Weissmies

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Weissmies
Vista del Weissmies con il ghiacciaio Trift
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone  Vallese
Altezza4 013 m s.l.m.
Prominenza1 183 m
Isolamento11,2 km
CatenaAlpi
Coordinate46°07′40″N 8°00′43″E / 46.127778°N 8.011944°E46.127778; 8.011944
Data prima ascensione1855
Autore/i prima ascensioneJakob Christian Häusser e Peter Josef Zurbriggen
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Svizzera
Weissmies
Weissmies
Mappa di localizzazione: Alpi
Weissmies
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Pennine
SottosezioneAlpi del Mischabel e del Weissmies
SupergruppoCatena del Weissmies
GruppoGruppo del Weissmies
SottogruppoCatena Weissmies-Lagginhorn-Fletschhorn
CodiceI/B-9.V-C.6.a

Il Weissmies (4.023 m[1]) è una vetta alpina situata nelle Alpi Pennine (sottosezione Alpi del Mischabel e del Weissmies).

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Il nome della vetta deriva dalla parola dialettale Mies, che significa mousse (ovvero schiuma), e dalla parola Weiss, che significa bianco. Il significato letterale del nome è quindi "Schiuma bianca".

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Con il Fletschhorn (3.993 m) ed il Lagginhorn (4.010 m) costituisce una catena che separa la Saastal dalla Val Divedro.

La prima scalata[modifica | modifica wikitesto]

La vetta fu scalata per la prima volta nel 1855 da Jakob Christian Häusser e Peter Josef Zurbriggen.

Vie di salita[modifica | modifica wikitesto]

La via di salita più semplice parte dal rifugio Almagellerhütte situato nel comune di Saas-Almagell. Dal rifugio si sale al Zwischbergenpass (3.268 m) e poi si affronta il versante sud-est della montagna.

Il Weissmies visto dalla stazione della funivia ad Hohsaas.

In alternativa si può risalire il versante nord-occidentale partendo dal rifugio Weissmieshütte (2.726 m) situato nel comune di Saas-Grund. Dal rifugio si sale prima ad Hohsaas (3.101 m) dove arriva la funivia da Saas-Grund[2]. Poi si affronta il ghiacciaio Trift, ghiacciaio molto crepacciato. Infine arrivati sulla spalla della montagna si percorre il versante nord-occidentale. Questa via a motivo della facilità di accesso tramite gli impianti di risalita è la più frequentata.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Walter Pause, In Eis und Urgestein: 100 klassische Gipfeltouren in den Zentralalpen, BLV, 1964, p. 6. URL consultato il 3 agosto 2020.
  2. ^ Si può quindi arrivare direttamente ad Hohsaas senza passare per il rifugio.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Panorama dalla vetta della montagna.
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