Ribolla

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Ribolla
frazione
Ribolla – Veduta
Ribolla – Veduta
La chiesa dei Santi Barbara e Paolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Grosseto
Comune Roccastrada
Territorio
Coordinate42°58′11″N 11°02′20″E / 42.969722°N 11.038889°E42.969722; 11.038889 (Ribolla)
Altitudine57 m s.l.m.
Abitanti2 438 (2011)
Altre informazioni
Cod. postale58027
Prefisso0564
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiribollino, ribollini[1]
Patronosanta Barbara
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Ribolla
Ribolla

Ribolla è una frazione del comune italiano di Roccastrada, nella provincia di Grosseto, in Toscana.

Con i suoi 2 438 abitanti è il centro abitato più popoloso del comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La miniera e la tragedia del 1954[modifica | modifica wikitesto]

La miniera di Ribolla fu attiva per più di un secolo, arrivando ad un picco produttivo di 270.000 tonnellate annue di carbone nel corso della seconda guerra mondiale.

Funerale delle vittime: bare di alcuni minatori ricoperte con bandiera tricolore e elmetto di lavoro

Ribolla, dagli anni trenta alla metà del Novecento, divenne un villaggio minerario della Montecatini. La miniera fu teatro, il 4 maggio 1954, della più grave tragedia mineraria italiana del secondo dopoguerra. Un'esplosione di gas, il grisù accumulatosi per la scarsa ventilazione in una galleria a 260 metri di profondità, che non permetteva un efficace ricambio dell'aria presente, provocò la morte di 43 persone nella sezione "Camorra Sud" della miniera di lignite. L'onda d'urto percorse le varie gallerie provocando una nube di polvere che rese difficoltosa la respirazione ai minatori anche degli altri reparti. I primi soccorsi furono poco incisivi a causa della mancanza delle maschere antigas. I funerali mobilitarono 50 000 persone. Le famiglie, che dovettero costituirsi parte civile accettarono le offerte in denaro della Montecatini e il processo si concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati e il disastro fu archiviato come "mera fatalità". A seguito del disastro la direzione della Montecatini decise la chiusura della miniera, la cui smobilitazione richiese ben cinque anni.

Di quell'episodio rimangono alcuni resti della miniera e il Monumento al minatore di Vittorio Basaglia. La vicenda è estesamente raccontata da Luciano Bianciardi e Carlo Cassola ne I minatori della Maremma, pubblicato nel 1956 dall'editore Laterza, e richiamata nel romanzo di Bianciardi La vita agra (e quindi nel film di Carlo Lizzani, tratto dal romanzo).

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Quella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di Ribolla. Sono indicati gli abitanti del centro abitato e dove è possibile è inserita la cifra riferita all'intero territorio della frazione.

Anno Abitanti
Centro abitato Frazione
1961
1 872
2 325
1981
1 846
1 992
1991
1 906
-
2001
2 115
-
2011
2 438
-

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Ribolla era nota anche per la sua cooperativa di consumo, fondata nel 1945 come "Minatori, Operai Contadini" (MOC), nel 1959 si fonde con altre cooperative dei comuni di Roccastrada e di Gavorrano ("L'Avvenire" di Sticciano Scalo, "La Libertà" di Sticciano paese, L'"Unione" di Sassofortino, "La Concordia" di Montemassi e "La Castellaccia" di Castellaccia) dando vita a Coop Unione Ribolla.

Coop Unione Ribolla è stata incorporata in Unicoop Tirreno nel 2005, nella ex sede di Coop Unione Ribolla trova attualmente spazio l'Archivio Storico di Unicoop Tirreno.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio della frazione è l'A.S.D. Ribolla 1925, fondata nel 1925, militante in Seconda Categoria. Ha sempre disputato campionati dilettantistici regionali e gioca le partite interne allo stadio comunale "Gaetano Scirea".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 451.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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