Campo di Fossoli

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Il campo di Fossoli fu un campo di internamento militare situato nell’omonima località dell'Emilia Romagna, allestito dagli italiani nel 1942 e successivamente utilizzato dalle SS come campo poliziesco di raccolta e transito (in lingua tedesca: Polizei- und Durchgangslager) di prigionieri politici e razziali, i quali successivamente avevano come destinazione finale i lager di Auschwitz, Dachau, Flossenbürg e Buchenwald.

Storia

Durante la guerra

Istituito dagli italiani nel maggio 1942 come campo per prigionieri di guerra inglesi, il campo consisteva inizialmente in una grande tendopoli. Venne occupato dai nazisti dopo l'8 settembre 1943 (Armistizio di Cassibile), attratti dalla moderna struttura in muratura di recente costruzione e dalla posizione geografica. In effetti Fossoli era un punto strategico sulla linea ferroviaria diretta a nord, verso i campi di sterminio. Alla fine del 1943, il campo venne ceduto alla Repubblica Sociale che lo utilizzò come centro di raccolta provinciale per gli ebrei. Ma dal gennaio 1944 la gestione del campo passò di nuovo in mano alle SS. Proprio questo fu il periodo più triste perché si attivò il processo di deportazione che fece transitare nel campo di Fossoli circa 5000 persone (per la metà ebrei) tra il gennaio e l’agosto del 1944. Il 12 luglio 1944 67 tra ufficiali e altri renitenti alla chiamata alle armi della Repubblica Sociale Italiana vennero fucilati presso il poligono di tiro di Cibeno, nell'immediata periferia di Carpi. Dalla vicina stazione di Carpi partirono, 8 convogli ferroviari, 5 dei quali diretti ad Auschwitz. Sul primo treno diretto verso quest’ultima terribile destinazione (22 febbraio), viaggiò anche Primo Levi che nel libro "Se questo è un uomo" e nella poesia "Tramonto a Fossoli" fece riferimento anche alla sua breve permanenza al campo. Il 2 agosto 1944, per questioni di sicurezza, il campo venne abbandonato e trasferito a Bolzano - Gries.

Dopoguerra

Nel dopoguerra, il Campo fu utilizzato per usi civili e principalmente a scopo abitativo. Dal 1947 al 1952 fu occupato dalla comunità cattolica di Nomadelfia e dal 1953 alla fine degli anni '60 dai profughi giuliano - dalmati. L’utilizzo civile conferì al campo un aspetto nuovo e del tutto diverso. Era comprensibile infatti l’intenzione, di chi abitò quei luoghi, di dare alla zona un volto nuovo. Vennero così rinnovate pesantemente le strutture esistenti cancellando i segni di quello che il posto era stato e aveva rappresentato nel passato.

Il campo oggi

Oggi si ritiene quindi, che del campo originale siano rimaste solo i muri delle baracche e la posizione delle strutture superstiti. Nel 1984 grazie ad una legge speciale, l’area dell’ex Campo di Fossoli venne concessa a titolo gratuito al Comune di Carpi che, dopo l’apertura nel 1973 del Museo – Monumento al Deportato, ne aveva fatto richiesta all’Intendenza di Finanza. Fino al gennaio 2001 la gestione del Museo e dell’ex campo fu a cura del Comune di Carpi, che da quella data in poi fu affidata alla Fondazione Fossoli.

Bibliografia

  • Danilo Sacchi. Fossoli: transito per Auschwitz. Quella casa davanti al campo di concentramento. Firenze: La Giuntina, 2002. ISBN 8880571389
  • Paolo Paoletti. La strage di Fossoli. Milano: Mursia, 2004. ISBN 8842532851

Voci correlate

Collegamenti esterni

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