Vizi privati

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Vizi privati
Altri titoliVizi privati, pubbliche visioni (1993-1994)
Vizi privati 2.0 (2015-2017)
Vizi privati Sprint (2017)
PaeseItalia
Anno1993-1994, 2015-2017
Genereerotico
Edizioni5
Durata90-120 min.
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreMaurizia Paradiso
Rete televisivaLombardia 7 (1993-1994)
RTB Network (2015-2017)
Telemilano (2017)

Vizi privati è stato un programma televisivo italiano condotto da Maurizia Paradiso, andato in onda originariamente dal gennaio del 1993 al maggio del 1994, e successivamente tornato in onda dal 2015 al 2017.

Il programma[modifica | modifica wikitesto]

Nascita e successo (1993-1994)[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio del 1993, dopo aver concluso nell'anno precedente la sua esperienza nella celebre trasmissione Colpo grosso, Maurizia Paradiso venne assunta dall'imprenditore Paolo Romani nella giovane emittente televisiva Lombardia 7, di cui era direttore, per condurre una nuova trasmissione dal titolo Vizi privati, pubbliche visioni. Il programma mostrava filmati porno amatoriali realizzati da gente comune, in cui non erano mai mostrati rapporti sessuali completi, che venivano commentati in studio dalla Paradiso, la quale interagiva anche con i telespettatori con alcuni giochi telefonici e invitandoli a indovinare l'identità dei protagonisti dei filmati[1].

In seguito ad un intervento del garante, il programma cambiò impostazione: non vennero più mostrati video amatoriali, ma spogliarelli in diretta. Le ragazze del cast si spogliavano in base alle risposte corrette date dagli spettatori alle domande a loro poste dalla Paradiso, che potevano chiamare collegandosi alle numerazioni a sovrapprezzo 144 e 166. Questa seconda fase del programma portò a un grande successo della rete in termini di ascolti, oltre a quello economico, come affermano i critici televisivi Giancarlo Dotto e Sandro Piccinini:

«La Paradiso giocherà morbosetta con il pubblico maschile a casa, mentre delle pin-up si spogliano. Con la flessibilità che lo distingue, Romani tralascia il dibattito culturale e passa al puro svago per adulti, con implicazioni economiche interessanti, soprattutto per lui. «Ma la guardavano anche i bambini» esagera «avevo bandito qualunque volgarità.» Proibiti doppi sensi e parolacce inutili, partono tra un gioco e l’altro della Maurizia filmati osé, senza penetrazioni visibili, abbinati ai numeri proibiti, 144 e 166, coi quali Romani incassava tra i 60 e i 70 milioni al mese. Ritmi da 1500 telefonate a notte. Intere famiglie sul lastrico. Un successo clamoroso.[2]»

Il programma venne rinnovato per una seconda edizione nella stagione televisiva 1993/1994, ma nel maggio del 1994 Maurizia Paradiso lasciò la conduzione del programma in seguito a un duro scontro con Paolo Romani per un mancato pagamento, sfociato in un'aggressione fisica che portò la Paradiso in ospedale a causa del danneggiamento di una protesi mammaria[3].

Nel 1996 con il passaggio di proprietà da Romani alla coppia Gianni Alvisini e Mauro Ferraris la conduzione del programma passa a Duilio Martina.[4]

Il ritorno (2015-2017)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo più di vent'anni, dal 5 ottobre 2015 la trasmissione torna in onda con una nuova edizione dal titolo Vizi privati 2.0, sempre con Maurizia Paradiso alla conduzione[5]. Il programma va in onda il lunedì sera in seconda serata su RTB Network, e presenta diverse novità rispetto al format originale: per partecipare ai giochi telefonici non esistono più numerazioni a sovrapprezzo, in studio sono presenti opinionisti, pubblico e musica dal vivo, e per la prima volta, oltre ai consueti spogliarelli femminili, sono presenti anche spogliarelli maschili. Il programma viene rinnovato per una nuova edizione, in onda da ottobre a dicembre 2016 e nel marzo 2017.

Dal 1º luglio 2017 il programma torna con una nuova edizione intitolata Vizi privati Sprint, non più in onda su Retebrescia ma su Telemilano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Amplessi in tv, all'italiana, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 9 gennaio 1993. URL consultato il 12 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  2. ^ Dotto, Piccinini, p. 212.
  3. ^ Rissa in tv, Maurizia all'ospedale, su archiviostorico.corriere.it, Corriere della Sera, 29 maggio 1994. URL consultato il 12 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  4. ^ Copia archiviata, su storiaradiotv.it. URL consultato il 26 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2011).
  5. ^ Maurizia Paradiso, prima uscita pubblica dopo la malattia: “Sono guarita!”, su oggi.it, Oggi. URL consultato il 3 ottobre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]