Alessandro Cicogna Mozzoni

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Alessandro Cicogna Mozzoni
NascitaBisuschio, 9 ottobre 1911
MorteMilano, 6 marzo 2011
Cause della mortemorte naturale
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Esercito Italiano
ArmaArtiglieria
Anni di servizio1935-1947
GradoColonnello
GuerreSeconda guerra mondiale
Guerra di liberazione italiana
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
DecorazioniVedi onorificenze
Ministero della Difesa, Direzione generale Personale Ufficiali, Divisione matricole e libretti personali, Stato di servizio di Alessandro Cicogna Mozzoni
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Alessandro Cicogna Mozzoni (Bisuschio, 9 ottobre 1911Milano, 6 marzo 2011) è stato un nobile, ufficiale e imprenditore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Villa Cicogna Mozzoni a Bisuschio dove Alessandro nacque nel 1911

Figlio del nobile Mario Cicogna Mozzoni dei conti di Terdobbiate e della nobildonna Teresa Jacini, Alessandro nacque nella Villa Cicogna Mozzoni di Bisuschio, il 9 ottobre 1911. Suo padre era avvocato e già legato al Sovrano Militare Ordine di Malta, mentre sua madre era nipote del senatore e ministro Stefano Jacini. Tra i suoi fratelli e sorelle si ricorda Carolina Cicogna Mozzoni, che sposerà il nobile ed architetto milanese Lodovico Barbiano di Belgiojoso. Suo prozio era il senatore Gian Giacomo Cavazzi della Somaglia.

Avviato alla carriera amministrativa, nel 1934 si laureò a Milano in Scienze Economiche, ma dal 1935 decise di intraprendere invece la carriera militare vincendo il concorso per aspiranti ufficiali. Entrato in servizio attivo durante la seconda guerra mondiale, dal 1940 venne impiegato nella Campagna dell'Africa Orientale Italiana nelle colonie, tornando in Italia solo nel 1943 col grado di capitano. Destinato al fronte francese, venne posto al comando della 2ª divisione celere "Emanuele Filiberto Testa di Ferro", rientrando in Italia per ordine del suo comandante, generale Vercellino, il 12 settembre 1943 a seguito dello scioglimento della 4ª armata. Intenzionato a seguire l'armata del sud che aveva il proprio quartier generale a Brindisi, lasciò moglie e figli a Torino e partì attraversando le linee tedesche in Italia. Giunse a Campobasso da dove proseguì per Brindisi, sede del Comando Supremo che ne dispose l’assegnazione al Primo Raggruppamento Motorizzato con la funzione di ufficiale di collegamento con la V Armata americana.

Nel 1944, su richiesta del generale Umberto Utili, venne trasferito al collegamento con l'VIII armata britannica, per poi tornare brevemente come collegamento alla V armata americana ed al Corpo Italiano di Liberazione, guadagnandosi una Bronze Star sul campo. Al termine della guerra venne promosso al rango di maggiore per meriti di guerra, abbandonando definitivamente la carriera militare nell'esercito italiano col grado di colonnello.

Dopo essere stato pensionato dall'esercito si ritirò a vita privata dedicandosi all'agricoltura avviando un vasto programma di ristrutturazione del castello di Terdobbiate, sede della sua azienda agricola ed appartenente alla sua famiglia da generazioni. Nella provincia di Novara divenne promotore di varie iniziative nel campo dell'allevamento e dell'agricoltura, in particolare nel settore lattiero-caseario. Divenne quindi presidente dell'Associazione Regionale Allevatori del Piemonte e dell'Associazione Provinciale Allevatori di Novara, nonché consigliere dell'Associazione Italiana Allevatori, dell'Ente Nazionale Risi, dell'Associazione Provinciale e della Federazione Proprietà Fondiaria, dell'Associazione Irrigazione Est-Sesia, del Consorzio per la tutela del Formaggio gorgonzola, dell'Unione Cooperative della Provincia di Novara, dell'Istituto Italiano di Previdenza. Fu inoltre socio dell'Accademia dei Filodrammatici di Milano e della Casa dei Veterani di Turate, continuando quindi parallelamente anche il suo impegno per gli ex combattenti.

Morì nella sua casa in Corso Monforte a Milano, nel 2011 all'età di 99 anni.[1]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 settembre 1938 Alessandro Cicogna Mozzoni sposò Umberta San Martino D'Agliè Di San Germano (1918-2008), dalla quale ebbe tre figli, Mario Emanuele, Barbara e Giorgio.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
«Si dedicò all'agricoltura avviando un vasto programma di ristrutturazione nell'azienda Castello di Terdobbiate imperniato sull'organizzazione foraggero-zootecnica e cerealicola e sull'assetto sociale dell'azienda volto ad assicurare un decoroso tenore di vita ai lavoratori agricoli dipendenti. In provincia di Novara si è fatto promotore di varie iniziative nel campo zootecnico, lattiero-caseario e dell'edilizia popolare. È stato Presidente dell'Associazione Regionale Allevatori del Piemonte e dell'Associazione Provinciale Allevatori' di Novara, Consigliere dell'Associazione Italiana Allevatori, dell'Ente Nazionale Risi, dell'Associazione Provinciale e della Federazione Proprietà Fondiaria, dell'Associazione Irrigazione Est-Sesia, del Consorzio per la tutela del Formaggio Gorgonzola, dell'Unione Cooperative della Provincia di Novara, dell'Istituto Italiano di Previdenza, dell'Accademia Filodrammatici di Milano e della Casa dei Veterani di Turate. Nel 1967 ha ricevuto alla Fiera di Verona il diploma di ""Leader"" dell'Agricoltura. Nel 1971 la Camera di Commercio di Novara gli ha consegnato una targa d'argento per le sue iniziative tecnologiche»
— 1972[3]
Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra (5 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra di liberazione - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i Volontari della Guerra 1940–43 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di benemerenza per i Volontari della Guerra 1940–43
Distintivo di Volontario della Libertà - nastrino per uniforme ordinaria
Promozione per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Balì di Gran Croce del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore con spade dell'Ordine pro merito Melitensi (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'Argento dell'Ordine Virtuti Militari (Polonia) - nastrino per uniforme ordinaria
Bronze Star Medal (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carlo Francesco Cicogna Mozzoni Francesco Leopoldo Cicogna Mozzoni  
 
Teresa Marliani  
Gian Pietro Cicogna Mozzoni  
Francesca Calvi Giovanni Battista Calvi  
 
Carolina Magretti  
Mario Cicogna Mozzoni  
Ercole Giovanni Cavazzi della Somaglia, XIV conte e barone della Somaglia Gian Luca Cavazzi della Somaglia, XII conte e barone della Somaglia  
 
Francesca Maddalena Mellerio  
Luigia Cavazzi della Somaglia  
Angela Cassera Giuseppe Cassera  
 
Luigia Ferrari Oltrocchi  
Alessandro Cicogna Mozzoni  
Stefano Jacini Giovanni Battista Jacini  
 
Maria Grazia Romani  
Giovanni Battista Jacini  
Teresa Prinetti Giuseppe Prinetti  
 
Giulia Borsini  
Teresa Jacini  
Cesare Cavi  
 
 
Carolina Cavi  
Antonia Bussi  
 
 
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]