Funk psichedelico

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Funk psichedelico
Origini stilistichefunk, rock psichedelico, soul psichedelico, acid rock
Origini culturalianni sessanta, Stati Uniti d'America
Strumenti tipicivoce, chitarra, basso, batteria, sintetizzatore, sezione fiati
PopolaritàUnderground
Generi derivati
Funk rock, G-funk
Categorie correlate
Gruppi musicali funk psichedelico · Musicisti funk psichedelico · Album funk psichedelico · EP funk psichedelico · Singoli funk psichedelico · Album video funk psichedelico

Il funk psichedelico (dall'inglese psychedelic funk) o funkadelia[1] è uno stile musicale che fonde funk e rock psichedelico.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origini[modifica | modifica wikitesto]

Il funk psichedelico risale alla fine degli anni sessanta e contava fra i suoi pionieri gruppi afroamericani funk che risentirono fortemente l'influenza della cultura della droga e della psichedelia di Jimi Hendrix,[2][3][4] fra cui gli Sly & the Family Stone, che incorporarono elementi blues rock e jazz più arrangiamenti tipici della musica psichedelica fra cui pedali wah wah, distorsori overdrive e camere dell'eco,[2] e il collettivo Parliament/Funkadelic di George Clinton, che realizzavano jams acid rock adoperando anche sintetizzatori.[2][3] Lo stile di Clinton, che venne battezzato P-Funk, fu anche il primo a spostare il funk dalla forma canzone al groove e alle texture.[1] Secondo il teorico Kodwo Eshun, a differenza degli artisti psichedelici che lo precedettero, Clinton si sarebbe focalizzato principalmente sugli elementi "abietti" della psichedelia e, a partire dalla metà degli anni settanta, avrebbe flirtato con tematiche fantascientifiche e spaziali come l'afrofuturismo.[1]

Diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Sul finire degli anni sessanta, il produttore discografico Norman Whitfield si lasciò influenzare dal funk psichedelico come confermano alcune registrazioni a cui prese parte fra cui Cloud Nine (1968) dei Temptations e I Heard It Through the Grapevine (1968) di Marvin Gaye.[3]

A partire dagli anni settanta, artisti come Miles Davis ed Herbie Hancock sperimentarono una fusione di jazz e funk psichedelico;[5][6] altri artisti emersi nello stesso periodo che iniziarono a ispirarsi al funk "acido" contavano Prince[3] e i Talking Heads che, a partire dalla seconda metà degli anni settanta, incisero tre album apprezzatissimi dalla critica e ispirati al funk di George Clinton More Songs About Buildings and Food, 1978; Fear of Music, 1979; Remain in Light, 1980).[7]

Durante gli anni novanta, il funk psichedelico permise gli sviluppi di una branca della scena West Coast hip hop nota come G-funk, che contava fra i suoi maggiori esponenti Warren G, Dr. Dre e Snoop Dogg. Un altro noto gruppo hip-hop che si lasciò ispirare al funk psichedelico di Sly Stone e Clinton fu quello degli Outkast.[8]

A partire dal nuovo millennio, la World Psychedelic Funk Classics pubblica antologie specializzate in funk psichedelico.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) William Echard, Psychedelic Popular Music: A History through Musical Topic Theory, Indiana University, 2017, pp. 123-5.
  2. ^ a b c d (EN) Derek B. Scott, Dayton Street Funk: The Layering of Musical Identities, The Ashgate Research Companion to Popular Musicology, 2009, p. 275.
  3. ^ a b c d (EN) Jacqueline Edmonson, Music in American Life: An Encyclopedia of the Songs, Styles, Stars, and Stories that Shaped our Culture [4 volumes], ABC-CLIO, 2013, p. 474.
  4. ^ (EN) Psychedelic soul, su allmusic.com. URL consultato il 28 gennaio 2020.
  5. ^ (EN) James Lien, In the Bins, in CMJ New Music Monthly, settembre 1997.
  6. ^ (EN) Matt Dean, The Drum: A History, Scarecrow, 2011, p. 292.
  7. ^ (EN) Simon Reynolds, Rip It Up and Start Again: Postpunk 1978-1984, Penguin, 2005, p. 2005.
  8. ^ (EN) Outkast, su rollingstone.com. URL consultato il 28 gennaio 2020.
  9. ^ (EN) Various Artists, Psych-Funk Sa-Re-Ga! Seminar: Aesthetic Expressions of Psychedelic Funk Music in India 1970-1983, AllMusic Review by John Bush, su allmusic.com. URL consultato il 28 gennaio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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