Chiesa di Santa Maria Maggiore (Bettona)

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Chiesa di Santa Maria Maggiore
Facciata e campanile
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneUmbria
LocalitàBettona
Coordinate43°00′48.64″N 12°29′02.69″E / 43.01351°N 12.48408°E43.01351; 12.48408
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria Maggiore
Diocesi Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
Consacrazione1225
Stile architettonicogotico l'edificio originale, neoclassica dopo il restauro ottocentesco
Completamento1225, restauro 1803-1816
Sito webwww.comune.bettona.pg.it/c054003/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/26

La Chiesa di Santa Maria Maggiore, nota anche come duomo, è l'edificio di culto principale di Bettona, nonché chiesa parrocchiale, e si trova nel centro storico del paese, affacciata su Piazza Cavour di fronte all'oratorio di Sant'Andrea e non lontano dal palazzo del Podestà[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Targa votiva con la Madonna col Bambino, Papa e san Crispolto sulla destra, ceramica di Giovanni Meazzi conservata al Museo regionale della Ceramica di Deruta

L'edificio attuale ha subito molti rimaneggiamenti rispetto a quello originale che, secondo la leggenda, sorse nel luogo dove aveva compiuto un miracolo San Crispolto, ora santo patrono di Bettona[2], santo le cui spoglie ora riposano proprio in santa Maria Maggiore, trasferitevi dall'omonima chiesa, pericolante dopo il terremoto del 2017.

La chiesa gotica, con pianta a croce greca[3] in forme gotiche di cui rimane solo cappella dedicata a Santa Rita, venne edificata all'inizio nel XIII secolo e, secondo la tradizione, la consacrazione avvenne il 19 ottobre 1225 con la partecipazione di tre vescovi ovvero quelli Assisi, di Foligno e Perugia[4].

Tuttavia anche la chiesa medievale è stata sostanzialmente ricostruita nel corso dei secoli, pertanto l'edificio attuale presenta un aspetto neoclassico risalente ai lavori compiuti fra il 1803 ed il 1816 su progetto dell'architetto Giovanni Cerrini[5], mentre la collegiata venne aggiunta nel 1797 grazie alla vendita di alcune chiese campestri e dei beni di alcune confraternite[6].

Interni[modifica | modifica wikitesto]

L'interno presenta una navata unica e sette altari[7], quello maggiore risale al 1590 ed è opera di Cruciano Egiduzio, che realizzò anche il ciborio mentre l'anno precedente, precisamente il 17 aprile 1589 stando a quanto riportano i documenti, erano stati ricoperte di calce numerose pitture medievali giudicati vecchie dall'arciprete[8]. Degni di nota l'abside affrescata nel 1939 dal pittore futurista Gerardo Dottori[9], mentre parecchie opera d'arte provenienti dalla chiesa sono conservate nel locale museo civico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sulla prima si affaccia la collegiata di S. Maria Maggiore in https://www.touringclub.it
  2. ^ Le sue origini risalgono agli albori del Cristianesimo: secondo la tradizione sorge sulla casa della prima miracolata da San Crispolto in http://www.prolocobettona.it/la-chiese-di-bettona/ http://www.prolocobettona.it
  3. ^ L'interno è a navata unica con pianta a croce greca e sette altari in https://www.iluoghidelsilenzio.it
  4. ^ Agli inizi del XIII sec., nel 1225, fu ampliata e riconsacrata alla presenza dei vescovi di Perugia, Assisi e Foligno. in http://www.prolocobettona.it/la-chiese-di-bettona/ http://www.prolocobettona.
  5. ^ Un restauro ad opera dell'architetto Giovanni Cerrini, durato dal 1803 al 1816 le ha conferito il suo attuale aspetto neoclassico. in https://www.iluoghidelsilenzio.it
  6. ^ Nel 1797 accanto alla chiesa venne costruita una collegiata grazie alla cessione dei beni delle quattro confraternite e di tre chiese rurali in http://www.prolocobettona.it
  7. ^ L'interno è a navata unica con pianta a croce greca e sette altari in https://www.iluoghidelsilenzio.it
  8. ^ Il 17 aprile 1589 l'arciprete Antonio Vulpi notando la presenza di "molte figure si bene vecchie, et scalcinate" pensò bene di ricoprirle di calce. in https://www.iluoghidelsilenzio.it
  9. ^ Conserva dietro alla grezza facciata un affresco di Gerardo Dottori in https://www.touringclub.it

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