Arcidiocesi di Germia

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Germia
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Germiensis
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Germia
Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXX secolo
StatoTurchia
Arcidiocesi soppressa di Germia
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

L'arcidiocesi di Germia (in latino Archidioecesis Germiensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Germia, identificabile con Gümüşkonak (già Yurme), nel distretto di Günyüzü (provincia di Eskişehir) in Turchia,[1] è un'antica sede arcivescovile autocefala della provincia romana della Galazia Seconda nella diocesi civile del Ponto e nel patriarcato di Costantinopoli.

Si deve probabilmente alla visita di Giustiniano I nel 564 l'elevazione della sede al rango di arcidiocesi autocefala della Galazia Seconda; successivamente fu ulteriormente elevata al rango di sede metropolitana senza suffraganee.[2] L'arcidiocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XIV secolo.[3]

Di questa antica arcidiocesi, che ebbe nel tempo anche il nome di Myriangeloi per la presenza di una chiesa dedicata ai Santi Angeli Custodi, sono noti diversi arcivescovi. Menas partecipò al secondo concilio di Costantinopoli nel 553. Emiliano è menzionato nella vita di san Teodoro Siceota tra VI e VII secolo, come pure il successore Giovanni. Mosè sottoscrisse gli atti del concilio in Trullo del 691/692.[4] Pietro intervenne al secondo concilio di Nicea nel 787. Niceta partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio di Costantinopoli. La sigillografia ha restituito il nome del vescovo Costantino, il cui sigillo è datato al X secolo.[5] Un altro vescovo di nome Costantino, forse lo stesso che il precedente, partecipò al sinodo di Costantinopoli del 1030, dove fu condannata l'eresia giacobita. È noto poi il sigillo di un anonimo vescovo, vissuto nell'XI secolo.[6] Un altro prelato di nome Costantino, indicato come metropolita, partecipò al sinodo di dicembre 1079. Infine un anonimo metropolita è menzionato nel sinodo del 1082.

Dal XX secolo Germia è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 26 giugno 1967.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Arcivescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Menas † (menzionato nel 553)
  • Emiliano † (tra VI e VII secolo)
  • Giovanni † (inizio del VII secolo)
  • Mosè † (prima del 691 - dopo il 692)
  • Pietro † (menzionato nel 787)
  • Niceta † (prima dell'879 - dopo l'880)
  • Costantino I † (X secolo)
  • Costantino II † (menzionato nel 1030)
  • Anonimo † (XI secolo)
  • Costantino III † (menzionato nel 1079)
  • Anonimo † (menzionato nel 1082)

Arcivescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Cyril Mango, The Pilgrimage Centre of St. Michael at Germia, Jahrbuch der Österreichischen Byzantinistik 36 (1986), pp. 117-132. (DE) Tabula Imperii Byzantini, vol. IV, Galatien und Likaonien, von Klaus Belke, Wien, 1984, p. 166.
  2. ^ (FR) Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XX, coll. 978-979.
  3. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 492, voce Germia.
  4. ^ (LA) Concilium Constantinopolitanum a. 691/92 in Trullo habitum (Concilium Quinisextum), edidit Heinz Ohme, adiuvantibus Reinhard Flogaus et Christof Rudolf Kraus, «Acta conciliorum oecumenicorum», series secunda, volumen secundum, pars quarta, Berlin/Boston, 2013, p. 67, nº 39.
  5. ^ (FR) Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/1, Paris, 1963, nº 821.
  6. ^ (FR) Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/1, Paris, 1963, nº 822.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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