Alexi Kaye Campbell

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Alexi Kaye Campbell, all'anagrafe Alexi Komondouros (Atene, 1966) è un drammaturgo, sceneggiatore e attore greco naturalizzato britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato ad Atene figlio di madre britannica e padre greco, Kaye Campbell studiò letteratura inglese e americana all'Università di Boston, prima di studiare recitazione alla Webber Douglas Academy of Dramatic Art. Esordì nel mondo del teatro nelle vesti di attore, recitando per prestigiosi compagnie come la Royal Shakespeare Company e in teatri importanti come il Royal Court Theatre e il Chichester Theatre Festival. Recitò anche in diverse serie televisivi britannici.

Nel 2008 esordì come drammaturgo con Death in Whitbridge, mentre nel 2009 ottenne un grande successo con la sua pièce in The Pride; la pièce gli valse il Laurence Olivier Award e fu rappresentata anche in Italia nel 2010.[1] Da allora ha scritto altre quattro opere teatrali: Apologia (2009), The Faith Machine (2011), Bracken Moor (2013) e Sunset at the Villa Thalia (2016).[2] Nel 2015 fece il suo esordio cinematografico come sceneggiatore, scrivendo il film Woman in Gold con Helen Mirren.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

È dichiaratamente omosessuale e impegnato in una relazione con il regista Dominic Cooke dal 1997.[3]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Ben Brantley, At the Lucille Lortel Theater, Musings on Gay Identity, in The New York Times, 16 febbraio 2010. URL consultato il 29 giugno 2019.
  2. ^ (EN) Apologia, Bush, LondonEverything Must Go, Soho,, su The Independent, 28 giugno 2009. URL consultato il 29 giugno 2019.
  3. ^ (EN) Alexi Kaye Campbell, interview: I was very driven to find my own voice, su Evening Standard, 24 maggio 2016. URL consultato il 29 giugno 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN83606495 · ISNI (EN0000 0000 5862 4351 · WorldCat Identities (ENviaf-83606495