Giovanni Boldrini

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Disambiguazione – Se stai cercando l'avvocato e politico ferrarese del XVIII secolo, vedi Giovanni Battista Boldrini.
Giovanni Boldrini

Gonfaloniere di Grosseto
Durata mandato1792 –
1793
PredecessoreErcole Austini
SuccessoreGiuseppe Boldrini

Dati generali
ProfessioneIngegnere

Giovanni Battista Boldrini (... – ...; fl. XVIII secolo) è stato un ingegnere, cartografo e politico italiano del Granducato di Toscana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ingegnere dell'Ufficio dei fossi di Grosseto, con il grado di tenente, fu uno dei più prolifici professionisti al servizio dell'amministrazione granducale, autore di numerosi rilievi, mappe e planimetrie di strade, ponte, canali, fortezze e città, soprattutto nei territori della Provincia senese inferiore.[1] La sua attività cartografica si concentra principalmente tra gli anni settanta e la fine del XVIII secolo.[1] È ricordato anche per le sue frequenti collaborazioni con l'ingegnere e matematico gesuita Leonardo Ximenes.[2]

Nel 1761 è promosso "munizionario della piazza di Grosseto".[3] Il 26 febbraio 1776 consegnò al Provveditorato dell'Ufficio dei Fossi una dettagliata relazione per il completo rifacimento della strada Grosseto-Siena,[4] mentre realizzò, insieme a Giovanni Battista Giudici, i disegni per l'escavazione del nuovo alveo del canale Navigante tra Castiglione della Pescaia e il porto del Querciolo a Grosseto, nel territorio del lago Prile, la cui attuazione venne approvata da Pio Fantoni e resa esecutiva dal granduca Pietro Leopoldo nel 1789.[1]

Il 29 marzo 1794 firmò la Pianta regolare della bandita detta Selva Piana spettante alla comunità di Manciano e in parte al Benefizio di San Carlo, mentre il 24 aprile dell'anno successivo fu autore del progetto della strada che metteva in comunicazione Castiglione della Pescaia con il neo-costruito forte di San Rocco, sulla costa di Marina di Grosseto.[1] Nel 1796 disegnò la Pianta delle zolfiere di Pereta, recuperando un originale di Giuseppe Maria Zaccheri.[1] Si contano inoltre progetti di strade, edifici rurali, civili e anche religiosi nelle località di Massa Marittima, Prata, Pancole, Isola del Giglio e Montemerano.[1]

Oltre a numerosi rilievi e progetti urbani e nell'agro nel capoluogo maremmano,[5] nel 1784 realizzò la pianta della sede dell'Ufficio dei fossi, insieme al collega Antonio Capretti, e nel 1795 ne progettò la nuova disposizione interna.[1] Nel 1787 si occupò della ristrutturazione dell'ospedale della Misericordia di Grosseto e progettò l'arco delle Monache, o "degli infermieri", un camminamento sopraelevato sopra strada Ginori (allora via dell'Ospedale) che metteva in comunicazione il convento delle Clarisse con il nosocomio cittadino.[1][6]

Attivo anche nella vita civile e amministrativa del Granducato, fu camerlengo del comune di Grosseto nel 1783 e gonfaloniere della città nel 1792.[7] Suo fratello era il canonico Jacopo Boldrini, autore di varie relazioni sulle condizioni agrarie e sanitarie della Maremma presentate all'Accademia dei Georgofili.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Boldrini, Giovanni Battista, su Digital DISCI. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  2. ^ Barsanti, Rombai 1994, p. 152.
  3. ^ Guarducci 2006, p. 75.
  4. ^ Sterpos 1977, pp. 7-8.
  5. ^ Rombai, Vivoli, Toccafondi 1987, p. 431.
  6. ^ Innocenti 2005, p. 225.
  7. ^ Cappelli 2017, p. 340.
  8. ^ De Angelis 1824, pp. 144-145.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Danilo Barsanti e Leonardo Rombai, Scienziati idraulici e territorialisti nella Toscana dei Medici e dei Lorena, Firenze, Centro editoriale toscano, 1994.
  • Danilo Barsanti, Lucia Bonelli Conenna e Leonardo Rombai, Le carte del granduca. La Maremma dei Lorena attraverso la cartografia, Grosseto, Biblioteca Chelliana, 2001.
  • Enrico Cappelli (E. Cleppali), Grosseto. Appunti storici, a cura di Giorgio Bonfiglioli, Grosseto, Innocenti Editore, 2017.
  • Luigi de Angelis, Biographia degli Scrittori Sanesi, vol. 1, 1824.
  • Leonardo Ginori Lisci, Cabrei in Toscana, raccolte di mappe, prospetti e vedute. Sec. XVI - sec. XIX, Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1978.
  • Anna Guarducci, Mappe e potere pubbliche istituzioni e cartografia nella Toscana moderna e contemporanea: secoli XVI-XIX, Firenze, All'Insegna del Giglio, 2006.
  • Mario Innocenti e Elena Innocenti, Grosseto: briciole di storia. Cartoline e documenti d'epoca 1899-1944, Grosseto, Innocenti, 2005.
  • Leonardo Rombai, Carlo Vivoli e Diana Toccafondi, Documenti geocartografici nelle biblioteche e negli archivi privati e pubblici della Toscana, vol. 1, L. S. Olschki, 1987.
  • Daniele Sterpos, Le strade di grande comunicazione della Toscana verso il 1790, Firenze, Sansoni, 1977.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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