Bombardamento di Königsberg

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Bombardamento di Königsberg
parte della Seconda guerra mondiale
Veduta della città e del castello nel 1925
DataNotte del 26-27 agosto e 29-30 agosto 1944
LuogoKönigsberg
TipoBombardamento a tappeto
ObiettivoBombardamento aereo per piegare la Germania
Forze in campo
Eseguito daRoyal Air Force
Ai danni diBandiera della Germania Germania nazista
Forze attaccantiPrimo attacco: 174 Avro 683 Lancaster
Secondo attacco: 189 Lancaster
Bilancio
Perdite infrastrutturaliIngenti distruzioni al patrimonio artistico, architettonico e alle abitazioni private
Fonti citate nel corpo della voce
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Il bombardamento di Königsberg avvenne in due tempi, nelle notti del 26-27 e 29-30 agosto 1944, nel più ampio contesto dei vasti bombardamenti strategici sulla Germania nazista portati avanti con determinazione e grandi forze dagli Alleati occidentali. La città subì danni ingenti e fu totalmente distrutta nell'aprile 1945 nel corso della lotta disperata per frenare l'avanzata dell'Armata Rossa.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Contesto strategico[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1941, agendo in gran parte per vendetta per il bombardamento tedesco di Mosca, Stalin diede personalmente ordine alla Voenno-vozdušnye sily SSSR di bombardare Königsberg, popolosa città portuale nella Prussia orientale. Undici bombardieri Petlyakov Pe-8 attaccarono la città il 1º settembre e tutti rientrarono alla base.[1] L'aviazione sovietica bombardò nuovamente la città il 26 luglio 1942,[2] il 27 agosto 1942[3] e il 15 luglio 1943.[4] Inoltre la notte del 28 aprile 1943 un isolato bombardiere sganciò un ordigno FAB-5000 sull'area della città, la più grande in dotazione all'aviazione sovietica.[5][6]

I bombardamenti[modifica | modifica wikitesto]

Königsberg fu obiettivo di un nutrito raid nella notte tra il 26 e 27 agosto 1944, condotto da 174 bombardieri quadrimotori Avro 683 Lancaster appartenenti al No. 5 Group della Royal Air Force. La città si trovava al limite dell'autonomia dei velivoli a pieno carico e il gruppo aereo dovette percorrere un totale di 1 900 miglia (circa 3 100 chilometri) tra andata e ritorno; i reparti basati a Skellingthorpe, nel Lincolnshire, furono anzi obbligati ad atterrare alla base militare di Tain.[7] L'attacco costò la perdita di quattro bombardieri e non ebbe un grande effetto, perché i grappoli di ordigni caddero per lo più sul lato orientale della città e in periferia, lasciando intatto il centro.

Il Bomber Command organizzò dunque un secondo bombardamento per la notte del 29-30 agosto. Questa volta il No. 5 Group schierò 189 Lancaster, i quali sganciarono 480 tonnellate tra bombe esplosive e incendiarie proprio sul centro cittadino: gli esperti del Comando stimarono che il 20% degli impianti industriali e il 41% delle abitazioni private di Königsberg furono distrutte nell'azione. Le difese contraeree e la caccia notturna tedesche opposero una decisa resistenza e furono capaci di abbattere quindici velivoli britannici.[8] Il centro storico soffrì vaste distruzioni e i distretti di Altstadt, Löbenicht e Kneiphof vennero praticamente rasi al suolo; neppure la cattedrale del XIV secolo fu risparmiata (di essa rimase solo parte delle mura perimetrali) e il castello, tutte le chiese della città vecchia, l'università e il porto vecchio furono devastati. Infine furono polverizzati due dei famosi Sette ponti di Königsberg.

L'autore ebreo tedesco e musicista Michael Wieck, nativo di Königsberg, scrisse nel suo A Childhood Under Hitler and Stalin che "il popolo di Königsberg non dimenticherà mai quelle notti di terrore dalla sua memoria".

Distruzione finale di Königsberg[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 1945 Königsberg rimase tagliata fuori dalla travolgente offensiva sovietica in Prussia e la numerosa guarnigione si organizzò per resistere all'atteso assalto finale, che avvenne nella prima decade di aprile: la durissima battaglia costò decine di migliaia di morti a entrambi gli schieramenti e distrusse definitivamente la città, il 90% della quale era raso al suolo alla fine della guerra. Sotto l'occupazione sovietica tutti i tedeschi furono espulsi e la città, ricostruita e ribattezzata Kaliningrad, fu ripopolata da russi.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Soviet bombing raids, su century-of-flight.net. URL consultato il 17 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2009).
  2. ^ (EN) Lewiston Morning Tribune - Google News Archive Search, su news.google.com. URL consultato il 18 dicembre 2016.
  3. ^ Guy Gibson, Harold Martin, Enemy Coast Ahead - Uncensored: The Real Guy Gibson, MBI Publishing Company, 2006, p. 186, ISBN 0-859-79118-1.
  4. ^ (EN) Prescott Evening Courier - Google News Archive Search, su news.google.com. URL consultato il 18 dicembre 2016.
  5. ^ (EN) ФАБ-5000, su airwar.ru. URL consultato il 19 luglio 2015.
  6. ^ Horst Boog, Gerhart Krebs, Detlef Vogel, Germany and the Second World War: The strategic air war in Europe and the war in the West and East Asia 1943-1944, Oxford University Press, 2006, p. 157, ISBN 0-1982-2889-9.
  7. ^ Lloyd Phillips, Wireless Operator, Flying Log Book, VN-Nan, 50 SQDN
  8. ^ (EN) RAF Bomber Command: Campaign Diary. August 1944, su raf.mod.uk. URL consultato il 18 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2006).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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