Chiesa di San Vittore (Arcisate)

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Chiesa di San Vittore Martire
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
LocalitàArcisate
Indirizzopiazza Battistero
Coordinate45°51′48.06″N 8°51′37.22″E / 45.86335°N 8.86034°E45.86335; 8.86034
Religionecattolica di rito ambrosiano
TitolareVittore il Moro
Arcidiocesi Milano
Inizio costruzioneXV secolo
CompletamentoXVI secolo

La chiesa prepositurale[1] di San Vittore Martire, o pieve di San Vittore Martire, è la parrocchiale di Arcisate; in provincia di Varese ed arcidiocesi di Milano; fa parte della decanato della Valceresio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La torre campanaria

La prima citazione della pieve di Arcisate risale all'XI secolo ed è da ricercare in un documento in cui è nominato pure il parroco, che si chiamava don Adamo[2]. La primitiva pieve probabilmente risaliva a quel secolo[3]; parti di questo edificio ancora esistenti sono il campanile e alcune lapidi[3].

Originariamente la pieve d'Arcisate estendeva la sua giurisdizione sulle chiese di Viggiù, Induno, Bisuschio, Cuasso, Ligurno, Cazzone, Clivio, Besano, Porto, Saltrio, Brenno, Brusimpiano e Ganna[2]; quest'ultima località fu resa indipendente il 2 novembre del 1095 dal vescovo Arnolfo III[2].

La chiesa ed il campanile

Nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, redatto da Goffredo da Bussero, si legge che la pieve di Arcisate aveva 34 chiese filiali, alle quali si aggiungeva il monastero di Ganna, che, evidentemente, le era stato di nuovo sottoposto[2].

La pieve venne ricostruita nel XV secolo ed ampliata nel Cinquecento[3].
Nel 1568 le pievi foraniali dell'arcidiocesi ambrosiana vennero trasformate in vicariati, e il neo-costituito vicariato di Arcisate andò a comprendere le parrocchie di Clivio, Cuasso al Monte, Cuasso al Piano, Induno, Ligurno, Viggiù, alle quali s'aggiunsero successivamente quelle di Bisuschio e di Besano-Porto Ceresio[2].
Nel 1574 il numero dei canonici del capitolo fu ridotto a opera dell'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo da diciotto a otto[4]; in quell'occasione furono costituiti un canonico magistrale o scolastico e una prebenda coadiutorale curata[4].

Nel XVII secolo la chiesa fu dotata delle cappelle laterali[3].
Nel XVIII secolo venne innalzato il pronao in facciata[3]; dalla relazione della visita pastorale dell'arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, effettuata nel 1781, s'apprende che il prevosto era coadiuvato da un canonico coadiutore e da altri sette canonici, che i parrocchiani erano circa 1000 e che nella parrocchiale aveva sede la Scuola della Dottrina Cristiana[4].
Nel XIX secolo la parrocchiale subì alcuni rimaneggiamenti, che comportarono anche l'innalzamento del tetto[3].
Nel 1932 la facciata venne ristrutturato su disegno di Ugo Zanchetta[3]. Nel 1972, con la riorganizzazione territoriale dell'arcidiocesi, il vicariato di Arcisate fu trasformato nell'omonimo decanato, che nel 1978 venne ridenominato in decanato della Valceresio[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Prepositura di San Vittore, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2020.
  2. ^ a b c d e Pieve di San Vittore, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2020.
  3. ^ a b c d e f g Chiesa di San Vittore <Arcisate>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 10 febbraio 2020.
  4. ^ a b c Parrocchia di San Vittore, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2020.
  5. ^ Decanato della Valceresio, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2020.

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