Conca delle Turbiglie

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Conca delle Turbiglie
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Cuneo
Comune  Pamparato
Profonditàcirca xxx m
Data scopertaancestrale
Coordinate44°17′40.7″N 7°54′32.04″E / 44.29464°N 7.9089°E44.29464; 7.9089
Mappa di localizzazione: Italia
Conca delle Turbiglie
Conca delle Turbiglie

La Conca delle Turbiglie è una dolina carsica situata nelle propaggini settentrionali delle Alpi Liguri, in comune di Pamparato (CN).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Affioramento di roccia calcarea sulle pendici della conca
Dettaglio dell'inghiottitoio

La depressione carsica, senza emissari superficiali, si trova nella vallata del torrente Roburentello, a breve distanza dallo spartiacque con la Val Casotto. Sul suo fondo è collocato un antico inghiottitoio dal quale si può accedere, con la dovuta esperienza speleologica, ad un sistema di cavità naturali. L'inghiottitoio è tuttora parzialmente attivo nel drenare le precipitazioni meteoriche. La zona delle Turbiglie è caratterizzata da una serie di rilevi con quote superiori ai mille metri, il principale dei quali (Monte Savino) domina la conca da nord.[1] Oltre alla conca principale sono presenti altre cavità chiuse e varie forme delle morfologia superficiale carsica.[2] La zona ospita numerose cavità naturali e forme superficiali della morfologia carsica e appartiene all'"Area carsica del Monte Savino".[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Conca delle Turbiglie, con l'omonima grotta, venne visitata e studiata a fine Ottocento dal geologo Federico Sacco.[4] La Grotta delle Turbiglie è considerata, assieme alle Grotte di Bossea e alla Tana del Forno, tra le cavità naturali storiche e meglio conosciute del Piemonte.[5]

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Una depressione secondaria poco a nord del punto più asso della conca

La conca si presenta come una ampia depressione erbosa, parzialmente circondata da rigogliosi boschi[2] con prevalenza di latifoglie. La vegetazione si sviluppa su una copertura eluviale e colluviale non troppo permeabile e piuttosto spessa che ricopre il basamento calcareo.[2]

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

La cavità della zona ospitano una interessante fauna cavernicola, come l'aracnide Holoscotolemon oreophilum[6] e tre endemismi: i coleotteri Duvalius morisii (fam. Carabidae) e Bathysciola monregalensis (fam. Catopidae) e il chilopode Lithobius alpicosiensis [5] (fam. Lithobiidae).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fraternali, carta 1:25.000.
  2. ^ a b c M. Vigna, Grotta delle Turbiglie - una nuova via, in Grotte, n. 87, Gruppo speleologico piemontese - CAI-UGET, gennaio-aprile 1985. URL consultato il 20 dicembre 2023.
  3. ^ AA.VV., Atlante delle aree carsiche piemontesi (PDF), vol. 1, Torino, Associazione gruppi speleologici piemontesi, 2020, p. 382. URL consultato il 22 dicembre 2023.
  4. ^ Federico Sacco, Nuove caverne ossifere e non ossifere nelle Alpi Marittime, in Bollettino, vol. 18-19, Club alpino italiano, 1885, p. 242. URL consultato il 20 dicembre 2023.
  5. ^ a b La rete NATURA2000 in Piemonte, capitolo: FAGGETE DI PAMPARATO, TANA DEL FORNO, GROTTA DELLE TURBIGLIE E GROTTE DI BOSSEA.
  6. ^ Enrico Lana, Holoscotolemon oreophilum, su digilander.libero.it, Biospeleologia del Piemonte. URL consultato il 20 dicembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Cartografia

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]