Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 (Saint-Saëns)

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Concerto per pianoforte n. 2 in sol minore
(Deuxième Concerto pour Piano et Orchestre)
CompositoreCamille Saint-Saëns
Tonalitàsol minore
Tipo di composizioneConcerto
Numero d'operaOp.22; R.190
Epoca di composizione1868
Prima esecuzione1868
Pubblicazione1868 - Parigi: G. Hartmann (2 piano)
DedicaA Madame A. de Villers née de Haber
Durata media25 min.
OrganicoSolista: pianoforte

Orchestra: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti (in si♭), 2 fagotti, 2 corni (cromatici in fa/mi♭), 2 trombe (cromatiche in fa), 2 timpani, piatti, archi

Movimenti
3 movimenti

I. Andante sostenuto
II. Allegro scherzando

III. Presto

Il Concerto per pianoforte n. 2 in sol minore Op. 22 di Camille Saint-Saëns fu composto nel 1868 ed è probabilmente il concerto per pianoforte più popolare di Saint-Saëns, nonché uno dei più noti concerti per pianoforte e orchestra di tutta la letteratura pianistica. Era dedicato a Madame A. de Villers (nata de Haber). Alla prima il solista era il compositore stesso e Anton Rubinstein dirigeva l'orchestra. Saint-Saëns scrisse il concerto in tre settimane ed ebbe pochissimo tempo per prepararsi alla prima; di conseguenza il pezzo inizialmente non ebbe successo. I capricciosi cambiamenti di stile hanno spinto Zygmunt Stojowski a scherzare sul fatto che "inizia con Bach e finisce con Offenbach".[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il brano segue la forma tradizionale di tre movimenti, ma consente una maggiore libertà nelle segnature del tempo. Normalmente il primo movimento è veloce, mentre il secondo è più lento, qui invece il primo movimento è lento e il secondo ha una qualità simile allo scherzo, risultando in una forma simile a una tipica sinfonia in quattro movimenti ma priva del primo movimento (una forma rappresentata anche dalla Sonata per pianoforte n. 14 di Beethoven.

Orchestrazione[modifica | modifica wikitesto]

La strumentazione è così concepita:

Solista: pianoforte
Orchestra: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti (in si♭), 2 fagotti, 2 corni (cromatici in fa/mi♭), 2 trombe (cromatiche in fa), 2 timpani, piatti, archi

Movimenti[modifica | modifica wikitesto]

  1. Andante sostenuto (in sol minore e forma sonata)
    Il concerto inizia con un assolo di pianoforte che suona una lunga introduzione improvvisazionale nello stile di una fantasia di Bach. Dopo l'entrata dell'orchestra, viene suonato il primo tema inquieto e malinconico, sempre dal pianoforte solista. Saint-Saëns ha tratto il tema dal mottetto Tantum ergo del suo allievo Gabriel Fauré. Compare un breve secondo tema, seguito da una sezione centrale con gradi di animato crescenti. Il tema principale è ricapitolato fortissimo e al solista viene data una lunga cadenza ad libitum. Il motivo di apertura in stile Bach ritorna nella coda.
\relative c'' {\key g \minor g'( d~ d16) bes a bes fis8. fis16 | \appoggiatura {g,16 [c]} <<ees4~ g~>> <<ees8~ g~>> \times 2/3 {<<ees16 g>> <<d f>> <<c ees>>} <<bes8 d>>}

The first appearance of the first movement's main theme, written in the piano part.

  1. Allegro scherzando (in mi bem. magg. e forma sonata)
    Il secondo movimento è in mi bemolle maggiore e, invece di essere un tipico adagio, assomiglia a uno scherzo. La parte del pianoforte mutevole è contrassegnata leggieramente ed i due temi principali sono ingegnosi e spensierati. La personalità energica e delicata di questo particolare movimento è caratteristica dell'arguzia musicale di Saint-Saëns, notoriamente osservabile in Le Carnaval des Animaux.
  2. Presto (in sol minore e forma sonata)
    Il concerto si conclude con il ritorno al sol minore. Come il movimento precedente, si muove rapidamente; questa volta la forma è una saltarella estremamente veloce, ardente, in forma sonata, caratterizzata da una forte figura di terzina. A velocità presto, l'orchestra e il solista corrono tumultuosamente avanti, guadagnando volume e slancio e terminando in un vortice di arpeggi in sol minore.

Influenze[modifica | modifica wikitesto]

Il concerto, in particolare il secondo movimento, ha fortemente influenzato il Concerto per pianoforte in do minore del 1887 del collega compositore francese Gabriel Pierné.[2]

Georges Bizet ha scritto una trascrizione del concerto per pianoforte solista.

Incisioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN184892676 · LCCN (ENno97006452 · BNF (FRcb13918536n (data) · J9U (ENHE987007428899205171
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