Giraffatitan brancai: differenze tra le versioni

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'''''Giraffatitan''''' (il cui nome significa "[[Giraffa|giraffa]] titanica") è un [[Genere (tassonomia)|genere]] estinto di [[Dinosauria|dinosauro]] [[Sauropoda|sauropode]] [[Brachiosauridae|brachiosauride]] vissuto nel [[Giurassico superiore]], circa 150-145 milioni di anni fa ([[Kimmeridgiano]]-[[Titoniano]]), i cui resti sono stati ritrovati all'interno della Formazione Tendaguru, [[Tanzania]]. Il genere contiene una singola [[Specie (tassonomia)|specie]], ''G. brancai'', originariamente identificata come una specie africana del genere ''[[Brachiosaurus]]'' (''B. brancai''), sebbene oggi sia considerato un genere a se stante. Per decenni, ''Giraffatitan'' era considerato il dinosauro più grande conosciuto, ma le successive scoperte di diversi dinosauri più grandi dimostrano il contrario; i [[Titanosauria|titanosauri]] giganti sembrano aver superato ''Giraffatitan'' in termini di massa pura. Anche in termini d'altezza, si stima che ''[[Sauroposeidon]]'' sia più alto e forse più pesante di ''Giraffatitan''.


Tutte le stime delle dimensioni di ''Giraffatitan'' si basano sull'esemplare HMN SII, un individuo subadulto lungo tra i 21,8 e i 22,5 metri (72-74 piedi) di lunghezza ed un'altezza di circa 12 metri (39 piedi). Le stime sulla massa sono varie e vanno da un minimo di 15 tonnellate (17 tonnellate corte) ad un massimo di 78,3 tonnellate (86,3 tonnellate corte), sebbene ci siano prove a sostegno del fatto che questi animali potessero crescere ancora di più; l'esemplare HMN XV2, rappresentato da una fibula più grande del 13% rispetto al materiale corrispondente di HMN SII, potrebbe aver raggiunto i 26 metri (85 piedi) di lunghezza o più.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Janensch|nome=Werner|anno=1950|titolo=Die Wirbelsäule von Brachiosaurus brancai.|url=https://drive.google.com/file/d/0B8Yj0tBZ6RyTaXBpN0RmVDV1TDA/view|rivista=Palaeontographica|volume=Supplement 7|pp=27–93}}</ref>
'''''Giraffatitan''''' è un [[sottogenere]] di [[Sauropoda|sauropodi]] [[Brachiosauridae|brachiosauridi]] descritto da [[Gregory S. Paul]] nel [[1988]] come sottogenere di ''[[Brachiosaurus]]''. In realtà, l'animale era già noto dagli inizi del [[XX secolo]] con il nome di ''Brachiosaurus brancai'', un esemplare del quale è montato nel Museo di Storia Naturale di [[Berlino]].


== Descrizione ==
== Genere o sottogenere?==
''Giraffatitan'' era un grande sauropode, e come tali era un [[quadrupede]] dotato di quattro arti colonnari, un lungo collo e coda, ed un cranio relativamente piccolo. Tuttavia, essendo un [[Brachiosauridae|brachiosauride]], L'animale presentava alcune caratteristiche che lo differenziavano dagli altri sauropodi suoi contemporanei: la sua corporatura era più simile ad una [[giraffa]], con lunghi arti anteriori, un collo molto lungo ed una postura più verticale. Il cranio presentava un caratteristico "arco" tra gli occhi, costituito dalle [[narici]] ossee, ed i denti erano "spatolati" (simili a scalpelli). Il primo dito degli arti anteriori era dotato di un grande artiglio, mentre negli arti posteriori solo le prime tre dita erano [[Artiglio|artigliate]].
[[File:Giraffatitan skull.jpg|thumb|Fossile del Cranio di ''Giraffatitan brancai''|sinistra]]
[[File:Giraffatitan brancai Naturkundemuseum Berlin.jpg|miniatura|Lo scheletro del museo di Berlino|sinistra]]


=== Dimensioni ===
[[File:Brachiosaurus nostrils placement.PNG|miniatura|256x256px|{{Citazione necessaria|Ricostruzione computerizzata della testa di Giraffatitan, che illustra le tre posizioni delle narici più probabili}}]]
[[File:Giraffatitan scale.png|thumb|left|Dimesioni di ''Giraffatitan'', a confronto con un uomo]]
''Giraffatitan'' è vissuto in [[Tanzania]] nel [[Giurassico superiore]], e raggiungeva una lunghezza di 23 metri e un'altezza di 12, per un peso totale di circa 50 tonnellate. Altre ossa suggeriscono che possano essere esistiti esemplari ben più grandi con stime di oltre 30 metri di lunghezza, più di 15 di altezza e 100 tonnellate di peso, misure simili a quelle di ''[[Sauroposeidon proteles|Sauroposeidon]]''.
Tra il 1914 e gli anni '90, ''Giraffatitan'' era considerato il più grande dinosauro conosciuto (ignorando il ''[[Maraapunisaurus]]'' forse più grande ma il cui [[olotipo]] è andato perduto) e di conseguenza il più grande animale terrestre mai vissuto. Tuttavia, nella seconda parte del ventesimo secolo, la scoperta di diversi [[Titanosauria|titanosauri]] giganti che sembrano superare ''Giraffatitan'' in termini di massa pura, hanno messo in discussione questa nozione. Tuttavia, ''Giraffatitan'' e ''[[Brachiosaurus]]'' rappresentano ancora i più grandi sauropodi brachiosauridi conosciuti da materiale relativamente completo.<ref name=taylor2009>{{cita pubblicazione | cognome1 = Taylor | nome1 = M.P. | anno = 2009 | titolo = A Re-evaluation of ''Brachiosaurus altithorax'' Riggs 1903 (Dinosauria, Sauropod) and its generic separation from ''Giraffatitan brancai'' (Janensch 1914) | url = http://www.miketaylor.org.uk/dino/pubs/taylor2009/Taylor2009-brachiosaurus-and-giraffatitan.pdf | rivista = Journal of Vertebrate Paleontology | volume = 29 | numero = 3| pp = 787–806 | doi=10.1671/039.029.0309}}</ref>


Tutte le stime delle dimensioni di ''Giraffatitan'' si basano sullo scheletro montato a Berlino, che è in parte costruito con ossa autentiche prese dall'esemplare HMN SII,<ref name=taylor2009/> un individuo subadulto che misurava tra i 21,8 e i 22,46 metri (71,5-73,7 piedi) di lunghezza, e circa 12 metri (40 piedi) d'altezza.<ref name="Mazzettaetal2004">{{cita pubblicazione|cognome=Mazzetta|nome=G.V.|titolo=Giants and Bizarres: Body Size of Some Southern South American Cretaceous Dinosaurs.|rivista=Historical Biology|anno=2004|pp=1–13|doi=10.1080/08912960410001715132|volume=16|numero=2–4}}</ref><ref name="Janensch1950">{{cita pubblicazione|cognome=Janensch|nome=W.|titolo=The Skeleton Reconstruction of Brachiosaurus brancai.|anno=1950|pp=97–103}}</ref> La lunghezza spesso citata di 22,46 metri venne stimata da [[Werner Janensch]], lo scienziato tedesco che descrisse ''Giraffatitan'', e fu il risultato di un semplice errore di addizione: il numero corretto sarebbe dovuto essere 22,16 metri. Le stime sulla massa dell'animale sono più problematiche e variano da un minimo di 15 tonnellate a un massimo di 78 tonnellate. Queste stime estreme sono ora considerate improbabili a causate da metodologie errate. Il numero di stime è tale in quanto lo scheletro si è rivelato un argomento troppo irresistibile per i ricercatori che desiderano testare i loro nuovi metodi di misurazione. I primi calcoli furono stimati da Janensch che, nel 1935, diede un volume di 32 m³ per il campione SII e di 25 m³ per il campione SI, un individuo più piccolo, sebbene non si sappia che metodologia abbia usato per arrivare a queste stime. Nel 1950, Janensch menzionò un peso di 40 tonnellate per lo scheletro più grande.<ref name="Janensch1950"/> Nel 1962, [[Edwin Harris Colbert]] stimò un volume di 86,953 m³. Stimando una [[densità]] di 0,9, ciò ha comportato un peso di 78.258 chilogrammi.<ref name="colbert1962">{{cita pubblicazione|cognome1 = Colbert | nome1 = E | anno = 1962 | titolo = The weights of dinosaurs | rivista = American Museum Novitates | volume = 2076 | pp = 1–16 }}</ref> Colbert aveva inserito nei calcoli anche un modello museale, venduto al pubblico, e osservato il volume da essa spostato. Nel 1988, [[Gregory S. Paul]] ipotizzò che il numero, a suo avviso, irrealisticamente alto fosse stato causato dal fatto che tali modelli erano molto "gonfi" rispetto alla corporatura reale dell'animale.<ref name="paul1988"/> Nel 1980, [[Dale Alan Russell]] e altri hanno pubblicato un peso molto inferiore di 14,8 tonnellate estrapolandolo dal diametro dell'omero e del femore.<ref name="russelletal1980">{{cita pubblicazione | cognome1 = Russell | nome1 = D. | cognome2 = Béland | nome2 = P. | cognome3 = McIntosh | nome3 = J.S. | anno = 1980 | titolo = Paleoecology of the dinosaurs of Tendaguru (Tanzania) | rivista = Mémoires de la Société Géologique de France | volume = 59 | pp = 169–175 }}</ref> Nel 1985, lo stesso ricercatore arrivò a 29 tonnellate estrapolando il peso dalla circonferenza di queste ossa.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome1=Anderson|nome1= J.F. |cognome2=Hall-Martin|nome2= A.|cognome3= Russell|nome3= D.A. |anno=1985 |titolo=Long-bone circumference and weight in mammals, birds and dinosaurs |rivista=Journal of Zoology |volume=207 |numero=1 |pp=53–61 |doi=10.1111/j.1469-7998.1985.tb04915.x }}</ref> Nel 1985, Robert McNeill Alexander trovò un valore di 46,6 tonnellate inserendo nell'acqua un modellino giocattolo del ''[[Museo di storia naturale (Londra)|British Museum of Natural History]]''.<ref>{{Cita pubblicazione |autore=Alexander, R. McN. |anno=1985 |titolo=Mechanics of posture and gait of some large dinosaurs |rivista=Zoological Journal of the Linnean Society |volume=83 |numero=1 |pp=1–25 |doi=10.1111/j.1096-3642.1985.tb00871.x }}</ref>
Come tutti i [[brachiosauridi]], aveva un collo lunghissimo e un aspetto vagamente pendente dato dal fatto che le zampe anteriori erano più lunghe di quelle posteriori. Alcuni [[paleontologi]] ritengono che ''Giraffatitan'' sia, a tutti gli effetti, un sottogenere del più famoso [[brachiosauro]]. La famosa ricostruzione del brachiosauro con la testa dotata di un elmo in realtà si basa su un teschio appartenente a ''Giraffatitan''.
[[File:Giraffatitan DB.jpg|thumb|left|[[Paleoarte|Ricostruzione artistica]] di ''Giraffatitan'']]
Stime più recenti basate su modelli ricostruiti dalle misurazioni del volume osseo, che tengono conto degli estesi sistemi di sacca d'aria che riducono il peso dei sauropodi e della massa muscolare stimata, sono comprese tra i 23,3 e le 39,5 tonnellate (25,7-43,5 tonnellate corte).<ref name="taylor2009" /><ref name="Mazzettaetal2004" /> Nel 1988, Paul misurò un volume di 36.585 m³ inserendo nell'acqua un modello appositamente costruito, stimando un peso di 31,5 tonnellate, ipotizzando una bassa densità.<ref name="paul1988">{{cita pubblicazione| cognome1 = Paul | nome1 = G.S. | anno = 1988 | titolo = The brachiosaur giants of the Morrison and Tendaguru with a description of a new subgenus, ''Giraffatitan'', and a comparison of the world's largest dinosaurs | rivista = Hunteria | volume = 2 | numero = 3| pp = 1–14 }}</ref> Nel 1994/1995 un peso di 40 tonnellate venne estrapolato dalla circonferenza dell'osso dell'arto.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Peczkis|nome1= J. |anno=1995 |titolo=Implications of body-mass estimates for dinosaurs |rivista=Journal of Vertebrate Paleontology |volume=14 |numero=4 |pp=520–533 |doi= 10.1080/02724634.1995.10011575|jstor= 4523591 }}</ref> Nel 1995, una [[Laser scanner|scansione laser]] dello scheletro è stata utilizzata per costruire un modello virtuale da semplici forme geometriche, trovando un volume di 74,42 m³ e concludendo con un peso di 63 tonnellate.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Gunga|nome1= H.-C. |cognome2=Kirsch|nome2= K.A.|cognome3= Baartz|nome3= F.|cognome4= Röcker|nome4= L.|cognome5=Heinrich|nome5= W.-D.|cognome6= Lisowski|nome6= W.|cognome7= Wiedemann|nome7= A.|cognome8= Albertz|nome8= J. |anno=1995 |titolo=New data on the dimensions of ''Brachiosaurus brancai'' and their physiological implications |rivista=Naturwissenschaften |volume=82 |numero=4 |pp=190–192 |doi= 10.1007/s001140050167}}</ref> Nel 2008, Gunga ha rivisto il volume, utilizzando forme più complesse, a 47,9 m³.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Gunga|nome1= H.-C. |cognome2=Suthau|nome2= T.|cognome3= Bellmann|nome3= A.|cognome4= Stoinski|nome4= S.|cognome5= Friedrich|nome5= A.| cognome6= Trippel|nome6= T.|cognome7= Kirsch|nome7= K.|cognome8= Hellwich|nome8= O. |anno=2008 |titolo=A new body mass estimation of ''Brachiosaurus brancai'' Janensch, 1914 mounted and exhibited at the Museum of Natural History (Berlin, Germany) |rivista=Fossil Record |volume=11 |numero=1 |pp=33–38 |doi=10.1002/mmng.200700011 |doi-access= free}}</ref> Donald Henderson nel 2004 ha utilizzato un modello computerizzato che ha calcolato un volume di 32,398 m³ ed un peso di 25.789 chilogrammi.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome1=Henderson|nome1= D.M.|anno=2004 |titolo=Tipsy Punters: Sauropod Dinosaur Pneumaticity, Buoyancy and Aquatic Habits |rivista=Proceedings: Biological Sciences |volume=271 |numero=Supplement 4 |pp=180–183}}</ref> I metodi più recenti utilizzano lo spessore della parete ossea.<ref name="Bensonetal2014">{{Cita pubblicazione| doi = 10.1371/journal.pbio.1001853| titolo = Rates of Dinosaur Body Mass Evolution Indicate 170 Million Years of Sustained Ecological Innovation on the Avian Stem Lineage| rivista = PLOS Biology| volume = 12| numero = 5| pp = e1001853| anno = 2014| cognome1 = Benson | nome1 = R. B. J. | cognome2 = Campione | nome2 = N. S. E. | cognome3 = Carrano | nome3 = M. T. | cognome4 = Mannion | nome4 = P. D. | cognome5 = Sullivan | nome5 = C. | cognome6 = Upchurch | nome6 = P. | cognome7 = Evans | nome7 = D. C.}}</ref>

Tuttavia, HMN SII non è il più grande esemplare conosciuto (un'affermazione supportata dal suo status di subadulto) ma HMN XV2, rappresentato da una fibula più grande del 13% rispetto al materiale corrispondente di HMN SII,<ref name="taylor2009" /> che potrebbe aver raggiunto i 26 metri (85 piedi) in lunghezza.<ref name="Holtz2008">Holtz, Thomas R. Jr. (2008) ''Dinosaurs: The Most Complete, Up-to-Date Encyclopedia for Dinosaur Lovers of All Ages'' [http://www.geol.umd.edu/~tholtz/dinoappendix/DinoappendixSummer2008.pdf Supplementary Information]
</ref> Nel 2020, Molina-Perez e Larramnedi stimarono le dimensioni dell'esemplare HMN XV2 a 25 metri (82 piedi) di lunghezza, per un peso di 48 tonnellate, con un'altezza alle spalle di 6,8 metri (22 piedi).<ref>{{Cita libro|autore=Molina-Perez & Larramendi|titolo=Dinosaur Facts and Figures: The Sauropods and Other Sauropodomorphs|editore=Princeton University Press|anno=2020|luogo=New Jersey|pp=259}}</ref>

=== Cranio ===
[[File:Giraffatitan skull in Berlin.jpg|thumb|Calco del cranio di ''Giraffatitan'']]
Una delle caratteristiche più evidenti del cranio di ''Giraffatitan'' era il curioso "arco" osseo tra gli occhi, costituito dalle narici ossee. Tradizionalmente, questa era considerata una caratteristica distintiva del genere ''Brachiosaurus'', di cui originariamente si credeva ''Giraffatitan'' una specie (''B. brancai''); tuttavia, è possibile che ''[[Brachiosaurus altithorax]]'' non possedesse affatto questa caratteristica, poiché all'interno del materiale tradizionalmente riferito a ''Brachiosaurus'' è noto solo da esemplari tanzaniani oggi assegnati a ''Giraffatitan''.

La posizione delle narici esterne di ''Giraffatitan'' è stata fonte di molti dibattiti, con studiosi come Witmer (2001) che descrisse in una pubblicazione su ''[[Science]]'', come la posizione delle narici esterne dell'animale potesse trovarsi in ben cinque possibili posizioni. Originariamente, data la grande cresta formata dalle narici ossee presenti sul capo dell'animale, alcuni studiosi ipotizzarono che animali come ''Giraffatitan'' avessero le loro narici situate sulla fronte. Tuttavia, Witmer confrontando le narici dei dinosauri con quelle degli animali odierni, dimostrò che tutte le specie hanno le aperture delle narici esterne nella parte anteriore del muso e che i sauropodi come ''Giraffatitan'' non avevano narici sulla sommità della testa, ma vicino al muso, screditando la precedente teoria.<ref>{{cita pubblicazione|cognome=Witmer |nome=L.M. |titolo=Nostril position in dinosaurs and other vertebrates and its significance for nasal function |rivista=Science |volume=293 |numero=5531 |pp=850–853 |anno=2001 |doi=10.1126/science.1062681 |url=http://bill.srnr.arizona.edu/classes/182h/vertebrate%20evolution/DinosaurNoses.pdf |archive-url=https://web.archive.org/web/20130906041839/http://bill.srnr.arizona.edu/classes/182h/vertebrate%20evolution/DinosaurNoses.pdf |url-status=dead |archive-date=6 September 2013 |pmid=11486085 |citeseerx=10.1.1.629.1744 }}</ref> Alcuni ipotizzarono persino che vari sauropodi, come ''Giraffatitan'', possedessero una [[proboscide]], ma il fatto che non esistano sauropodi dal muso stretto (''Giraffatitan'' incluso) scredita tale ipotesi. Inoltre, i denti di ''Giraffatitan'' mostrano il tipo di usura che deriverebbe dal mordere e strappare il materiale vegetale. L'uso di una proboscide è proprio quello di strappare il materiale vegetale e portarlo alla bocca, pertanto tale ipotesi è stata screditata.<ref name=Naish2009>{{cita web|cognome=Naish |nome=D. |titolo=Junk in the trunk: why sauropod dinosaurs did not possess trunks |url=http://scienceblogs.com/tetrapodzoology/2009/03/junk_in_the_trunk.php |editore=ScienceBlogs |data=20 marzo 2009 |url-status=dead |archive-url=https://web.archive.org/web/20120113052322/http://scienceblogs.com/tetrapodzoology/2009/03/junk_in_the_trunk.php |archive-date=13 January 2012 }}</ref>

== Note ==
<references/>


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==

Versione delle 18:35, 4 lug 2021

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Come leggere il tassobox
Giraffatitan
Scheletro montato, al Museo di Storia Naturale di Berlino
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Superordine Dinosauria
Ordine Saurischia
Sottordine † Sauropodomorpha
Infraordine † Sauropoda
Clade † Macronaria
Famiglia † Brachiosauridae
Genere Giraffatitan
Paul, 1988
Nomenclatura binomiale
† Giraffatitan brancai
(Janensch, 1914[1])
Sinonimi

Giraffatitan (il cui nome significa "giraffa titanica") è un genere estinto di dinosauro sauropode brachiosauride vissuto nel Giurassico superiore, circa 150-145 milioni di anni fa (Kimmeridgiano-Titoniano), i cui resti sono stati ritrovati all'interno della Formazione Tendaguru, Tanzania. Il genere contiene una singola specie, G. brancai, originariamente identificata come una specie africana del genere Brachiosaurus (B. brancai), sebbene oggi sia considerato un genere a se stante. Per decenni, Giraffatitan era considerato il dinosauro più grande conosciuto, ma le successive scoperte di diversi dinosauri più grandi dimostrano il contrario; i titanosauri giganti sembrano aver superato Giraffatitan in termini di massa pura. Anche in termini d'altezza, si stima che Sauroposeidon sia più alto e forse più pesante di Giraffatitan.

Tutte le stime delle dimensioni di Giraffatitan si basano sull'esemplare HMN SII, un individuo subadulto lungo tra i 21,8 e i 22,5 metri (72-74 piedi) di lunghezza ed un'altezza di circa 12 metri (39 piedi). Le stime sulla massa sono varie e vanno da un minimo di 15 tonnellate (17 tonnellate corte) ad un massimo di 78,3 tonnellate (86,3 tonnellate corte), sebbene ci siano prove a sostegno del fatto che questi animali potessero crescere ancora di più; l'esemplare HMN XV2, rappresentato da una fibula più grande del 13% rispetto al materiale corrispondente di HMN SII, potrebbe aver raggiunto i 26 metri (85 piedi) di lunghezza o più.[2]

Descrizione

Giraffatitan era un grande sauropode, e come tali era un quadrupede dotato di quattro arti colonnari, un lungo collo e coda, ed un cranio relativamente piccolo. Tuttavia, essendo un brachiosauride, L'animale presentava alcune caratteristiche che lo differenziavano dagli altri sauropodi suoi contemporanei: la sua corporatura era più simile ad una giraffa, con lunghi arti anteriori, un collo molto lungo ed una postura più verticale. Il cranio presentava un caratteristico "arco" tra gli occhi, costituito dalle narici ossee, ed i denti erano "spatolati" (simili a scalpelli). Il primo dito degli arti anteriori era dotato di un grande artiglio, mentre negli arti posteriori solo le prime tre dita erano artigliate.

Dimensioni

Dimesioni di Giraffatitan, a confronto con un uomo

Tra il 1914 e gli anni '90, Giraffatitan era considerato il più grande dinosauro conosciuto (ignorando il Maraapunisaurus forse più grande ma il cui olotipo è andato perduto) e di conseguenza il più grande animale terrestre mai vissuto. Tuttavia, nella seconda parte del ventesimo secolo, la scoperta di diversi titanosauri giganti che sembrano superare Giraffatitan in termini di massa pura, hanno messo in discussione questa nozione. Tuttavia, Giraffatitan e Brachiosaurus rappresentano ancora i più grandi sauropodi brachiosauridi conosciuti da materiale relativamente completo.[3]

Tutte le stime delle dimensioni di Giraffatitan si basano sullo scheletro montato a Berlino, che è in parte costruito con ossa autentiche prese dall'esemplare HMN SII,[3] un individuo subadulto che misurava tra i 21,8 e i 22,46 metri (71,5-73,7 piedi) di lunghezza, e circa 12 metri (40 piedi) d'altezza.[4][5] La lunghezza spesso citata di 22,46 metri venne stimata da Werner Janensch, lo scienziato tedesco che descrisse Giraffatitan, e fu il risultato di un semplice errore di addizione: il numero corretto sarebbe dovuto essere 22,16 metri. Le stime sulla massa dell'animale sono più problematiche e variano da un minimo di 15 tonnellate a un massimo di 78 tonnellate. Queste stime estreme sono ora considerate improbabili a causate da metodologie errate. Il numero di stime è tale in quanto lo scheletro si è rivelato un argomento troppo irresistibile per i ricercatori che desiderano testare i loro nuovi metodi di misurazione. I primi calcoli furono stimati da Janensch che, nel 1935, diede un volume di 32 m³ per il campione SII e di 25 m³ per il campione SI, un individuo più piccolo, sebbene non si sappia che metodologia abbia usato per arrivare a queste stime. Nel 1950, Janensch menzionò un peso di 40 tonnellate per lo scheletro più grande.[5] Nel 1962, Edwin Harris Colbert stimò un volume di 86,953 m³. Stimando una densità di 0,9, ciò ha comportato un peso di 78.258 chilogrammi.[6] Colbert aveva inserito nei calcoli anche un modello museale, venduto al pubblico, e osservato il volume da essa spostato. Nel 1988, Gregory S. Paul ipotizzò che il numero, a suo avviso, irrealisticamente alto fosse stato causato dal fatto che tali modelli erano molto "gonfi" rispetto alla corporatura reale dell'animale.[7] Nel 1980, Dale Alan Russell e altri hanno pubblicato un peso molto inferiore di 14,8 tonnellate estrapolandolo dal diametro dell'omero e del femore.[8] Nel 1985, lo stesso ricercatore arrivò a 29 tonnellate estrapolando il peso dalla circonferenza di queste ossa.[9] Nel 1985, Robert McNeill Alexander trovò un valore di 46,6 tonnellate inserendo nell'acqua un modellino giocattolo del British Museum of Natural History.[10]

Ricostruzione artistica di Giraffatitan

Stime più recenti basate su modelli ricostruiti dalle misurazioni del volume osseo, che tengono conto degli estesi sistemi di sacca d'aria che riducono il peso dei sauropodi e della massa muscolare stimata, sono comprese tra i 23,3 e le 39,5 tonnellate (25,7-43,5 tonnellate corte).[3][4] Nel 1988, Paul misurò un volume di 36.585 m³ inserendo nell'acqua un modello appositamente costruito, stimando un peso di 31,5 tonnellate, ipotizzando una bassa densità.[7] Nel 1994/1995 un peso di 40 tonnellate venne estrapolato dalla circonferenza dell'osso dell'arto.[11] Nel 1995, una scansione laser dello scheletro è stata utilizzata per costruire un modello virtuale da semplici forme geometriche, trovando un volume di 74,42 m³ e concludendo con un peso di 63 tonnellate.[12] Nel 2008, Gunga ha rivisto il volume, utilizzando forme più complesse, a 47,9 m³.[13] Donald Henderson nel 2004 ha utilizzato un modello computerizzato che ha calcolato un volume di 32,398 m³ ed un peso di 25.789 chilogrammi.[14] I metodi più recenti utilizzano lo spessore della parete ossea.[15]

Tuttavia, HMN SII non è il più grande esemplare conosciuto (un'affermazione supportata dal suo status di subadulto) ma HMN XV2, rappresentato da una fibula più grande del 13% rispetto al materiale corrispondente di HMN SII,[3] che potrebbe aver raggiunto i 26 metri (85 piedi) in lunghezza.[16] Nel 2020, Molina-Perez e Larramnedi stimarono le dimensioni dell'esemplare HMN XV2 a 25 metri (82 piedi) di lunghezza, per un peso di 48 tonnellate, con un'altezza alle spalle di 6,8 metri (22 piedi).[17]

Cranio

Calco del cranio di Giraffatitan

Una delle caratteristiche più evidenti del cranio di Giraffatitan era il curioso "arco" osseo tra gli occhi, costituito dalle narici ossee. Tradizionalmente, questa era considerata una caratteristica distintiva del genere Brachiosaurus, di cui originariamente si credeva Giraffatitan una specie (B. brancai); tuttavia, è possibile che Brachiosaurus altithorax non possedesse affatto questa caratteristica, poiché all'interno del materiale tradizionalmente riferito a Brachiosaurus è noto solo da esemplari tanzaniani oggi assegnati a Giraffatitan.

La posizione delle narici esterne di Giraffatitan è stata fonte di molti dibattiti, con studiosi come Witmer (2001) che descrisse in una pubblicazione su Science, come la posizione delle narici esterne dell'animale potesse trovarsi in ben cinque possibili posizioni. Originariamente, data la grande cresta formata dalle narici ossee presenti sul capo dell'animale, alcuni studiosi ipotizzarono che animali come Giraffatitan avessero le loro narici situate sulla fronte. Tuttavia, Witmer confrontando le narici dei dinosauri con quelle degli animali odierni, dimostrò che tutte le specie hanno le aperture delle narici esterne nella parte anteriore del muso e che i sauropodi come Giraffatitan non avevano narici sulla sommità della testa, ma vicino al muso, screditando la precedente teoria.[18] Alcuni ipotizzarono persino che vari sauropodi, come Giraffatitan, possedessero una proboscide, ma il fatto che non esistano sauropodi dal muso stretto (Giraffatitan incluso) scredita tale ipotesi. Inoltre, i denti di Giraffatitan mostrano il tipo di usura che deriverebbe dal mordere e strappare il materiale vegetale. L'uso di una proboscide è proprio quello di strappare il materiale vegetale e portarlo alla bocca, pertanto tale ipotesi è stata screditata.[19]

Note

  1. ^ a b W Janensch, Übersicht über der Wirbeltierfauna der Tendaguru-Schichten nebst einer kurzen Charakterisierung der neu aufgeführten Arten von Sauropoden, in Archiv für Biontologie, vol. 3, n. 1, 1914, pp. 81–110.
  2. ^ Werner Janensch, Die Wirbelsäule von Brachiosaurus brancai., in Palaeontographica, Supplement 7, 1950, pp. 27–93.
  3. ^ a b c d M.P. Taylor, A Re-evaluation of Brachiosaurus altithorax Riggs 1903 (Dinosauria, Sauropod) and its generic separation from Giraffatitan brancai (Janensch 1914) (PDF), in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 29, n. 3, 2009, pp. 787–806, DOI:10.1671/039.029.0309.
  4. ^ a b G.V. Mazzetta, Giants and Bizarres: Body Size of Some Southern South American Cretaceous Dinosaurs., in Historical Biology, vol. 16, 2–4, 2004, pp. 1–13, DOI:10.1080/08912960410001715132.
  5. ^ a b W. Janensch, The Skeleton Reconstruction of Brachiosaurus brancai., 1950, pp. 97–103.
  6. ^ E Colbert, The weights of dinosaurs, in American Museum Novitates, vol. 2076, 1962, pp. 1–16.
  7. ^ a b G.S. Paul, The brachiosaur giants of the Morrison and Tendaguru with a description of a new subgenus, Giraffatitan, and a comparison of the world's largest dinosaurs, in Hunteria, vol. 2, n. 3, 1988, pp. 1–14.
  8. ^ D. Russell, P. Béland e J.S. McIntosh, Paleoecology of the dinosaurs of Tendaguru (Tanzania), in Mémoires de la Société Géologique de France, vol. 59, 1980, pp. 169–175.
  9. ^ J.F. Anderson, A. Hall-Martin e D.A. Russell, Long-bone circumference and weight in mammals, birds and dinosaurs, in Journal of Zoology, vol. 207, n. 1, 1985, pp. 53–61, DOI:10.1111/j.1469-7998.1985.tb04915.x.
  10. ^ Alexander, R. McN., Mechanics of posture and gait of some large dinosaurs, in Zoological Journal of the Linnean Society, vol. 83, n. 1, 1985, pp. 1–25, DOI:10.1111/j.1096-3642.1985.tb00871.x.
  11. ^ J. Peczkis, Implications of body-mass estimates for dinosaurs, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 14, n. 4, 1995, pp. 520–533, DOI:10.1080/02724634.1995.10011575, JSTOR 4523591.
  12. ^ H.-C. Gunga, K.A. Kirsch, F. Baartz, L. Röcker, W.-D. Heinrich, W. Lisowski, A. Wiedemann e J. Albertz, New data on the dimensions of Brachiosaurus brancai and their physiological implications, in Naturwissenschaften, vol. 82, n. 4, 1995, pp. 190–192, DOI:10.1007/s001140050167.
  13. ^ H.-C. Gunga, T. Suthau, A. Bellmann, S. Stoinski, A. Friedrich, T. Trippel, K. Kirsch e O. Hellwich, A new body mass estimation of Brachiosaurus brancai Janensch, 1914 mounted and exhibited at the Museum of Natural History (Berlin, Germany), in Fossil Record, vol. 11, n. 1, 2008, pp. 33–38, DOI:10.1002/mmng.200700011.
  14. ^ D.M. Henderson, Tipsy Punters: Sauropod Dinosaur Pneumaticity, Buoyancy and Aquatic Habits, in Proceedings: Biological Sciences, vol. 271, Supplement 4, 2004, pp. 180–183.
  15. ^ R. B. J. Benson, N. S. E. Campione, M. T. Carrano, P. D. Mannion, C. Sullivan, P. Upchurch e D. C. Evans, Rates of Dinosaur Body Mass Evolution Indicate 170 Million Years of Sustained Ecological Innovation on the Avian Stem Lineage, in PLOS Biology, vol. 12, n. 5, 2014, pp. e1001853, DOI:10.1371/journal.pbio.1001853.
  16. ^ Holtz, Thomas R. Jr. (2008) Dinosaurs: The Most Complete, Up-to-Date Encyclopedia for Dinosaur Lovers of All Ages Supplementary Information
  17. ^ Molina-Perez & Larramendi, Dinosaur Facts and Figures: The Sauropods and Other Sauropodomorphs, Princeton University Press, 2020, pp. 259.
  18. ^ L.M. Witmer, Nostril position in dinosaurs and other vertebrates and its significance for nasal function (PDF), in Science, vol. 293, n. 5531, 2001, pp. 850–853, DOI:10.1126/science.1062681, PMID 11486085.
  19. ^ D. Naish, Junk in the trunk: why sauropod dinosaurs did not possess trunks, su scienceblogs.com, ScienceBlogs, 20 marzo 2009.

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