Baldassarre Mazzucchelli

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Baldassarre Mazzucchelli
NascitaVercelli, 18 aprile 1872
MorteVenezia, 24 novembre 1918
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaGenio militare
CorpoFanteria di marina
Repartobattaglione "Caorle", Reggimento fanteria di marina "San Marco"
Anni di servizio1917-1918
GradoSottotenente
GuerrePrima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Baldassarre Mazzucchelli (Vercelli, 18 aprile 1872Venezia, 24 novembre 1918) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della prima guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Vercelli il 18 aprile 1872, figlio di Luigi e Marietta Borgomanero.[1] Di professione ingegnere, e dotato di grande cultura, nel 1914 dopo lo scoppio della prima guerra mondiale divenne un ardente interventista.[3] Sebbene dispensato dal prestare servizio militare, dopo l'esito negativo della battaglia di Caporetto nel dicembre 1917 decise di arruolarsi volontario nel Regio Esercito.[3] Nominato sottotenente di M.T. presso il 2º Reggimento genio zappatori fu messo a disposizione del Ministero della marina assegnato all'Ufficio autonomo del genio presso il Comando della difesa marittima di Venezia.[1] Dopo molte insistenze fu trasferito al battaglione "Caorle" presso il reggimento fanteria di marina "San Marco".[1] Di stanza sul basso Piave partecipò a numerose ed audaci missioni, e durante la battaglia del solstizio del giugno 1918 si distinse nella sistemazione a difesa dei punti deboli della linea di difesa italiana sotto il fuoco nemico e compiendo anche servizi di vedetta, venendo decorato con una croce di guerra al valor militare.[1] Il 30 ottobre, durante la battaglia di Vittorio Veneto, dopo aver gettato una passerella sul corso del Piave passandola alla testa degli arditi e catturando dopo un duro combattimento 500 prigionieri e sette pezzi d'artiglieria.[1] Il 3 novembre sbarcò, con 50 marinai del battaglione "Andrea Bafile", a Marano Lagunare con l'intenzione di tagliare la via di ritirata di una grossa unità nemica.[4] Arrivato a Muzzana, sulla rotabile Latisana-Cervignano, il reparto catturò numerosi prigionieri, tra cui un ufficiale a cui impose di indicargli dove si trovava il comandante della divisione. Rimasto gravemente ferito dallo scoppio di una bomba a mano, venne catturato dal nemico rifiutò di essere curato da un ufficiale medico austro-ungarico.[4] Con l'arrivo dei rinforzi fu liberato dalla truppe italiane e venne trasportato presso l'ospedale marittimo di Venezia dove si spense, per complicazioni polmonari, il 24 novembre 1918.[4] Con Decreto Luogotenenziale del 29 maggio 1919 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Entusiasta della nostra guerra, ne sostenne le giuste ragioni prima con la parola, e poi con le opere. Arruolatosi volontario, nonostante la sua non giovane età, passò dai servizi del genio militare a quelli della fanteria di marina. Dopo avere preparato e diretto, sotto violento fuoco, la messa in opera di passerelle per il passaggio del fiume, cooperò volontariamente ed efficacemente con un reparto di arditi a fermare la marcia delle truppe di una divisione nemica, agevolando la presa di numerosi prigionieri. Si misurò con l’avversario in accaniti corpo a corpo e, da ultimo, scontratosi con un ufficiale nemico, ed avendogli imposto a mano armata di indicargli dove si trovava il comandante di quella divisione, che egli intendeva catturare, mentre stava mettendo in atto tale impresa, venne gravemente colpito da una bomba a mano. Malmenato dagli avversari, recisamente rifiutò poi le cure di un loro sanitario, finché, raccolto dai nostri, conservando sempre alto il morale, li incitò ancora alla lotta. Morì dopo alcuni giorni, tenendo, fino all’ultimo, stoico contegno ed inneggiando alla Patria; fu fulgido esempio di tenacia e di valore. Basso Piave - Muzzana, 30 ottobre - 3 novembre 1918.[5]»
— Decreto Luogotenenziale 29 maggio 1919.
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario di guerra e di classe anziana, dette tutto il contributo di ardire e di intelligenza in fortunate azioni offensive. Cortelazzo (Basso Piave), giugno-5 luglio 1918

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le Medaglie d'oro al Valor Militare 1917, Roma, Tipografia regionale, 1968, p. 202.
  • Massimo Coltrinari e Giancarlo Ramaccia, 1918. L’anno della gloria: Dalla battaglia d'arresto, alla battaglia del solstizio, alla vittoria, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]