Bycanistes albotibialis

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Bucero dai calzoni bianchi
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Aves
Ordine Bucerotiformes
Famiglia Bucerotidae
Genere Bycanistes
Specie B. albotibialis
Nomenclatura binomiale
Bycanistes albotibialis
(Cabanis e Reichenow, 1877)
Sinonimi

Ceratogymna albotibialis albotibialis
(Sibley e Monroe, 1990, 1993)

Il bucero dai calzoni bianchi (Bycanistes albotibialis (Cabanis e Reichenow, 1877)) è un uccello della famiglia dei Bucerotidi originario dell'Africa centrale[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura 60-70 cm di lunghezza, per un peso di 1200-1411 g nel maschio e di 908-1043 g nella femmina[3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene occupi un territorio separato e presenti una diversa colorazione del piumaggio, il bucero dai calzoni bianchi è ancora considerato da alcuni autori come una sottospecie del bucero guancebrune (Bycanistes cylindricus). Bisogna tuttavia riconoscere che presenta davvero molte caratteristiche in comune con il suo ex congenere: il corpo è di colore nero brillante e il groppone, il ventre, la coda e l'estremità delle ali sono bianchi. Anche l'ampia fascia nera che attraversa il centro delle timoniere è identica.

Questo bucero, tuttavia, si differenzia per l'assenza di marrone sulle guance e sulle piume della gola. Le cosce sono ricoperte da piume di un bel colore bianco immacolato, che hanno valso alla specie il suo nome. I maschi hanno un becco marrone con alcune scanalature alla base della mandibola inferiore e una punta color crema. Il casco che sormonta il becco è di color crema e presenta anch'esso leggere scanalature; esso è più scuro, meno massiccio e di forma più appuntita di quello del bucero guancebrune. La pelle nuda intorno agli occhi è di colore giallo chiaro, l'iride è brunastra, i piedi e le zampe sono neri.

Le femmine sono più piccole e hanno il becco e il casco di dimensioni più ridotte. I giovani hanno una colorazione più opaca e sono ancora privi di casco[3].

Voce[modifica | modifica wikitesto]

I buceri dai calzoni bianchi sono uccelli molto loquaci e rumorosi. Emettono delle grida rauche che possono essere udite anche a grande distanza e che vengono senza dubbio aplificate dal casco. Possiamo pertanto udire un gak o un rrhoak rude e potente pronunciato in singola nota o in serie lente e discendenti. Fa parte del repertorio anche un kekh improvviso[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo quanto afferma Borrow nel suo libro sugli uccelli dell'Africa occidentale, le abitudini del bucero dai calzoni bianchi non sono molto diverse da quelle del bucero guancebrune[4]. Poco prima della nidificazione, i maschi possono essere osservati in prossimità di stagni e di termitai, in quanto sono loro i responsabili della raccolta dei materiali per la fabbricazione del nido. Questi uccelli vanno in cerca di cibo a grande altezza nella canopia; quando visitano gli alberi da frutto, possono formare anche gruppi che raggiungono un gran numero di individui[3].

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

I buceri dai calzoni bianchi si nutrono soprattutto di frutta, che spesso costituisce quasi il 90% del menu. Mangiano anche insetti, uova e nidiacei di altre specie[3].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Come gli altri buceri, anche i buceri dai calzoni bianchi sono monogami. Non esiste una stagione di nidificazione ben stabilita: questi uccelli riescono semplicemente a far coincidere la loro riproduzione con il periodo in cui le condizioni sono più favorevoli, vale a dire il momento dell'anno in cui i frutti e le risorse alimentari sono più abbondanti. Negli anni in cui non c'è cibo a sufficienza per allevare una covata, questi animali non nidificano affatto.

Questo bucero mette in atto una strategia di riproduzione davvero particolare. La femmina utilizza del fango o i propri escrementi per sigillare l'ingresso del nido dove si chiude con i nidiacei fino a quando non sono in grado di volare. Il maschio si occupa di rifornire i materiali atti alla costruzione, ingoiando il fango che riporta al nido e rigurgita alla femmina sotto forma di palline. Questa lascia solo una stretta apertura attraverso la quale il maschio possa rifornirla di cibo.

I dati riguardanti la riproduzione sono piuttosto scarsi: la covata comprende generalmente 2 uova, ma solo un pulcino riesce a raggiungere l'età dell'involo. La durata dell'incubazione e del soggiorno nel nido sono sconosciute[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

I buceri dai calzoni bianchi sono originari dell'Africa occidentale e centrale. Il loro areale si estende dal Benin e dalla Nigeria in direzione est fino al Sudan del Sud e all'Uganda. Il limite meridionale del loro territorio passa attraverso la Repubblica Democratica del Congo centrale e l'Angola settentrionale. Nonostante un areale così esteso, la specie è considerata monotipica.

I buceri dai calzoni bianchi vivono generalmente nelle vaste distese di foresta primaria che non hanno subito alcuna modificazione. Sono una specie di pianura e di altitudini non troppo elevate, ma in alcune occasioni sono stati osservati in zone montuose fino a 4000 metri di altitudine. Occasionalmente, visitano le foreste secondarie adiacenti, le aree boschive in corso di rigenerazione e le piantagioni[3].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo BirdLife International, la superficie dell'areale della specie supera i 2 milioni di chilometri quadrati[1]. La popolazione complessiva, tuttavia, è in diminuzione, in quanto, pur frequentando le zone disturbate dall'attività umana, soffre a causa della distruzione o dell'impoverimento dell'habitat. Non sappiamo esattamente fino a qual punto questo bucero venga perseguitato o cacciato per la sua carne o per essere tenuto come animale da compagnia. Sappiamo comunque che questa specie, così come altri buceri, è protetta da alcuni tabù che vietano agli indigeni di ucciderla o catturarla. Il numero di esemplari non è mai stato quantificato, ma non sono state prese misure specifiche per la protezione della specie, che viene classificata come «a rischio minimo» (Least Concern) dalla IUCN[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) BirdLife International 2016, Bycanistes albotibialis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Bucerotidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  3. ^ a b c d e f g h (EN) White-thighed Hornbill (Bycanistes albotibialis), su hbw.com. URL consultato l'11 gennaio 2020.
  4. ^ Nick Borrow e Ron Demey, Birds of Western Africa, Helm, 2004, p. 511, ISBN 0713666927.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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