Żeby Polska była Polską

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Che la Polonia sia la Polonia
Titolo originaleŻeby Polska była Polską
PaeseStati Uniti d'America
Anno1982
Generepolitico
Lingua originaleinglese
Realizzazione
ConduttoreCharlton Heston
IdeatoreDipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America
RegiaMarty Pasetta
ProduttoreUnited States International Communications Agency
Casa di produzioneUnited States Information Agency
Dipartimento della difesa degli Stati Uniti

Żeby Polska była Polską (in italiano: Che la Polonia sia la Polonia, in inglese Let Poland be Poland) è stato un programma televisivo diretto da Marty Pasetta, realizzato dalla United States International Communications Agency in cooperazione con il Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America, che è andato in onda per la prima volta il 31 gennaio 1982.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La risposta delle autorità statunitensi alla legge marziale introdotta in Polonia il 13 dicembre 1981 furono sanzioni economiche, imposte prima alla Repubblica popolare di Polonia[1] e successivamente anche all'URSS.[2] Al contempo, il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan cercò di dimostrare solidarità con i milioni di polacchi le cui speranze di libertà erano state soppresse: in un messaggio televisivo del 23 dicembre 1981, Reagan invitò i suoi connazionali ad accendere candele alle finestre delle loro case durante la vigilia di Natale in un gesto di solidarietà con la nazione polacca,[3] successivamente indisse per il 30 gennaio 1982 la "Giornata Internazionale della Solidarietà", in cui in molte città occidentali si tennero manifestazioni di sostegno a Solidarność, il sindacato le cui attività erano state sospese dalle autorità polacche. Gli eventi della giornata furono raccontati nel programma Żeby Polska była Polską, il cui titolo rimanda all'omonima canzone di Jan Pietrzaka[4].

Il programma fu condotto da Charlton Heston e vide la partecipazione di numerose personalità dell'epoca in campo artistico, tra cui Frank Sinatra, che cantò Ever Homeward (in polacco Wolne Serca, in italiano: I cuori liberi), interpretandone due strofe in polacco[5], e politico, che criticarono le autorità polacche e sovietiche, esprimendo al contempo il proprio sostegno alla nazione polacca.[6]

Trasmesso in 50 paesi e visto da 185 milioni di spettatori, Voice of America ne ha curato una versione audio in 39 lingue, trasmessa anche da Radio Free Europe/Radio Liberty e Radio France Internationale. Il programma è stato trasmesso per la prima volta In Polonia da TVP Historia il 13 dicembre 2011.[7]

Partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

Artisti[modifica | modifica wikitesto]

Politici[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PL) 35 lat temu USA wprowadziły sankcje gospodarcze wobec PRL, su dzieje.pl. URL consultato il 26 marzo 2022.
  2. ^ (PL) Kowboj Reagan i komuniści, su Forbes.pl. URL consultato il 26 marzo 2022.
  3. ^ (PL) Ameryka solidarna z Polską, su plus.dziennikpolski24.pl, 27 gennaio 2022. URL consultato il 26 marzo 2022.
  4. ^ (EN) Solidarity Day: United States and the support of “Solidarity”, su Polish History, 30 gennaio 2022. URL consultato il 3 febbraio 2022.
  5. ^ (EN) Ever Homeward: Sinatra Sings in Polish (His Way), su culture.pl. URL consultato il 23 dicembre 2021.
  6. ^ (EN) U.S. International Communication Agency video: Let Poland Be Poland, su digitalcollections.hoover.org. URL consultato il 23 December 2021.
  7. ^ (PL) "Żeby Polska była Polską" w TVP Historia, su tvp.pl. URL consultato il 24 dicembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Getler, Michael: ICA Plans Poland Spectacular. Washington Post, January 28, 1982
  • Buhmiller, Elisabeth: The Wick Whirlwind; Reagan's ICA Chief Brings Hollywood Hustle to Washington. Washington Post May 11, 1982
  • Kurtz, Howard and Early, Pete: Hollywood-style Diplomacy; Wick Adds Flair to US Story. Washington Post, July 13, 1983
  • Better to Let Poland Be? Time Magazine, February 8, 1982
  • Danilov, Aleksander: 'Let Poland be Poland': Child of Politics Proved Mentall Deficient. Text of commentary on BBC Summary of World Broadcasts, February 9, 1982

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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