Duomo di Pietrasanta

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Collegiata di San Martino
Esterno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàPietrasanta
Coordinate43°57′25.3″N 10°13′56.04″E / 43.957027°N 10.232232°E43.957027; 10.232232
Religionecattolica di rito romano
TitolareMartino di Tours
Arcidiocesi Pisa
Stile architettonicoromanico, rinascimentale
Inizio costruzione1223
CompletamentoXIX secolo

La collegiata di San Martino è il principale luogo di culto cattolico di Pietrasanta, in Versilia, nella provincia di Lucca.

La prima notizia sulla chiesa risale al 1223, mentre alcuni lavori di ampliamento furono registrati nel 1330. Papa Urbano VI nel 1387 la dotò di un capitolo di canonici e la elevò a chiesa collegiata dotandola del fonte battesimale.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Misure e dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Lunghezza dal portale d'ingresso all'abside: 46,46 metri
  • Larghezza totale delle navate: 18,39 metri
  • Altezza navata maggiore: 15,84 metri
  • Altezza interna cupola: 28,79 metri
  • Diametro tamburo della cupola: 9,25 metri
  • Larghezza transetto: 28 metri
  • Altezza campanile: 36 metri

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

Facciata

L'esterno è rivestito di marmi bianchi che abbondano nella zona, con una facciata a salienti, dalla quale si intuisce il profilo interno con le tre navate.

Sui ognuno dei tre portali sono lunette scolpite che riportano altrettante scene della Passione e Resurrezione di Cristo, attribuite genericamente alla scuola pisana. Nel transetto destro si apre un'altra porta su Via Garibaldi, anche questa sormontata da una lunetta scolpita che raffigura San Giovanni Battista, opera trecentesca di Bonuccio Pardini.
Gli stemmi sulla facciata ricordano la dominazione genovese e fiorentina sulla città, oltre al grande stemma di papa Leone X. Il pregevole rosone in marmo è attribuito a Riccomanno Riccomanni (XIV secolo).

Campanile[modifica | modifica wikitesto]

Il campanile che fiancheggia la collegiata è alto circa 36 metri, con una pianta a base quadrata con lato di 8 metri, e si presenta con una semplice superficie a mattoni a vista, anche se il progetto originario ne prevedeva un rivestimento in marmo, mai completato. L'interno è provvisto di una particolare scala elicoidale.

Fabbricate dalla storica Fonderia Lorenzo Lera di Lammari (Lucca) nel 1887, ogni campana ha particolari dediche o denominazioni. Il campanone è dedicato alla Madonna del Sole, la mezzana a San Martino (titolare del Duomo), la mezzanella è dedicata a San Costanzo un tempo vivamente festeggiato dalla comunità pietrasantese e la piccola è denominata Ave Maria.

Il campanile, commissionato dalla collegiata di San Martino è stato terminato intorno al 1520 ed è attribuito all'architetto fiorentino Donato Benti, ma alcune fonti sostengono che alla sua costruzione abbia contribuito anche Michelangelo Buonarroti, soprattutto nella costruzione della complessa e caratteristica scala elicoidale[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Interno

La pianta della chiesa è a classica croce latina con tre navate e transetto.
Le opere conservate risalgono a varie epoche, ma il periodo che ha maggiormente influenzato l'aspetto attuale è quello legato alla Granduchessa Cristina di Lorena che, nel 1627, commissionò ad artisti fiorentini la ristrutturazione della chiesa: furono creati gli altari laterali, che vennero decorati da grandi pale devozionali (si contano opere di Matteo Rosselli, Francesco Curradi, Jacopo Vignali, Pietro Dandini, Bastiano Bitozzi, Jacopo Chiavistelli e Alessandro Cominotti), mentre gli apparati scultorei furono curati da Giovan Battista Stagi e Ferdinando Tacca.

Al secolo precedente risalgono il pulpito marmoreo, pregevole opera di Donato Benti e Lorenzo Stagi (1508) e le due acquasantiere di Stagio Stagi.
Le pareti e i soffitti sono stati dipinti con vari soggetti a colori o a chiaroscuro dal pittore milanese Luigi Ademollo tra il 1823 e il 1825. La cupola era originariamente ottagonale (1453), ma venne ricostruita a pianta circolare nel 1820.

Nella cappella del transetto alla destra dell'altare maggiore si trova la venerata immagine della cosiddetta Madonna del Sole, un dipinto su tavola con una Madonna con Bambino tra santi di un anonimo pittore tardogotico, datato 1424 e che viene esposto solo durante particolari celebrazioni.

Organo a canne[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1784 venne trasferito nella collegiata l'organo a canne dell'oratorio della confraternita della Santissima Trinità di Pistoia, per il quale era stato costruito da Domenico Francesco Cacioli insieme ad Antonio e Filippo Tronci tra il 1748 e il 1749; tale strumento fu a sua volta venduto nel 1833 alla pieve di San Michele a Farnocchia[2] e sostituito da un altro appositamente costruito da Giosuè Agati; quest'ultimo disponeva di 48 registri su due manuali e pedale ed era racchiuso all'interno di una cassa in stile neogotico riccamente ornata. Venne restaurato da Odoardo Landucci nel 1852 e rifatto dalla ditta Agati-Tronci alla fine del XIX secolo.[3]

L'organo ottocentesco fu demolito e sostituito nel 2017-2018 da uno nuovo costruito dalla ditta Chichi; quest'ultimo è a trasmissione elettronica e dispone di 54 registri (su tre manuali e pedale) per un totale di 2663 canne. Lo strumento si articola in tre corpi: quello principale è sulla cantoria nella controfacciata mentre gli altri due sono collocati dietro l'altare maggiore e nel vano sottostante il transetto di destra.[4]

Battistero[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Oratorio di San Giacinto.

Altre immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Una ricerca pubblicata in una tesi di laurea della cattedra di storia dell'architettura dell'università di Firenze di Gabriele Morolli, ha suggerito che la scala interna elicoidale del campanile sia invece opera di Michelangelo Buonarroti e che ricalchi fedelmente la forma e le misure della scala interna della Colonna Traiana di Roma: secondo questa ipotesi, l'idea di Michelangelo sarebbe stata quella di creare una sorta di cassa armonica per il suono delle campane. La notizia è stata ripresa in due articoli dell'edizione dell'8 aprile 2009 del quotidiano Il Tirreno: "Nel campanile la musica di Michelangelo" Archiviato l'11 marzo 2016 in Internet Archive. e Luca Basile, "La mano di Michelangelo nel campanile del Duomo. Pietrasanta culla dell'arte" Archiviato il 13 marzo 2016 in Internet Archive..
  2. ^ F. Baggiani, pp. 26-27.
  3. ^ F. Baggiani, pp. 43-44.
  4. ^ Nuovo organo a canne, su duomodipietrasanta.org. URL consultato il 19 dicembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Baggiani, Regesto di notizie organarie tratte dalla gazzetta toscana (1766-1865), Pisa, Pacini, 1987, ISBN non esistente.
  • Toscana. Guida d'Italia (Guida rossa), Touring Club Italiano, Milano 2003, pp. 153–154. ISBN 88-365-2767-1

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