Asinara

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Coordinate: 41°04′N 8°16′E / 41.066667°N 8.266667°E41.066667; 8.266667
L'Asinara

L'Asinara (in sardo S'Asinàra), appartenente al comune di Porto Torres, è un'isola di 52 km², disabitata, a nord della punta Falcone - Sardegna nord-occidentale - da cui la separa uno stretto canale. È montuosa, con coste alte e frastagliate. Ha scarsa vegetazione per mancanza di corsi d'acqua, ma è ricca di spiagge, di cale e calette ancora integre tra le quali cala Arena e cala Sant'Andrea.

Storia

Cala Reale

Resti di presenza umana databili intorno al Neolitico ne segnalano l'antichità della frequentazione; i Romani la chiamarono prima Herculis Insula, poi Insula sinuaria, sicuramente per la sua forma sinuosa. Durante il periodo della dominazione catalano-aragonese sulla Sardegna (sec. 14.-18.) veniva indicata, nei documenti regi, con il toponimo La Linayre.

Fu contesa tra Pisa, la Repubblica di Genova e gli Aragonesi; nel 1718 passò ai Savoia.

Col tempo arrivarono sull'isola pastori sardi e pescatori liguri originari di Camogli, che vi abitarono sino alla fine del 1800. Nel 1842 diventò parte integrante del Comune (di nuova istituzione) di Porto Torres. In seguito al decreto regio n. 3183 del 1885 di Re Umberto I, che prevedeva l'esproprio dei terreni dell'isola per la realizzazione di una colonia penale agricola e di una stazione sanitaria marittima di quarantena, i cinquecento abitanti dell'isola furono forzatamente allontanati e l'isola fu interdetta all'accesso.

Asinelli Albini

Le famiglie evacuate dall'Asinara si spostarono nei territori a loro assegnati in cambio di quelli espropriati. I pastori si stabilirono nella Nurra, a Porto Torres, Sassari. Gli abitanti di Cala d'Oliva, quarantacinque famiglie di pescatori di origine ligure, chiesero di avere in cambio delle loro aree espropriate la zona ove oggi sorge il paese di Stintino, che venne edificato proprio da loro come conseguenza all'esodo.

L'Asinara è rimasta chiusa al pubblico dal 1885 al 1999, in un isolamento totale rafforzato nei primi anni sessanta dall'istituzione del carcere di massima sicurezza in cui vennero internati brigatisti e mafiosi come Raffaele Cutolo e Salvatore Riina. Durante la I guerra mondiale nella stazione sanitaria transitarono circa 25 000 prigionieri di guerra austro-ungarici, costretti a rimanere sull'isola in osservazione sanitaria. Molti perirono di malattie e stenti (circa 6 000) e ora i loro resti riposano in un ossario costruito nel 1936 come alternativa alle fosse comuni nelle quali erano stati sotterrati e disinfettati con abbondante calce.

Ambiente

Cala Sabina

L'Asinara è sede dell'omonimo parco nazionale dal 28 febbraio 1998, giorno in cui la Cantiello, la nave dell'istituto Penitenziario lasciava per l'ultima volta Cala d'Oliva con gli ultimi funzionari del carcere e gli agenti di polizia penitenziaria.

Ricchissima di avifauna e di ittiofauna, non è invece più presente la foca monaca. Sono presenti allo stato brado molti asinelli albini, che costituiscono un richiamo per i visitatori, insieme alla riscoperta di una Sardegna di cinquant'anni fa.

Grazie alle alterne vicissitudini storiche ed alla permanenza del carcere nell'ultimo secolo, l'Asinara è ad oggi la prima grande isola del mar Mediterraneo non cementificata.

Il clima dell'isola è quello tipico mediterraneo, con inverni miti ed estati calde e siccitose. La temperatura media del mese più freddo, febbraio, è 10°C mentre quella del mese più caldo, agosto, è 24°C. Le precipitazioni sono molto scarse e si aggirano intorno ai 400 mm annui

Cala d'Oliva

Cala d'Oliva

Cala d'Oliva era nel '900 la principale frazione abitata dalle famiglie delle guardie. A metà degli anni ottanta i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vi soggiornarono per motivi di sicurezza in un edificio granato affacciato sul mare e chiamato foresteria.

Voci correlate

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