Ferdinando Tacca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Fontana del Bacchino a Prato

Ferdinando Tacca (Firenze, 1619Firenze, 1686) è stato uno scultore italiano, figlio di Pietro Tacca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allievo del padre e suo assistente nelle ultime opere, eseguite nella fonderia presso la loro abitazione in borgo Pinti a Firenze, ed in particolare per le statue dorate destinate alle cappelle medicee di San Lorenzo. La sua formazione base fu quella di scultore, come erede della tradizione toscana tardo-manierista della scultura in bronzo. Tuttavia nella sua vita si occupò di numerose forme d'arte: architettura, disegno di scenografie, di macchinari e organizzazione di feste di corte.

Verso il 1640 subentrò al padre quale architetto di corte dei Granduchi di Toscana, lavorando per Ferdinando II e Cosimo III de' Medici.

Come il padre lavorò molto come bronzista per i Medici e per altri committenti, anche se produsse opere di piccole dimensioni rispetto alle monumentali statue di sovrani del padre.

A partire dagli anni cinquanta del Seicento, anche a causa del declino dell'interesse della corte per la scultura, la sua carriera si orientò quasi esclusivamente alla realizzazione di teatri e altre opere architettoniche ed ingegneristiche.

Su richiesta del Cardinale Giovan Carlo de' Medici, presidente dell'Accademia degli Immobili, disegnò e mise in opera il Teatro della Pergola, probabilmente la sua opera più importante. L'edificio aveva una struttura in legno ed era ovviamente diverso da quello attuale, risultato di successive trasformazioni. Il progetto di Tacca rappresentò un momento essenziale nell'architettura del teatro in quanto fu uno dei primi in cui venne utilizzata in modo completo e stabilmente la soluzione a palchi sovrapposti e a pianta mistilinea, approssimativamente ovale, caratteristiche del teatro all'italiana.

A Prato, in relazione alla realizzazione di un nuovo acquedotto, realizzo intorno al 1660, quattro fontane urbane di cui due ci sono rimaste.

Ristrutturò per i Bartolommei l'interno della chiesa di Santo Stefano al Ponte e vi lasciò il grande bassorilievo con il Martirio di santo Stefano.

Si occupò anche del disegno di fortificazioni.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN95719306 · ISNI (EN0000 0000 8195 085X · SBN BVEV093944 · BAV 495/273281 · CERL cnp01073563 · ULAN (EN500006323 · LCCN (ENnr99026179 · GND (DE124421539 · WorldCat Identities (ENlccn-nr99026179