Bashshar ibn Burd

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Bashshār ibn Burd b. Yarjūkh al-ʿUqaylī (in arabo بشار بن بردبن يرجوخ العُقيلي?; Bassora, 714Baghdad, 783) è stato un poeta persiano di origine, ma completamente arabizzato e islamizzato.[1]

Bashshār ibn Burd[2], soprannominato al-Murʿath (in arabo المرعث?), che significa l'Intrecciato, fu un poeta persiano[3] cieco dalla nascita, attivo tra l'ultimo periodo del califfato omayyade e il primo periodo abbaside.

Suo nonno era stato preso prigioniero in Iraq, ma già suo padre era stato affrancato (Mawlā) dalla tribù che lo aveva imn proprietà, i Banū Uqayl. Alcuni studiosi arabi considerano Bashshār il primo poeta arabo moderno,[4] e uno dei pionieri del genere poetico chiamato badi' delle Maqāmāt. Si crede che il poeta abbia esercitato una grande influenza sulle successive generazioni di poeti..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bashshār era cieco di nascita ed egli stesso affermò di essere stato brutto di aspetto, in parte per le cicatrici lasciategli dal vaiolo.[5] Crebbe nel ricco ambiente culturale di Baṣra e mostrò il suo talento poetico fin dalla giovane età. Bashshār ricevette critiche da personaggi religiosi quali Malik ibn Dinar e al-Hasan al-Basri a causa della licenziosità della sua poesia. Ebbe scambi di Hija con vari poeti. Essendo anti-mutazilita, criticò Wasil ibn Ata, che in base ad alcune tradizioni è considerato il fondatore della Scuola mutazilita di pensiero islamico.

Dopo che gli Abbasidi completarono l'edificazione di Baghdad, Bashshār vi si trasferì nel 762. Bashshār divenne intimo del califfo al-Mahdi. A causa del suo libertinaggio, al-Mahdi gli ordinò tuttavia di non scrivere più poesia d'amore. Bashshār però violò rapidamente questo divieto.[4]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Esat Ayyıldız, Abbâsî Dönemi Şairi Beşşâr b. Burd'un Uzun Manzumeleri, Filoloji Alanında Araştırma ve Değerlendirmeler, Ankara: Gece Kitaplığı, 2021, v. 2, p.27-58.
  2. ^ Malgrado nell'onomastica araba il nome Bashār non esista, s'indulge frequentemente in tale errore
  3. ^ ed. by P.M. Holt,... Ann K.S. Lambton,... Bernard Lewis, Islamic society and civilization, Volume 2B, [First paperback ed.], Cambridge [u.a.], Cambridge Univ. Press, 1986, p. 664, ISBN 978-0-521-21949-5.
    «Bashshar, (d. 167/783) a Persian, heralded the advent of 'Abbasid poetry, just as it was another Persian, Ibn al-Muqaffa', who opened the history of 'Abbasid prose.»
  4. ^ a b Julie Scott Meisami e Paul Starkey (a cura di), Encyclopedia of Arabic Literature, London, Routledge, 1998, ISBN 978-0-415-18571-4.
  5. ^ Hugh Kennedy, When Baghdad Ruled the Muslim World, Cambridge, MA, Da Capo Press, 2005, p. 118, ISBN 0-306-81435-8.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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