Castello dei conti di Modica (Alcamo)

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Castello dei conti di Modica
Vista del Castello dei conti di Modica
Ubicazione
StatoRegno di Sicilia
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
CittàAlcamo
IndirizzoPiazza della Repubblica
Coordinate37°58′46″N 12°58′01″E / 37.979444°N 12.966944°E37.979444; 12.966944
Mappa di localizzazione: Italia
Castello dei conti di Modica (Alcamo)
Informazioni generali
Tipocastello
Primo proprietarioEnrico e Federico Chiaramonte
Condizione attualerestaurato
Visitabilesì (da mercoledì a domenica)
[1]
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Il castello dei conti di Modica (o Castello di Alcamo[1]) è un castello di epoca medievale situato nel centro della città di Alcamo (provincia di Trapani).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vecchia foto del Castello di Alcamo adibito a carcere.

Nel 1340 re Pietro II aveva concesso a Raimondo Peralta terram Alcami et prefatum castrum Bonifati, senza alcuna menzione del castello;[2] esso, infatti, si trova citato per la prima volta in un diploma del 1391. In questo documento re Martino I confermava ad Enrico Ventimiglia conte di Alcamo, la concessione fatta a suo padre, Guarnerio, da parte del re Federico III de la terra e lu Castellu di Alcamu.[2]

La costruzione del castello fu così iniziata dalla famiglia Peralta intorno al 1340 da Raimondo Peralta conte di Caltabellotta, e fu terminata nel 1350, sotto i feudatari Enrico e Federico Chiaramonte;[3] esso venne utilizzato come dimora e struttura difensiva fino al XVI secolo. Se provvisto di munizioni e viveri, era in grado di resistere per un mese e mezzo, ospitando 30 compagnie di soldati.[2]

Nel 1392 re Martino e la sua consorte furono ospiti del castello dopo la sconfitta dei Chiaramonte.[3]; durante il suo ritorno dalla vittoria a Tunisi, il 1º settembre 1535, in una delle torri del castello soggiornò per tre giorni l'imperatore Carlo V,[1][3] assieme alla sua corte e l'infanta Eleonora d'Aragona.[3]

Nel periodo tra il 1410 e il 1812 il castello fu proprietà dei Cabrera, Conti di Modica,[4] da cui prese il nome. Nel 1534 il castello subì l'attacco del pirata islamico Barbarossa.[3]

Nel periodo tra il 1583 e il 1589 fu oggetto di tre restauri.[1] In seguito alla morte dell'ultima contessa di Modica, intorno agli inizi del 1800, il castello venne acquistato all'asta dalla famiglia degli Stuart.[4]

A partire dal 1828, in seguito ad una sentenza del Tribunale di Trapani, il Comune di Alcamo prese possesso del castello e negli anni seguenti fu nuovamente oggetto di restauro (1870)[5] e utilizzato come sede degli uffici comunali, prigione (fino al 1968) e stalla.[1][3]

Finestra bifora prima del restauro (a sinistra, 1967) e dopo il restauro (a destra, 2015).

Nel 1870 il castello fu trasformato in carcere.[6] Tali trasformazioni, assieme alla mancanza di opere manutentive, contribuirono a degradare lo stato di conservazione del castello, che venne messo in luce da un rilievo svolto nel 1979.[6]

Rappresentazione dell'opera dei pupi all'interno del castello

Si resero necessari dunque ulteriori restauri (avvenuti tra il 2000 e il 2010), in seguito ai quali il castello è stato utilizzato per ospitare il Museo Etnografico, l'Enoteca Storica Regionale,[1] il Museo del Vino e delle Tradizioni, un'esposizione permanente dei pupi siciliani, e una mostra dedicata alle opere scultoree di Nicola Rubino.[4] Inoltre in un salone al primo piano vengono celebrati i matrimoni civili.[4]

A seguito della comparsa di alcune crepe nella struttura,[7][8] il castello venne chiuso prima dal 2011 al 2013[9] e poi fino a dicembre 2015, quando venne riaperto al pubblico, sebbene alcune parti siano rimaste non agibili per motivi di sicurezza.[10]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La pianta del castello è romboidale,[1] con al centro un cortile di forma pressoché rettangolare.[3]

La struttura è formata principalmente da conci in pietra tagliati in maniera grossolana, a parte in corrispondenza degli spigoli delle torri e delle aperture, dove stati utilizzate delle pietre perfettamente squadrate e ammorsate tra loro.[6]

In corrispondenza dei vertici si ergono quattro torri merlate (due a pianta quadrata e due a pianta circolare[1]), ciascuna delle quali aveva delle funzioni specifiche; in particolare:

  • nella torre quadrata più alta (detta per tale motivo "torre Maestra"), collocata a sud-est, venivano torturati i prigionieri;[3]
  • la torre quadrata più bassa, collocata a nord-ovest, era riservata alle sentinelle;[3]
  • la torre circolare collocata a nord-est era utilizzata per ospitare gli ospiti di riguardo.[1][3]

La torre circolare a sud-ovest reca inoltre lo stemma della città di Alcamo, scolpito in marmo.[6]

Sui lati del castello si aprono inoltre finestre bifore e trifore di derivazione gotico-catalana.[1]

I locali del piano terra comprendevano una cappella, le stanze del cappellano e dei servi e una cella di isolamento,[4] mentre al primo piano si trovavano un salone per ricevimenti con annessa anticamera, lo studio del conte, le camere da letto con relativo corridoio e un'altra cella di isolamento.[4]

In passato era cinto da mura che avevano lo scopo di ostacolare l'assedio del castello da parte di macchine da guerra.[11]

Originariamente era dotato di tre porte, disposte sui lati sud, ovest e nord.[11] Ciascuna porta si apriva su una piazza:[4]

  • la piazza a sud era utilizzata come capitaneria delle milizie urbane a piedi e a cavallo;
  • la piazza a ovest era chiamata "cittadella";
  • la terza piazza era invece situata a nord.

Secondo un'ipotesi ancora da confermare, sotto il castello inoltre si troverebbero delle fosse carcerarie utilizzate tra la fine del XIV secolo e il XVIII secolo per la reclusione dei re.[12]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j iCastelli.it, "Castello Di Alcamo", su icastelli.it. URL consultato il 5 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  2. ^ a b c Francesco Maria Mirabella, Alcamensia noterelle storiche p.11-18, Alcamo, Sarograf, 1980.
  3. ^ a b c d e f g h i j Vita Russo, "Alcamo, Castello dei Conti di Modica"
  4. ^ a b c d e f g Assessorato al Turismo della Città di Alcamo, "Il Castello dei Conti di Modica" (opuscolo informativo illustrato).
  5. ^ Marconi, p. 156.
  6. ^ a b c d Rilievo per il restauro del Castello dei Conti di Modica
  7. ^ Il tarlo - "Alcamo. Finanziamento per il Castello dei Conti di Modica", su iltarlo.info. URL consultato il 14 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2015).
  8. ^ Restauro del Castello dei Conti di Modica ad Alcamo, su ideario.formez.it. URL consultato il 14 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  9. ^ Quotidiano di Sicilia - "Castello dei Conti di Modica a rischio crolli. Museo del vino ed Enoteca zone off-limits"
  10. ^ Alpa Uno - "Alcamo, riapre il Castello con un convegno su monsignor Regina"
  11. ^ a b Guidasicilia: Alcamo e il Castello dei Conti di Modica Archiviato il 19 maggio 2015 in Internet Archive.
  12. ^ Alcamo: Ritrovate le fosse carcerarie dei re del Castello

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]