Martian Moons Exploration: differenze tra le versioni

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La '''Martian Moons Exploration''' (MMX) è una missione spaziale per l'[[esplorazione di Marte]] e dei [[satelliti naturali di Marte|suoi satelliti naturali]] ideata dalla [[JAXA]], l'agenzia spaziale giapponese, il cui lancio è programmato per il 2024.<ref name=timeline>{{cita|M. Fujimoto|p. 18|Fujimoto}}, 2017.</ref> Obiettivo della missione è recuperare dei campioni di suolo dalla luna maggiore di Marte, [[Fobos (astronomia)|Fobos]] e riportarli sulla Terra.<ref>{{cita|H. Miyamoto||Miyamoto}}, 2016.</ref>
La '''Martian Moons Exploration''' (MMX) è una missione spaziale per l'[[esplorazione di Marte]] e dei [[satelliti naturali di Marte|suoi satelliti naturali]] ideata dalla [[JAXA]], l'agenzia spaziale giapponese, il cui lancio è programmato per il 2024.<ref name="timeline">{{Cita web|url=http://mmx.isas.jaxa.jp/|titolo=MMX - Martian Moons eXploration|sito=MMX - Martian Moons eXploration|lingua=en|accesso=2022-03-18}}</ref> Obiettivo della missione è recuperare dei campioni di suolo dalla luna maggiore di Marte, [[Fobos (astronomia)|Fobos]] e riportarli sulla Terra.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Kiyoshi|cognome=Kuramoto|nome2=Yasuhiro|cognome2=Kawakatsu|nome3=Masaki|cognome3=Fujimoto|data=2022-01-20|titolo=Martian moons exploration MMX: sample return mission to Phobos elucidating formation processes of habitable planets|rivista=Earth, Planets and Space|volume=74|numero=1|pp=12|accesso=2022-03-18|doi=10.1186/s40623-021-01545-7|url=https://doi.org/10.1186/s40623-021-01545-7}}</ref>


== Panoramica della missione ==
== Panoramica della missione ==
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[[File:Phobos colour 2008.jpg|thumb|left|[[Fobos (astronomia)|Fobos]], ripreso dal ''[[Mars Reconnaissance Orbiter]]'' nel 2008.]]
[[File:Phobos colour 2008.jpg|thumb|left|[[Fobos (astronomia)|Fobos]], ripreso dal ''[[Mars Reconnaissance Orbiter]]'' nel 2008.]]


La [[sonda spaziale|sonda]] sarà lanciata nel 2024 per raggiungere [[Marte (astronomia)|Marte]] un anno dopo. Raggiunto il pianeta rosso, verrà prima immessa in un'[[orbita areocentrica]] che la renda un [[quasi-satellite]] di [[Fobos (astronomia)|Fobos]], la [[satellite naturale|luna]] maggiore e più interna di Marte, dalla cui superficie recuperà almeno {{M|10|ul=grammi}} di [[regolite]].<ref>{{cita|M. Fujimoto||Fujimoto}}, 2017.</ref> Decollata dalla [[superficie di Fobos]], la sonda approccerà [[Deimos (astronomia)|Deimos]], la seconda luna del pianeta, della quale eseguirà diversi [[sorvolo ravvicinato|sorvoli ravvicinati]] prima di lanciare la capsula di ritorno per riportare i campioni sulla Terra. Il loro arrivo è previsto per il luglio del 2029.<ref name=timeline/><ref name=EPSC2018>{{cita|K. Kuramoto ''et al''.||EPSC2018}}, 2018.</ref>
La [[sonda spaziale|sonda]] sarà lanciata nel 2024 per raggiungere [[Marte (astronomia)|Marte]] un anno dopo. Raggiunto il pianeta rosso, verrà prima immessa in un'[[orbita areocentrica]] che la renda un [[quasi-satellite]] di [[Fobos (astronomia)|Fobos]], la [[satellite naturale|luna]] maggiore e più interna di Marte, dalla cui superficie recuperà almeno {{M|10|ul=grammi}} di [[regolite]]<ref name=":0" />. Decollata dalla [[superficie di Fobos]], la sonda approccerà [[Deimos (astronomia)|Deimos]], la seconda luna del pianeta, della quale eseguirà diversi [[sorvolo ravvicinato|sorvoli ravvicinati]] prima di lanciare la capsula di ritorno per riportare i campioni sulla Terra. Il loro arrivo è previsto per il luglio del 2029<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Tomoki|cognome=Nakamura|nome2=Hitoshi|cognome2=Ikeda|nome3=Toru|cognome3=Kouyama|data=2021-12-15|titolo=Science operation plan of Phobos and Deimos from the MMX spacecraft|rivista=Earth, Planets and Space|volume=73|numero=1|pp=227|accesso=2022-03-18|doi=10.1186/s40623-021-01546-6|url=https://doi.org/10.1186/s40623-021-01546-6}}</ref>.


L'architettura della missione prevede l'uso di tre moduli: un modulo propulsiovo ({{M|1900|ul=kg}}), un modulo scientifico (150 kg) e la capsula di ritorno ({{formatnum:1350}} kg).<ref>{{cita|JAXA|p. 17|Ceremony}}, 2017.</ref> La sonda utilizzerà la [[Motore a razzo|propulsione chimica]]<ref name=EPSC2018/> e sarà alimentata da [[pannello fotovoltaico|pannelli fotovoltaici]].
L'architettura della missione prevede l'uso di tre moduli: un modulo propulsivo, un modulo scientifico e la capsula di ritorno per un peso totale di circa 4000kg<ref name=":0" />. La sonda utilizzerà la [[Motore a razzo|propulsione chimica]] e sarà alimentata da [[pannello fotovoltaico|pannelli fotovoltaici]]<ref name=":0" />.


== Obiettivi scientifici ==
== Obiettivi scientifici ==
La missione si prefigge di individuare prove conclusive riguardo all'origine dei satelliti naturali di Marte, discriminando tra le due principali ipotesi al riguardo: che le due lune siano degli [[asteroide|asteroidi]] catturati dal pianeta oppure che esse si siano formate dalla riaggregazione di materiale proveniente da Marte, lanciato nello spazio dall'[[impatto astronomico|impatto]] di un corpo di medie dimensioni col pianeta rosso.<ref>{{cita|JAXA|p. 8|Ceremony}}, 2017.</ref><ref>{{cita|M. Fujimoto|pp. 9-10|Fujimoto}}, 2017.</ref>
La missione si prefigge di individuare prove conclusive riguardo all'origine dei satelliti naturali di Marte, discriminando tra le due principali ipotesi al riguardo: che le due lune siano degli [[asteroide|asteroidi]] catturati dal pianeta oppure che esse si siano formate dalla riaggregazione di materiale proveniente da Marte, lanciato nello spazio dall'[[impatto astronomico|impatto]] di un corpo di medie dimensioni col pianeta rosso<ref name="timeline" /><ref name=":0" />. In tal modo, i ricercatori vorrebbero acquisire maggiori informazioni sul trasporto dell'[[acqua]] attraverso il [[Frost line|limite della neve]] e, conseguentemente, le caratteristiche che hanno determinato l'estensione della [[zona abitabile]] nel [[sistema solare]].


Nello specifico la missione MMX ha i seguenti obiettivi definiti in base a due aspetti diversi:
In tal modo, i ricercatori vorrebbero acquisire maggiori informazioni sul trasporto dell'[[acqua]] attraverso il [[Frost line|limite della neve]] e, conseguentemente, le caratteristiche che hanno determinato l'estensione della [[zona abitabile]] nel [[sistema solare]].<ref>{{cita|JAXA|pp. 5-8|Ceremony}}, 2017.</ref><ref>{{cita|M. Fujimoto|pp. 5-10|Fujimoto}}, 2017.</ref><ref name=EPSC2017/>

'''Obiettivi scientifici:'''

* Chiarimento dell'origine delle lune marziane e del processo di formazione dei pianeti nel sistema solare.
* Chiarimento del processo di evoluzione della sfera marziana ([[Marte (astronomia)|Marte]], [[Fobos (astronomia)|Fobos]], [[Deimos (astronomia)|Deimos]]).

'''Obiettivi tecnologici:'''

* Stabilire la tecnologia necessaria per il viaggio di ritorno tra la Terra e Marte.
* Stabilire tecniche avanzate di campionamento sui corpi celesti.
* Stabilire tecnologie di comunicazione ottimali utilizzando una stazione di terra di nuova concezione.


== Sviluppo ==
== Sviluppo ==
[[File:Deimos-viking1.jpg|thumb|[[Deimos (astronomia)|Deimos]] ripreso dal ''[[Viking 2|Viking 2 Orbiter]]'' nel 1977.]]
[[File:Deimos-viking1.jpg|thumb|[[Deimos (astronomia)|Deimos]] ripreso dal ''[[Viking 2|Viking 2 Orbiter]]'' nel 1977.]]


La JAXA ha dato notizia al pubblico della Martian Moons Exploration il 10 giugno 2015.<ref>{{cita news |titolo=JAXA plans probe to bring back samples from moons of Mars |data=10 giugno 2015 |url=https://www.japantimes.co.jp/news/2015/06/10/national/science-health/jaxa-plans-probe-bring-back-samples-martian-moons/ |editore=The Japan Times|accesso=14 gennaio 2019}}</ref> Il lancio della missione era allora previsto per il 2022.<ref>{{cita|H. Miyamoto|p. 6|Miyamoto}}, 2016.</ref>
La JAXA ha dato notizia al pubblico della Martian Moons Exploration il 10 giugno 2015.<ref>{{cita news |titolo=JAXA plans probe to bring back samples from moons of Mars |data=10 giugno 2015 |url=https://www.japantimes.co.jp/news/2015/06/10/national/science-health/jaxa-plans-probe-bring-back-samples-martian-moons/ |editore=The Japan Times|accesso=14 gennaio 2019}}</ref> Lo sviluppo della missione è attualmente in corso e il lancio è previsto per il 2024.


La [[NASA]] e il [[Centre national d'études spatiales|CNES]] hanno manifestato interesse a partecipare alla missione.<ref name=EPSC2017>{{cita|M. Fujimoto ''et al''.||EPSC2017}}, 2017.</ref> La NASA contribuirà con uno spettrometro nei raggi gamma e a neutroni chiamato MEGANE, acronimo per Mars-moon Exploration with GAmma rays and NEutrons.<ref>{{cita web |lingua=en |autore=Stephen Clark |data=20 novembre 2017 |titolo=NASA confirms contribution to Japanese-led Mars mission |editore=Spaceflight Now |url=https://spaceflightnow.com/2017/11/20/nasa-confirms-contribution-to-japanese-led-mars-mission/ |accesso=14 gennaio 2019}}</ref> La Francia, attraverso il Centre national d'études spatiales (CNES), contribuirà con uno spettrometro operante nel vicino infrarosso (MIRS),<ref>{{Cita articolo|autore=Maria Antonietta Barucci|url=https://earth-planets-space.springeropen.com/articles/10.1186/s40623-021-01423-2|titolo=MIRS: an imaging spectrometer for the MMX mission|pubblicazione=Earth, Planets and Space|data=2021}}</ref> partecipando allo studio della dinamica della sonda in prossimità di Fobos e con un ''[[lander]]'' di 10 kg,<ref name=EPSC2017/><ref>{{cita|JAXA|p. 19|Ceremony}}, 2017.</ref> nel prosieguo di una collaborazione tra i due istituti di ricerca che ha dato i suoi frutti già nella missione [[Hayabusa 2]].
Altre agenzie spaziali contribuiranno alla missione fornendo strumenti e partecipazione scientifica. La NASA contribuirà con uno spettrometro nei raggi gamma e a neutroni chiamato MEGANE, acronimo per Mars-moon Exploration with GAmma rays and NEutrons.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|nome=David J.|cognome=Lawrence|nome2=Patrick N.|cognome2=Peplowski|nome3=Andrew W.|cognome3=Beck|data=2019-12|titolo=Measuring the Elemental Composition of Phobos: The Mars‐moon Exploration with GAmma rays and NEutrons (MEGANE) Investigation for the Martian Moons eXploration (MMX) Mission|rivista=Earth and Space Science|volume=6|numero=12|pp=2605–2623|accesso=2022-03-18|doi=10.1029/2019ea000811|url=https://agupubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1029/2019EA000811}}</ref> La Francia, attraverso il Centre national d'études spatiales (CNES), contribuirà con uno spettrometro operante nel vicino infrarosso chiamato MMX InfraRed Spectrometer (MIRS),<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|nome=Maria Antonietta|cognome=Barucci|nome2=Jean-Michel|cognome2=Reess|nome3=Pernelle|cognome3=Bernardi|data=2021-12-06|titolo=MIRS: an imaging spectrometer for the MMX mission|rivista=Earth, Planets and Space|volume=73|numero=1|pp=211|accesso=2022-03-18|doi=10.1186/s40623-021-01423-2|url=https://doi.org/10.1186/s40623-021-01423-2}}</ref> inoltre parteciperà allo studio della dinamica della sonda in prossimità di Fobos e collaborando con l'Agenzia spaziale tedesca (DLR, Deutsches zentrum für Luft- und Raumfahrt) per la realizzazione di un ''[[lander]]''<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|nome=Patrick|cognome=Michel|nome2=Stephan|cognome2=Ulamec|nome3=Ute|cognome3=Böttger|data=2022-01-03|titolo=The MMX rover: performing in situ surface investigations on Phobos|rivista=Earth, Planets and Space|volume=74|numero=1|pp=2|accesso=2022-03-18|doi=10.1186/s40623-021-01464-7|url=https://doi.org/10.1186/s40623-021-01464-7}}</ref>, nel prosieguo di una collaborazione tra i tre istituti di ricerca che ha dato i suoi frutti già nella missione [[Hayabusa 2]].


== Strumenti ==
== Strumenti ==
La sonda sarà dotata dei seguenti strumenti<ref name=EPSC2018/>
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* TENGOO (TElescopic Nadir imager for GeOmOrphology): una fotocamera telescopica a campo stretto per studi dettagliati della superficie
* TENGOO (TElescopic Nadir imager for GeOmOrphology): una fotocamera telescopica a campo stretto per studi dettagliati della superficie <ref name=":4">{{Cita pubblicazione|nome=Shingo|cognome=Kameda|nome2=Masanobu|cognome2=Ozaki|nome3=Keigo|cognome3=Enya|data=2021-12-14|titolo=Design of telescopic nadir imager for geomorphology (TENGOO) and observation of surface reflectance by optical chromatic imager (OROCHI) for the Martian Moons Exploration (MMX)|rivista=Earth, Planets and Space|volume=73|numero=1|pp=218|accesso=2022-03-18|doi=10.1186/s40623-021-01462-9|url=https://doi.org/10.1186/s40623-021-01462-9}}</ref>
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* MEGANE (Mars-moon Exploration with GAmma rays and NEutrons): uno spettrometro operante nei [[raggi gamma]] e a [[neutroni]] (fornito dalla NASA) <ref name=":1" />
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*CMDM (Circum-Martian dust monitor): un contatore di particelle di polvere
* MSA (Mass Spectrum Analyzer): uno [[Spettrometria di massa|spettrometro di massa]] <ref>{{Cita pubblicazione|nome=Shoichiro|cognome=Yokota|nome2=Naoki|cognome2=Terada|nome3=Ayako|cognome3=Matsuoka|data=2021-12-13|titolo=In situ observations of ions and magnetic field around Phobos: the mass spectrum analyzer (MSA) for the Martian Moons eXploration (MMX) mission|rivista=Earth, Planets and Space|volume=73|numero=1|pp=216|accesso=2022-03-18|doi=10.1186/s40623-021-01452-x|url=https://doi.org/10.1186/s40623-021-01452-x}}</ref>
* MSA (Mass Spectrum Analyzer): uno [[Spettrometria di massa|spettrometro di massa]]
* MMX Rover: un rover che verrà rilasciato sulla superficie per analisi in-situ <ref name=":3" />

Ulteriori payload, tra i quali un ''[[lander]]'', sono oggetto di analisi.<ref name=EPSC2018/>


== Note ==
== Note ==

Versione delle 17:54, 18 mar 2022

Martian Moons Exploration
Immagine del veicolo
Rappresentazione artistica della Martian Moons Exploration in prossimità delle lune di Marte
Dati della missione
OperatoreJAXA
Tipo di missionerecupero di campioni
Destinazionesatelliti naturali di Marte
Fly-by diDeimos, Fobos
Satellite diMarte
Lancio2024[1] (previsto)
Sito ufficiale

La Martian Moons Exploration (MMX) è una missione spaziale per l'esplorazione di Marte e dei suoi satelliti naturali ideata dalla JAXA, l'agenzia spaziale giapponese, il cui lancio è programmato per il 2024.[1] Obiettivo della missione è recuperare dei campioni di suolo dalla luna maggiore di Marte, Fobos e riportarli sulla Terra.[2]

Panoramica della missione

Fobos, ripreso dal Mars Reconnaissance Orbiter nel 2008.

La sonda sarà lanciata nel 2024 per raggiungere Marte un anno dopo. Raggiunto il pianeta rosso, verrà prima immessa in un'orbita areocentrica che la renda un quasi-satellite di Fobos, la luna maggiore e più interna di Marte, dalla cui superficie recuperà almeno 10 g di regolite[2]. Decollata dalla superficie di Fobos, la sonda approccerà Deimos, la seconda luna del pianeta, della quale eseguirà diversi sorvoli ravvicinati prima di lanciare la capsula di ritorno per riportare i campioni sulla Terra. Il loro arrivo è previsto per il luglio del 2029[3].

L'architettura della missione prevede l'uso di tre moduli: un modulo propulsivo, un modulo scientifico e la capsula di ritorno per un peso totale di circa 4000kg[2]. La sonda utilizzerà la propulsione chimica e sarà alimentata da pannelli fotovoltaici[2].

Obiettivi scientifici

La missione si prefigge di individuare prove conclusive riguardo all'origine dei satelliti naturali di Marte, discriminando tra le due principali ipotesi al riguardo: che le due lune siano degli asteroidi catturati dal pianeta oppure che esse si siano formate dalla riaggregazione di materiale proveniente da Marte, lanciato nello spazio dall'impatto di un corpo di medie dimensioni col pianeta rosso[1][2]. In tal modo, i ricercatori vorrebbero acquisire maggiori informazioni sul trasporto dell'acqua attraverso il limite della neve e, conseguentemente, le caratteristiche che hanno determinato l'estensione della zona abitabile nel sistema solare.

Nello specifico la missione MMX ha i seguenti obiettivi definiti in base a due aspetti diversi:

Obiettivi scientifici:

  • Chiarimento dell'origine delle lune marziane e del processo di formazione dei pianeti nel sistema solare.
  • Chiarimento del processo di evoluzione della sfera marziana (Marte, Fobos, Deimos).

Obiettivi tecnologici:

  • Stabilire la tecnologia necessaria per il viaggio di ritorno tra la Terra e Marte.
  • Stabilire tecniche avanzate di campionamento sui corpi celesti.
  • Stabilire tecnologie di comunicazione ottimali utilizzando una stazione di terra di nuova concezione.

Sviluppo

Deimos ripreso dal Viking 2 Orbiter nel 1977.

La JAXA ha dato notizia al pubblico della Martian Moons Exploration il 10 giugno 2015.[4] Lo sviluppo della missione è attualmente in corso e il lancio è previsto per il 2024.

Altre agenzie spaziali contribuiranno alla missione fornendo strumenti e partecipazione scientifica. La NASA contribuirà con uno spettrometro nei raggi gamma e a neutroni chiamato MEGANE, acronimo per Mars-moon Exploration with GAmma rays and NEutrons.[5] La Francia, attraverso il Centre national d'études spatiales (CNES), contribuirà con uno spettrometro operante nel vicino infrarosso chiamato MMX InfraRed Spectrometer (MIRS),[6] inoltre parteciperà allo studio della dinamica della sonda in prossimità di Fobos e collaborando con l'Agenzia spaziale tedesca (DLR, Deutsches zentrum für Luft- und Raumfahrt) per la realizzazione di un lander[7], nel prosieguo di una collaborazione tra i tre istituti di ricerca che ha dato i suoi frutti già nella missione Hayabusa 2.

Strumenti

La sonda sarà dotata dei seguenti strumenti[1][2]

  • TENGOO (TElescopic Nadir imager for GeOmOrphology): una fotocamera telescopica a campo stretto per studi dettagliati della superficie [8]
  • OROCHI (Optical RadiOmeter composed of CHromatic Imagers): una fotocamera multi-banda grandangolare [8]
  • MIRS (MMX InfraRed Spectrometer): uno spettrometro operante nel vicino infrarosso (fornito dal CNES) [6]
  • MEGANE (Mars-moon Exploration with GAmma rays and NEutrons): uno spettrometro operante nei raggi gamma e a neutroni (fornito dalla NASA) [5]
  • LIDAR(Light Detection And Ranging): un altimetro laser [9]
  • CMDM (Circum-Martian Dust Monitor): un contatore di particelle di polvere [10]
  • MSA (Mass Spectrum Analyzer): uno spettrometro di massa [11]
  • MMX Rover: un rover che verrà rilasciato sulla superficie per analisi in-situ [7]

Note

  1. ^ a b c d (EN) MMX - Martian Moons eXploration, su MMX - Martian Moons eXploration. URL consultato il 18 marzo 2022.
  2. ^ a b c d e f Kiyoshi Kuramoto, Yasuhiro Kawakatsu e Masaki Fujimoto, Martian moons exploration MMX: sample return mission to Phobos elucidating formation processes of habitable planets, in Earth, Planets and Space, vol. 74, n. 1, 20 gennaio 2022, pp. 12, DOI:10.1186/s40623-021-01545-7. URL consultato il 18 marzo 2022.
  3. ^ Tomoki Nakamura, Hitoshi Ikeda e Toru Kouyama, Science operation plan of Phobos and Deimos from the MMX spacecraft, in Earth, Planets and Space, vol. 73, n. 1, 15 dicembre 2021, pp. 227, DOI:10.1186/s40623-021-01546-6. URL consultato il 18 marzo 2022.
  4. ^ JAXA plans probe to bring back samples from moons of Mars, The Japan Times, 10 giugno 2015. URL consultato il 14 gennaio 2019.
  5. ^ a b David J. Lawrence, Patrick N. Peplowski e Andrew W. Beck, Measuring the Elemental Composition of Phobos: The Mars‐moon Exploration with GAmma rays and NEutrons (MEGANE) Investigation for the Martian Moons eXploration (MMX) Mission, in Earth and Space Science, vol. 6, n. 12, 2019-12, pp. 2605–2623, DOI:10.1029/2019ea000811. URL consultato il 18 marzo 2022.
  6. ^ a b Maria Antonietta Barucci, Jean-Michel Reess e Pernelle Bernardi, MIRS: an imaging spectrometer for the MMX mission, in Earth, Planets and Space, vol. 73, n. 1, 6 dicembre 2021, pp. 211, DOI:10.1186/s40623-021-01423-2. URL consultato il 18 marzo 2022.
  7. ^ a b Patrick Michel, Stephan Ulamec e Ute Böttger, The MMX rover: performing in situ surface investigations on Phobos, in Earth, Planets and Space, vol. 74, n. 1, 3 gennaio 2022, pp. 2, DOI:10.1186/s40623-021-01464-7. URL consultato il 18 marzo 2022.
  8. ^ a b Shingo Kameda, Masanobu Ozaki e Keigo Enya, Design of telescopic nadir imager for geomorphology (TENGOO) and observation of surface reflectance by optical chromatic imager (OROCHI) for the Martian Moons Exploration (MMX), in Earth, Planets and Space, vol. 73, n. 1, 14 dicembre 2021, pp. 218, DOI:10.1186/s40623-021-01462-9. URL consultato il 18 marzo 2022.
  9. ^ Hiroki Senshu, Takahide Mizuno e Kazuhiro Umetani, Light detection and ranging (LIDAR) laser altimeter for the Martian Moons Exploration (MMX) spacecraft, in Earth, Planets and Space, vol. 73, n. 1, 14 dicembre 2021, pp. 219, DOI:10.1186/s40623-021-01537-7. URL consultato il 18 marzo 2022.
  10. ^ Harald Krüger, Masanori Kobayashi e Peter Strub, Modelling cometary meteoroid stream traverses of the Martian Moons eXploration (MMX) spacecraft en route to Phobos, in Earth, Planets and Space, vol. 73, n. 1, 16 aprile 2021, pp. 93, DOI:10.1186/s40623-021-01412-5. URL consultato il 18 marzo 2022.
  11. ^ Shoichiro Yokota, Naoki Terada e Ayako Matsuoka, In situ observations of ions and magnetic field around Phobos: the mass spectrum analyzer (MSA) for the Martian Moons eXploration (MMX) mission, in Earth, Planets and Space, vol. 73, n. 1, 13 dicembre 2021, pp. 216, DOI:10.1186/s40623-021-01452-x. URL consultato il 18 marzo 2022.

Bibliografia

Altri progetti

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