Eugenio Ruspoli: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Appartenente alla nobile famiglia [[Firenze|fiorentina]] dei [[Ruspoli]], secondo figlio di [[Emanuele Ruspoli|Emanuele]] e della sua prima moglie, la principessa Caterina Vogoride-Conachi ([[Romania|rumena]], il che spiega il luogo di nascita), viene ricordato per due viaggi in [[Somalia]]. [[File:S M in Aracoeli - tomba don Eugenio Ruspoli P1060752.JPG|thumb|Roma, Tomba di don Eugenio Ruspoli all'Aracoeli. Nell'epigrafe, l'elenco delle esplorazioni e scoperte|200x200px]]Nel primo ([[1891]]) partendo da [[Berbera]] percorse l'[[Ogaden]] e giunse all'[[Uebi Scebeli]]. Riportò in patria materiale zoologico, botanico, mineralogico e etnografico, mentre durante il secondo ([[1892]]-[[1893]]) dapprima stipulò a [[Bardera]] (3 aprile) una convenzione che confermava il protettorato italiano sulla regione e successivamente, scendendo lungo il fiume [[Giuba (fiume)|Giuba]], si inoltrò sino a [[Dolo (Somalia)|Dolo]] e proseguendo verso l'interno scoprì il [[lago Ciamò]], nell'odierna [[Etiopia]], che battezzò lago Umberto in onore dell'allora [[re d'Italia]] [[Umberto I]].
Appartenente alla nobile famiglia [[Firenze|fiorentina]] dei [[Ruspoli]], secondo figlio di [[Emanuele Ruspoli|Emanuele]] e della sua prima moglie, la principessa Caterina Vogoride-Conachi ([[Romania|rumena]], il che spiega il luogo di nascita), viene ricordato per due viaggi in [[Somalia]]. [[File:S M in Aracoeli - tomba don Eugenio Ruspoli P1060752.JPG|thumb|Roma, Tomba di Eugenio Ruspoli all'Aracoeli. Nell'epigrafe, l'elenco delle esplorazioni e scoperte|200x200px]]Nel primo ([[1891]]) partendo da [[Berbera]] percorse l'[[Ogaden]] e giunse all'[[Uebi Scebeli]]. Riportò in patria materiale [[Zoologia|zoologico]], [[Botanica|botanico]], [[Mineralogia|mineralogico]] e [[Etnografia|etnografico]], mentre durante il secondo ([[1892]]-[[1893]]) dapprima stipulò a [[Bardera]] (3 aprile) una convenzione che confermava il [[protettorato]] italiano sulla regione e successivamente, scendendo lungo il fiume [[Giuba (fiume)|Giuba]], si inoltrò sino a [[Dolo (Somalia)|Dolo]] e proseguendo verso l'interno scoprì il [[lago Ciamò]], nell'odierna [[Etiopia]], che battezzò lago Umberto in onore dell'allora [[re d'Italia]] [[Umberto I]].


Morì, celibe e senza eredi, in seguito a un incidente di caccia nei pressi di Burgi, in Somalia. Dopo la sua morte, il lago da lui scoperto venne rinominato Ruspoli da [[Vittorio Bottego]].
Morì, celibe e senza eredi, in seguito ad un incidente di caccia nei pressi di Burgi, in Somalia. Dopo la sua morte, il lago da lui scoperto venne rinominato Ruspoli da [[Vittorio Bottego]].
Molti anni dopo il nipote Marescotti Ruspoli (che sarebbe poi morto a [[El Alamein]] nel 1942) andò a ricercare la tomba di don Eugenio in Somalia e ne riportò le spoglie, che nel maggio [[1928]] vennero inumate a Roma, nella [[Basilica di Santa Maria in Aracoeli|basilica dell'Aracoeli]].
Molti anni dopo il nipote Marescotti Ruspoli (che sarebbe poi morto a [[El Alamein]] nel 1942) andò a ricercarne la tomba in Somalia e ne riportò in patria le spoglie, che nel maggio [[1928]] vennero inumate a Roma, nella [[Basilica di Santa Maria in Aracoeli|basilica dell'Aracoeli]].


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==Scoperte==

Nel 1896, l'ornitologo [[Tommaso Salvadori]] battezzò un esemplare di [[Tauraco]] con il nome [[Tauraco ruspolii]] in suo onore. Questo uccello fu scoperto da Ruspoli nel 1892 o '93, ma la data e il luogo precisi sono sconosciuti a causa della morte dell'esploratore unita al fatto che non ha lasciato note o appunti.<ref>{{cita web|url=http://www.selamta.net/birds.htm|titolo=Endemic Birds of Ethiopia|anno=2012|accesso=1 novembre 2017}}</ref>
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==Note==
<references/>


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 22:32, 1 nov 2017

Eugenio Ruspoli (Țigănești, 6 gennaio 1866Burgi, 4 dicembre 1893) è stato un esploratore italiano.

Biografia

Appartenente alla nobile famiglia fiorentina dei Ruspoli, secondo figlio di Emanuele e della sua prima moglie, la principessa Caterina Vogoride-Conachi (rumena, il che spiega il luogo di nascita), viene ricordato per due viaggi in Somalia.

Roma, Tomba di Eugenio Ruspoli all'Aracoeli. Nell'epigrafe, l'elenco delle esplorazioni e scoperte

Nel primo (1891) partendo da Berbera percorse l'Ogaden e giunse all'Uebi Scebeli. Riportò in patria materiale zoologico, botanico, mineralogico e etnografico, mentre durante il secondo (1892-1893) dapprima stipulò a Bardera (3 aprile) una convenzione che confermava il protettorato italiano sulla regione e successivamente, scendendo lungo il fiume Giuba, si inoltrò sino a Dolo e proseguendo verso l'interno scoprì il lago Ciamò, nell'odierna Etiopia, che battezzò lago Umberto in onore dell'allora re d'Italia Umberto I.

Morì, celibe e senza eredi, in seguito ad un incidente di caccia nei pressi di Burgi, in Somalia. Dopo la sua morte, il lago da lui scoperto venne rinominato Ruspoli da Vittorio Bottego. Molti anni dopo il nipote Marescotti Ruspoli (che sarebbe poi morto a El Alamein nel 1942) andò a ricercarne la tomba in Somalia e ne riportò in patria le spoglie, che nel maggio 1928 vennero inumate a Roma, nella basilica dell'Aracoeli.

Nel 1892 pubblicò un resoconto del suo primo viaggio dal titolo Nel paese della mirra.[1]

Gli sono dedicate una via a Genova ed una a Padova.

Scoperte

Nel 1896, l'ornitologo Tommaso Salvadori battezzò un esemplare di Tauraco con il nome Tauraco ruspolii in suo onore. Questo uccello fu scoperto da Ruspoli nel 1892 o '93, ma la data e il luogo precisi sono sconosciuti a causa della morte dell'esploratore unita al fatto che non ha lasciato note o appunti.[2] Assieme al suo compagno di viaggio Domenico Riva, Ruspoli scoprì anche la specie di Orchidaceae Aerangis somalensis..[3]


Note

  1. ^ Nel paese della mirra.
  2. ^ Endemic Birds of Ethiopia, su selamta.net, 2012. URL consultato il 1º novembre 2017.
  3. ^ J. Stewart, Orchids of Africa: A Select Review, Londra, The Macmillan Press Ltd, p. 110, ISBN 978-1-349-06230-0.

Bibliografia

  • Biblioteca di Repubblica Vol. 17
  • Enciclopedia Generale Mondadori Vol. 10
Controllo di autoritàVIAF (EN47544052 · ISNI (EN0000 0000 2139 2649 · GND (DE117599239 · BNF (FRcb15367019q (data) · J9U (ENHE987010000333505171 · WorldCat Identities (ENviaf-47544052
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