Anatolij Fëdorovič Kapustinskij

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Anatolij Fëdorovič Kapustinskij (in russo Анатолий Фёдорович Капустинский?; Žytomyr, 29 dicembre 1906Mosca, 26 agosto 1960) è stato un chimico sovietico, il cui nome è legato a un'equazione che permette di calcolare l'energia reticolare dei composti ionici cristallini (equazione di Kapustinskij).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureatosi all'Università statale di Mosca nel 1929, Kapustinskij iniziò a lavorare presso l'Istituto di mineralogia applicata, posizione che mantenne fino al 1941. Contemporaneamente cominciò a insegnare chimica fisica alla Scuola Tecnica Superiore di Mosca (1930-1932), all'Università di tecnologia chimica Dmitrij Mendeleev di Mosca (1931-1933), fino a diventare nel 1933 capo del dipartimento di chimica fisica dell'Università di Gor'kij. Nel 1935 Kapustinskij ebbe l'opportunità di familiarizzare con il lavoro di ricerca svolto in Europa occidentale e negli Stati Uniti d'America, avendo modo di conoscere Gilbert Lewis durante una sua visita presso l'Università della California.[1]

Nel 1937 il chimico sovietico assunse un nuovo incarico all'Istituto dell'acciaio di Mosca, restandovi fino al 1941. In seguito passò all'Università di Kazan' e due anni dopo tornò a Mosca stabilendosi per il resto della sua vita all'Accademia delle Scienze dell'URSS, di cui divenne membro corrispondente nel 1939.

Kapustinskij, oltre a essere noto per il suo contributo alla chimica fisica, è stato anche l'autore di diverse opere sulla storia della chimica, di biografie su scienziati quali Dmitrij Mendeleev, Aleksandr Fersman, Gilbert Lewis, Joseph Proust e Amedeo Avogadro, oltre a essere stato uno degli editori della Grande enciclopedia sovietica.

Onorificenza[modifica | modifica wikitesto]

Ordine della Bandiera rossa del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RU) Капустинский Анатолий Федорович, su chem.msu.su. URL consultato il 29 gennaio 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN164730833 · ISNI (EN0000 0001 1291 8394 · LCCN (ENno93008222 · GND (DE122205700X · CONOR.SI (SL266336867 · WorldCat Identities (ENlccn-no93008222