Giovannino de' Grassi

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Offiziolo - L'eterno e gli eremiti

Giovannino de' Grassi (Milano, 1350 circa – 6 luglio 1398) è stato un pittore, scultore, architetto e miniatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

L'anno di nascita non è certo e le scarse informazioni riguardanti la sua carriera sono recuperabili negli annali della fabbrica del duomo di Milano presso cui dal 1391 lavorò come scultore e architetto, mettendosi in evidenza sia con il rilievo intitolato La Samaritana al pozzo sia con progettazione di capitelli, pinnacoli, falconature e intagli marmorei per i finestroni del duomo.

Oltre alle attività di scultore e architetto, svolse proficuamente anche quelle di pittore, disegnatore e miniaturista, che lo resero ancora più noto.

Dal 1370 illustrò circa 50 fogli dell'Offiziolo di Gian Galeazzo Visconti con scene di paesaggi fiabeschi e immagini naturalistiche, l'opera, originariamente conservata nella Biblioteca Visconteo Sforzesca, è attualmente custodita alla Biblioteca Nazionale di Firenze.

In particolar modo le sue miniature, caratterizzate da uno spirito acuto di indagine dei temi risolti con una dose di realismo, e da una libera invenzione di forme eleganti, indicano in De' Grassi uno dei precursori del gotico internazionale.[1]

Anche nel suo Taccuino dei disegni[2], custodito presso la Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo, che è considerato esempio importante di arte tardo gotica italiana, dominano scene di attività quotidiane, animali e immagini della natura. Realizzato verso la fine del XIV secolo presso la corte Viscontea comprende 77 disegni e 24 lettere miniate dell'alfabeto e viene considerato anticipatore dei lavori di Fabriano, del Pisanello e dei maestri franco-fiamminghi[3].

Tra le altre miniature importanti, a lui vengono attribuite la pregevole Historia Plantarum (Biblioteca Casanatense, Roma) ed il Beroldo.

La sua attività di pittore non è definita in modo certo, ma in qualunque caso i critici d'arte gli assegnano, tra gli altri, l'affresco dell'Assunta in S.Marco a Milano, le Storie di S.Caterina nella ex chiesa di S.Lorenzo a Piacenza, la decorazione con figure di animali e la figura della Vergine nella Rocchetta dei Mantegazza a Campomorto, due figure femminili affrescate nel castello di Pavia[4] e ciò che rimane del ciclo dipinto nella cappella Rossi della chiesa di San Francesco a Pavia[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, pag.119-120
  2. ^ Taccuino di disegni, su bdl.servizirl.it.
  3. ^ Lurati, Patricia, Animali maravigliosi : Orientalismo e animali esotici a Firenze in epoca tardogotica e rinascimentale: conoscenza, immaginario, simbologia, Edizioni Casagrande, 2021, p. 180.
  4. ^ GIOVANNINO de Grassi, su treccani.it.
  5. ^ Carlo Cairati, Pavia viscontea. La capitale regia nel rinnovamento della cultura figurativa lombarda. Vol. 1: castello tra Galeazzo II e Gian Galeazzo (1359-1402), Milano, Scalpendi Editore, 2021, pp. 180- 181..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jane Turner (a cura di), The Dictionary of Art. 13, p. 318. New York, Grove, 1996. ISBN 1-884446-00-0

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