tower 54 m 17 2017

L'isola pedonale più lunga d'Europa[modifica | modifica wikitesto]

Jesolo vanta quella che è conosciuta come l'isola pedonale più lunga d'Europa. La via commerciale è popolata da oltre 1200 tra negozi, ristoranti, bar e locali di tendenza[24]. Il tratto principale (da piazza Manzoni al camping Internazionale) è lungo 6 chilometri[25]. Il tratto secondario, lungo le via Levantina e Altinate nella zona Est, si sviluppa per circa 2.1 chilometri.

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo Statuto comunale all'art. 3 c. 2 riconosce le seguenti frazioni:

  • Cortellazzo, presso la foce del Piave; comprende anche Jesolo Pineta, estremità orientale del Lido[26].
  • Lido di Jesolo, località a vocazione turistica, posta approssimativamente tra il Sile, il mare, il Piave e le vie Corer, Pazienti, Roma Destra. È suddiviso in tre parrocchie: S. Cuore, corrispondente al vecchio Lido dei Lombardi; S. Maria Ausiliatrice, sul litorale centrale; Ss. Liberale e Mauro, sul litorale orientale[26].
  • Ca'Fornera, situata dopo il Molinato. È presente la chiesa di San Giuseppe. La località comprende un castello di fine sec. XIX, detto La Castellana (appunto situato nella via Castellana).
  • Passarella di Sotto, situata al confine con il comune di San Donà di Piave (dove si trova Passarella di Sopra). È presente una chiesa del XIX secolo.
  • Valle di Lio Maggiore, località al confine con il comune di Cavallino-Treporti e adiacente alla laguna di Venezia. È presente un oratorio settecentesco dedicato a S. Antonio da Firenze o S. Antonino (con una scultura lignea quattrocentesca). Vi sono poi i resti di una torre, detta Torre Caligo, di epoca romana, con funzioni doganali. L'economia è basata sulla pesca.

Altre località[modifica | modifica wikitesto]

  • Ca' Fornera, a circa 3 km dal capoluogo comunale. La sua chiesa, del 1995, dipende dalla parrocchia di S. Giovanni Battista a Jesolo[26]. La località comprende un castello di fine sec. XIX, detto La Castellana.
  • Ca' Nani, a circa 2 km dal capoluogo, l'unica zona comunale all'interno della Diocesi di Treviso e non del Patriarcato di Venezia. Comprende un oratorio del 1737, ora diroccato.
  • Ca' Pirami, bonificata negli anni venti del XX secolo (in tempi antichi era stata una zona paludosa[27]); questa località, a vocazione originariamente agricola (frutteti), ora ha un carattere residenziale. Rientra nella parrocchia di S. Giovanni Battista a Jesolo[26].
  • La Bassa, nuova zona artigianale, posta approssimativamente tra le vie La Bassa, Ferrari, Roma Destra e Aleardi.
  • Piave Nuovo, centro abitato lungo la sponda del Piave, tra il Ponte di Eraclea e Passarella di Sotto. Rientra nella parrocchia della Passarella di Sotto[26].

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'economia si basa essenzialmente sulle attività turistiche, sviluppate lungo tutta la costa. L'offerta ricettiva del comune consiste di circa 80 000 posti letto.[28] La spiaggia di Jesolo lunga circa 15 km è tra le più estese d'Italia. Nel 2016 secondo ISTAT le presenze turistiche sono state 5 347 000.[29]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Le principali vie d'accesso a Jesolo sono la Strada regionale 43 del mare Portegrandi - Jesolo e la SP 42 "Jesolana" Punta Sabbioni - San Michele al Tagliamento. È stato ultimato a fine gennaio 2013 il primo lotto di una circonvallazione esterna al capoluogo con lo scopo di indirizzare parte del traffico verso la meno congestionata zona Est del Lido.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

I trasporti urbani e interurbani di Jesolo vengono svolti con servizi regolari di autobus gestiti dalla società ATVO.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Sindaci dal 1946[modifica | modifica wikitesto]

Sindaco Partito Periodo Elezione
Bruno Oliveti Partito Socialista Italiano 1946-1948 1946
Giorgio Agostinetto Partito Socialista Democratico Italiano 1948-1951 (1946)
Pietro Busolin Democrazia Cristiana 1951-1952 1951
Basilio Sartorel Democrazia Cristiana 1952-1956 (1951)
Virginio Perissinotto Partito Socialista Italiano 1956-1961 1956
Fernando Capecchi Democrazia Cristiana 1961-1969 1960
1964
Carlo Bragato Democrazia Cristiana 1969 (1964)
Primo Striatto Partito Socialista Italiano 1969-1970 (1964)
Carlo Bragato Democrazia Cristiana (1970-71) 1970-1973 1970
L.c. Movimento Cristiano Popolare (1971-73)
Luigino Rossetto Partito Socialista Italiano 1973-1974 (1970)
Carlo Bragato L.c. Movimento Cristiano Popolare 1974-1975 (1970)
Giovanni Paludetto Partito Socialista Italiano 1975-1980 1975
Federico Trevisan Democrazia Cristiana 1980 (1975)
Renato Bressan Democrazia Cristiana 1980-1981 1980
Giovanni Paludetto Partito Socialista Italiano 1981-1986 (1980)
1985
Flavio Veronese Partito Socialista Italiano 1986-1987 (1985)
Achille Pasqual Partito Socialista Italiano 1987-1992 (1985)
1990
Danilo Lunardelli Partito Socialista Italiano 1992 (1990)
Davide Zoggia Partito Democratico della Sinistra 1992-1993 (1990)
Cesare Della Gaspera (Commiss. prefettizio) - 1993 -
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1993)
Renato Martin Lega Nord (1993-99) 1993-2002 1993
L.c. Veneto Repubblica Federale Padana (1999-02) 1997
Francesco Calzavara L.c. Renato Martin 2002-2012 2002
Centro-destra 2007
Valerio Zoggia Grande coalizione (FI-PD-UdC-civiche) 2012-2022 2012
2017
Christofer De Zotti Fratelli d'Italia 2022-in carica 2022

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Bandiera della Francia Épinal
  • Bandiera dell'Austria Velden am Wörther See, dal 2006. Le associazioni artistiche delle due città (Circolo Artistico di Jesolo e Kunstverein Velden) sono gemellate culturalmente. La cerimonia è avvenuta a Velden, alla presenza dei rappresentanti dei due Circoli Artistici cittadini e delle principali autorità politiche delle due località.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ginnastica artistica

In città si svolge il Trofeo Città di Jesolo di Ginnastica Artistica[30], organizzato dalla S.G.A. Gymnasium di Treviso, la più importante gara amichevole internazionale di ginnastica artistica femminile. Nel comune ha luogo la Moonlight Half Marathon[31], una mezza maratona internazionale misurata e certificata, inserita nel calendario FIDAL. Nel 2011, dal 7 al 9 ottobre, si è svolta presso lo stadio Armando Picchi la 38ª edizione dei Campionati Italiani di Atletica Leggera Individuali e per Regioni categoria Cadetti/e.

Calcio

A Jesolo esistono due società calcistiche: la prima a è l'A.C.D. Jesolo, in Prima Categoria, con alle spalle diverse stagioni in Serie D; la seconda è il Calcio Futuro Jesolo 2013, che milita in Terza Categoria. Inoltre a Jesolo era presente un'altra società, l'Unione Sportiva Città di Jesolo, fondata nel 1969, che ha giocato in Serie C2.

Lo Stadio Picchi nel 1986 ha ospitato il "Mundialito Femminile", torneo internazionale nel quale la Nazionale femminile di calcio italiana vinse il titolo di "Campione del Mondo".

Ciclismo

Jesolo è stata varie volte arrivo di tappa del Giro d'Italia. Nel 1955 la 16ª tappa vide la vittoria di Rino Benedetti; nel 1970 un'altra 16ª tappa del 1970 si concluse con la vittoria di Dino Zandegù. Nel 1987 vi fu la vittoria di Paolo Cimini alla 14ª tappa; mentre l'anno successivo Paolo Rosola vinse la 20ª tappa. Nel 2015 la 13ª tappa è stata vinta da Sacha Modolo.

Pallacanestro

La città ha avuto dal 1968 fino al 2004 una propria rappresentativa, la B.C. Jesolo Basket; nel 2004 si è unita con la squadra della vicina San Donà di Piave, facendo nascere la Jesolosandonà Basket. La squadra partecipa alla Serie A Dilettanti e gioca al PalaCornaro di Jesolo.

Pallamano

Nel 2008 la città è stata la sede principale del Campionato mondiale universitario di pallamano.

Pallavolo

L'Unionvolley gareggia in serie B2 del campionato di volley femminile.

Rugby

La squadra della città è lo Jesolo Rugby. Milita nel campionato di Serie B. Nasce nel 1987 e partecipa nella stagione 1987/1988 al Campionato di C2 Triveneto.

Lo stadio Picchi ha ospitato nel 2007 la Finale di Coppa Italia di Rugby.

Tutti gli sport

Nel 2007 si sono tenuti i 61º Campionati Nazionali Universitari

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Jesolo - Statuto (Articolo 3)
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ La lettera X sta ad indicare l'allofonia di /z/. La L, invece, è pronunciata Ł secondo la consuetudine dialettale veneta.
  6. ^ a b Wladimiro Dorigo, Venezie sepolte nella terra del Piave, Roma, Viella, 1994.
  7. ^ Lino Mirko Pacchioni, L'antica e nuova città di Jesolo - Cavazuccherina, Venezia, Tip. del Gazzettino, 1927.
  8. ^ a b Copia archiviata, su igmi.org. URL consultato il 16 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2017).
  9. ^ F. CIBIN, Jesolo ieri e oggi in foto, Jesolo 2012, 79.
  10. ^ Ulderico Tegani, Una iniziativa ardita e pittoresca, "Vie d'Italia" 4 (1929); E. Mirani, Quelle spiagge create dai bassaioli, "Giornale di Brescia" 20 gennaio 2012.
  11. ^ Un altro personaggio-chiave di quegli anni fu il berlinghese Giacomo Tempini: chiamato da Tomaso Nember, bonificò vaste zone ed eresse una colonia marina per bambini berlinghesi e logratesi. A lui è dedicato un largo del litorale centrale
  12. ^ Camillo Pavan, 1989
  13. ^ R.D. 28 agosto 1930, n. 1436
  14. ^ a b Jesolo già Cavazuccherina: decreto 1934-09-06 RD, concessione di stemma e gonfalone e decreto 1983-03-31 DPR, concessione di titolo di città, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 30 agosto 2023.
  15. ^ a b Statuto del Comune di Jesolo, su bur.regione.veneto.it. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  16. ^ Le origini del nome di Jesolo, su giovannimarcato.it. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  17. ^ Il drago cosa c'entra con Jesolo?, su ilcuoreveneto.it. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  18. ^ Roberto Rugolotto, Jesolo, una storia, tante storie: 500 anni di presenza cristiana in un angolo di terra veneta, Venezia, Edizioni Cid, 1995.
  19. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  20. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 22 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
  21. ^ Festival della Geopolitica, su festivalgeopolitica.it.
  22. ^ a b Kenzo Tange Associates, Demografia di Jesolo (JPG), su sit.jesolo.it.
  23. ^ Sistema informativo geografico, su gisportal.istat.it, ISTAT.
  24. ^ L'isola pedonale più lunga d'Europa. Jesolo.it, su jesolo.it. URL consultato il 24 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2018).
  25. ^ Google Maps., su google.co.uk.
  26. ^ a b c d e Patriarcato di Venezia - Parrocchie e Vicariati Archiviato il 1º luglio 2012 in Internet Archive.
  27. ^ grilbassopiave.it; Camillo Pavan, 1989
  28. ^ Ricettività Jesolo, su jesolo.com. URL consultato il 23 luglio 2020.
  29. ^ La Nuova/Dati ISTAT, su nuovavenezia.gelocal.it. URL consultato il 23 luglio 2020.
  30. ^ VIII Trofeo Città di Jesolo di Ginnastica artistica - Comune di Jesolo
  31. ^ Moonlight Half Marathon - Comune di Jesolo

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Wladimiro Dorigo, Venezie sepolte nella terra del Piave. Duemila anni fra il dolce e il salso, ed. Viella, Roma 1994.
  • Giampaolo Rossi e Roberto Rugolotto, Jesolo. Storia di una comunità. Dalle massaie paleovenete alla cooperativa di consumo (brossura), 1ª ed., Reggio Emilia, Diabasis, ottobre 2010, p. 336, ISBN 978-88-8103-710-0.

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