Georg Benedikt von Ogilvy

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Georg Benedikt von Ogilvy
SoprannomeGeorg Benedikt von Ogilvy in una stampa d'epoca
NascitaScheltschitz, 16 marzo 1651
MorteDanzica, 8 ottobre 1710
ReligioneCattolicesimo
Dati militari
Paese servito
Forza armata

Esercito del Sacro Romano Impero

ArmaFanteria, Artiglieria
Anni di servizio16641710
Grado

Feldmaresciallo

Guerre
Battaglie
Fonti nel testo
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Georg Benedikt von Ogilvy (Scheltschitz, 16 marzo 1651Danzica, 8 ottobre 1710) è stato un generale boemo. Fu padre del feldmaresciallo imperiale Hermann Carl von Ogilvy nonché trisavolo materno del generale austroungarico e governatore del Veneto conte Alajos Pálffy de Erdőd.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Ogilvy era figlio del barone George Jacob Ogilvy, comandante della Fortezza dello Spielberg presso Brno, il quale era a sua volta discendente da James Ogilvy, V lord Ogilvy di Airlie, del clan scozzese degli Ogilvy dei futuri conti di Airlie. Questo lo rende imparentato anche con Angus Ogilvy, marito di Alexandra, onorevole Lady Ogilvy, cugina di primo grado della regina Elisabetta II del Regno Unito.

La carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Al servizio del Sacro Romano Impero[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1664, appena tredicenne, entrò nel reggimento di picchieri al servizio del generale Leslie, raggiungendo il grado di capitano. Nel 1677 venne promosso al rango di colonnello del reggimento del principe Ludovico di Baden col quale prese parte all'assedio di Buda e nel 1689 venne nominato comandante della fortezza di Belgrado.

Nel 1691 ricevette un proprio reggimento dall'imperatore Leopoldo I del Sacro Romano Impero e l'anno successivo divenne ciambellano imperiale. Nel 1696, generale di campo, divenne comandante della cittadella militare di Tokaj. Nel 1702 venne inviato a combattere sul Reno dove prese parte all'assedio di Landau, nel Palatinato, sotto il diretto comando dell'imperatore Giuseppe I del Sacro Romano Impero. Nel 1703, venne nominato feldmaresciallo.

Al servizio dell'Impero russo[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua visita a Vienna nel 1698, lo zar Pietro il Grande venne a conoscenza del valore militare di Ogilvy e pertanto lo chiamò in Russia. Con il permesso dell'imperatore, Ogilvy rispose a questa chiamata e succedette al defunto generale François Lefort come generale maresciallo di campo imperiale russo e comandante generale di tutte le truppe russe. In questa veste venne impiegato nella Grande Guerra del Nord. Nel 1704 comandò il campo durante l'assedio di Narva e fu in grado di conquistare la città il 9 agosto. Il 16 dello stesso mese conquistò il castello di Ivanogrod, motivo per cui anche il re Augusto II di Polonia gli concesse l'Ordine dell'Aquila Bianca, la massima onorificenza di stato.

Al servizio della Polonia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il suo servizio in Russia, il re polacco ed elettore di Sassonia, Augusto II di Polonia, lo nominò generale feldmaresciallo delle proprie armate, suo consigliere segreto e presidente del suo consiglio di guerra. Augusto II gli assegnò anche un reggimento di fanteria ed uno di cavalleria assieme a molti altri privilegi personali.

Nel 1708 acquisì i domini di Zahorzan e Taschau in Boemia. Poco dopo, costretto nuovamente a trasferirsi in Polonia al seguito dell'esercito sassone per assediare Danzica, morì presso quella città il 10 ottobre (secondo altre fonti l'8 ottobre) del 1710.

Matrimonio e figli[modifica | modifica wikitesto]

Sposò la contessa Maria Anastasia von Zuckmantel zu Brumath († 4 giugno 1695). L'unico figlio della coppia, Hermann Carl von Ogilvy, divenne suo erede universale e come il padre proseguì la propria carriera militare al servizio del Sacro Romano Impero.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
James Ogilvy, V lord Ogilvy di Airlie James Ogilvy, IV lord Ogilvy di Airlie  
 
Catherine Campbell  
Patrick Ogilvy  
Jean Forbes William Forbes  
 
Elizabeth Keith  
George Jacob Ogilvy  
 
 
 
Isabella Murray  
 
 
 
Gerog Benedikt von Ogilvy  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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