Turchi in Belgio: differenze tra le versioni

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I '''turchi in Belgio''' costituiscono una delle principali comunità immigrate in [[Belgio]]. La migrazione [[Turchi (gruppo etnico)|turca]] verso il Belgio si verificò principalmente nella seconda metà del XX secolo, in particolare dalle regioni centrali dell'[[Anatolia]], in [[Turchia]]. La comunità è concentrata tendenzialmente in quartieri propri e si è attivata nel preservare la propria identità etnica, nazionale, culturale, linguistica e religiosa. La comunità turca in Belgio ha vissuto un processo di riscoperta delle proprie tradizioni [[islam]]iche, anche grazie al contributo di una serie di movimenti religiosi attivi nel paese.
'''Turchi in Belgio''' o '''turcobelgi''' è la definizione delle persone [[Turchi (gruppo etnico)|turche]] che sono immigrate in [[Belgio]] e dei loro discendenti.


== Storia ==
La migrazione turca in Belgio comincia negli anni '60 del XX secolo quando il Belgio incoraggia l'immigrazione per venire incontro al bisogno di lavoratori in un periodo di rapida espansione economica.
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== Demografia ==
== Società e cultura ==
=== Distribuzione ===
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La maggioranza dei turchi in Belgio è concentrata in non più di dieci comuni. La maggior parte risiede nelle Fiandre, in particolare a [[Genk]], Gand e Anversa; circa un quarto è invece concentrato nella [[Regione di Bruxelles-Capitale|regione di Bruxelles]], in particolare a [[Bruxelles (comune)|Bruxelles]], [[Saint-Josse-ten-Noode]] e [[Schaerbeek]], e un altro quarto in Vallonia, principalmente a [[Liegi]] e [[Charleroi]]. I turchi tendono a stabilirsi in quartieri a forte concentrazione turca.<ref name="Gsir-Mandin-Mescoli74"/> I quartieri abitati dalla comunità tendono ad essere connotati da una forte identità turca, che si esprime sia negli spazi privati che in quelli pubblici, come nelle strade, nei negozi e nelle scuole.<ref name="Gailly149">{{Cita|Gailly|p. 149}}.</ref>


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Il censimento del 1970 calcolava la presenza di 21.000 turchi.
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=== Status socioeconomico ===
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La gran parte dei turchi in Belgio, specie quelli delle generazioni più anziane, tendono ad essere sottoistruiti e a ricoprire mansioni non qualificate nei settori agricolo, industriale ed edilizio. Numerosi membri della comunità sono lavoratori autonomi, in particolare grossisti, barbieri, ristoratori, commercianti, assicuratori, medici e avvocati. Sono poi attive decine di imprese turche che assumono lavoratori turchi. Le donne tendono ad essere casalinghe, anche se il loro contributo al mondo lavorativo è in aumento. La recessione economica vissuta dal Belgio ha contribuito a isolare la comunità turca dal resto della società belga.<ref>{{Cita|Gailly|pp. 149-150}}.</ref> Il 52% dei turchi in Belgio possiede la casa dove vive e il 61% detiene una casa anche in Turchia.<ref name="Gsir-Mandin-Mescoli74"/> La costruzione di case nei villaggi ancestrali, riservate come case di villeggiatura, rimane un elemento importante per molte famiglie turche in Belgio.<ref name="Gailly150">{{Cita|Gailly|p. 150}}.</ref>
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=== Mondo associazionistico ===
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La comunità ha vissuto un ampio processo di riscoperta delle proprie tradizioni religiose islamiche e buona parte del mondo associazionistico turco in Belgio gravita attorno alle moschee e alle scuole coraniche. Sono poi attive numerose associazioni socioculturali e sportive che favoriscono la preservazione dell'identità etnica e culturale tra la comunità.<ref name="Gailly150"/>
! Anno

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== Note ==
! Anno
<references/>
! Popolazione

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== Bibliografia ==
| 1990 || 706 || 1999 || 4,402
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Ahmet Akgündüz|titolo=Labour Migration from Turkey to Western Europe, 1960-1974: A Multidisciplinary Analysis|editore=Ashgate|anno=2008|ISBN=9780754673903|cid=Akgündüz}}
|-
* {{Cita libro|lingua=en|autore=A. Gailly|capitolo=Turkish Immigrants in Belgium|titolo=Ethnicity, Immigration, and Psychopathology|editore=Springer|anno=1997|ISBN=9780306454790|cid=Gailly}}
| 1991 || 1,020 || 2000 || 17,282
* {{Cita libro|lingua=en|autore=Sonia Gsir|autore2=Jérémy Mandin|autore3=Elsa Mescoli|capitolo=Countries of Origin as Organisers of Emigration: Moroccans and Turks in Belgium|titolo=Migrant Integration Between Homeland and Host Society Volume 2: How Countries of Origin Impact Migrant Integration Outcomes: an Analysis|volume=2|editore=Springer|anno=2017|ISBN=9783319563701|cid=Gsir-Mandin-Mescoli}}
|-
* {{Cita pubblicazione|lingua=en|autore=Johan Wets|titolo=The Turkish Community in Austria and Belgium: The Challenge of Integration|rivista=Turkish Studies|editore=Routledge|volume=7|numero=1|data=marzo 2006|pp=85–100|doi=10.1080/14683840500520600|cid=Wets}}
| 1992 || 4,044 || 2001 || 14,401
|-
| 1993 || 3,415 || 2002 || 7,805
|-
| 1994 || 6,263 || 2003 || 5,186
|-
| 1995 || 6,925 || 2004 || 4,467
|-
| 1996 || 7,066 || 2005 || 3,602
|-
| 1997 || 7,835 || 2006 || 3,204
|-
| 1998 || 6,932 || 2007 || 3,039
|-
|
|}


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==
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{{Portale|Belgio|Turchia}}


[[Categoria:Gruppi etnici in Belgio]]
[[Categoria:Gruppi etnici in Belgio]]

Versione delle 13:32, 29 lug 2023

Turchi in Belgio
Manifestazione turca a Bruxelles, 2008
 
Luogo d'origineBandiera della Turchia Turchia
Bandiera del Belgio Belgio
Linguaturco, olandese, francese
Religioneislam

I turchi in Belgio costituiscono una delle principali comunità immigrate in Belgio. La migrazione turca verso il Belgio si verificò principalmente nella seconda metà del XX secolo, in particolare dalle regioni centrali dell'Anatolia, in Turchia. La comunità è concentrata tendenzialmente in quartieri propri e si è attivata nel preservare la propria identità etnica, nazionale, culturale, linguistica e religiosa. La comunità turca in Belgio ha vissuto un processo di riscoperta delle proprie tradizioni islamiche, anche grazie al contributo di una serie di movimenti religiosi attivi nel paese.

Storia

Tra il 1961 e il 1974 vennero reclutati in Belgio poco meno di 16000 lavoratori turchi, nella quasi totalità uomini,[1] originari prevalentemente dell'Anatolia centrale e orientale, in particolare del distretto di Emirdağ.[2] I lavoratori turchi si stabilirono inizialmente in Vallonia, per poi diffondersi anche a Bruxelles e nelle Fiandre, in particolare ad Anversa, Gand e in Limburgo.[3] A partire dagli anni 1980 le autorità federali belghe si attivarono per favorire l'integrazione sociale degli immigrati, facilitando i percorsi di naturalizzazione.[4]

Società e cultura

Distribuzione

Manifestazione culturale turca di fronte alla moschea Yunus Emre a Genk, 2009

La maggioranza dei turchi in Belgio è concentrata in non più di dieci comuni. La maggior parte risiede nelle Fiandre, in particolare a Genk, Gand e Anversa; circa un quarto è invece concentrato nella regione di Bruxelles, in particolare a Bruxelles, Saint-Josse-ten-Noode e Schaerbeek, e un altro quarto in Vallonia, principalmente a Liegi e Charleroi. I turchi tendono a stabilirsi in quartieri a forte concentrazione turca.[3] I quartieri abitati dalla comunità tendono ad essere connotati da una forte identità turca, che si esprime sia negli spazi privati che in quelli pubblici, come nelle strade, nei negozi e nelle scuole.[5]

La comunità turca tende ad aggregarsi nei vari quartieri sulla base di comunanze culturali e di origine geografica.[6][5] Anche la vita sociale e culturale di ogni singola comunità turca in Belgio gravita attorno a fitte reti relazionali e sociali basate sulla comune origine dallo stesso paese in madrepatria.[5] Gli immigrati originari del distretto di Emirdağ, venuti a lavorare nelle miniere, sono sovrarappresentati tra i turchi in Belgio e da lì si sono poi diffusi anche nei vicini Paesi Bassi.[6]

Status socioeconomico

La gran parte dei turchi in Belgio, specie quelli delle generazioni più anziane, tendono ad essere sottoistruiti e a ricoprire mansioni non qualificate nei settori agricolo, industriale ed edilizio. Numerosi membri della comunità sono lavoratori autonomi, in particolare grossisti, barbieri, ristoratori, commercianti, assicuratori, medici e avvocati. Sono poi attive decine di imprese turche che assumono lavoratori turchi. Le donne tendono ad essere casalinghe, anche se il loro contributo al mondo lavorativo è in aumento. La recessione economica vissuta dal Belgio ha contribuito a isolare la comunità turca dal resto della società belga.[7] Il 52% dei turchi in Belgio possiede la casa dove vive e il 61% detiene una casa anche in Turchia.[3] La costruzione di case nei villaggi ancestrali, riservate come case di villeggiatura, rimane un elemento importante per molte famiglie turche in Belgio.[8]

Mondo associazionistico

La comunità ha vissuto un ampio processo di riscoperta delle proprie tradizioni religiose islamiche e buona parte del mondo associazionistico turco in Belgio gravita attorno alle moschee e alle scuole coraniche. Sono poi attive numerose associazioni socioculturali e sportive che favoriscono la preservazione dell'identità etnica e culturale tra la comunità.[8]

Note

  1. ^ Akgündüz, p. 79.
  2. ^ Akgündüz, pp. 142-143.
  3. ^ a b c Gsir-Mandin-Mescoli, p. 74.
  4. ^ Gsir-Mandin-Mescoli, p. 65.
  5. ^ a b c Gailly, p. 149.
  6. ^ a b Akgündüz, p. 92.
  7. ^ Gailly, pp. 149-150.
  8. ^ a b Gailly, p. 150.

Bibliografia

  • (EN) Ahmet Akgündüz, Labour Migration from Turkey to Western Europe, 1960-1974: A Multidisciplinary Analysis, Ashgate, 2008, ISBN 9780754673903.
  • (EN) A. Gailly, Turkish Immigrants in Belgium, in Ethnicity, Immigration, and Psychopathology, Springer, 1997, ISBN 9780306454790.
  • (EN) Sonia Gsir, Jérémy Mandin e Elsa Mescoli, Countries of Origin as Organisers of Emigration: Moroccans and Turks in Belgium, in Migrant Integration Between Homeland and Host Society Volume 2: How Countries of Origin Impact Migrant Integration Outcomes: an Analysis, vol. 2, Springer, 2017, ISBN 9783319563701.
  • (EN) Johan Wets, The Turkish Community in Austria and Belgium: The Challenge of Integration, in Turkish Studies, vol. 7, n. 1, Routledge, marzo 2006, pp. 85–100, DOI:10.1080/14683840500520600.

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