Utente:Vesparello/materiale

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Spettacoli teatrali [1]

Repubblica [2]

Afroamericana [3] Early shows and life [4]

[5] [6]

[7] [8] [9]

[1] · [2].

[3] · [4].

L'incidente allo Stork Club[modifica | modifica wikitesto]

[10] [11] Josephine fu etichettata come comunista dal giornalista Walter Winchell, un sostenitore del senatore McCarthy e della sua caccia alle streghe comuniste.

Aveva promesso ai soldati afroamericani incontrati sul fronte africano che una guerra contro la segregazione sarebbe seguita alla guerra contro il fascismo. Durante gli anni '50 e '60, Baker ha ribadito il suo egalitarismo razziale, rifiutandosi di esibirsi in locali segregati e denunciando gli esercizi che rifiutavano di servire clienti neri. Lo Stork Club di Manhattan era uno di questi locali e, in una notte fatale del 1951, Baker fece un'uscita eclatante dal locale.

Il loro primo incontro fu nell'ottobre del nei locali del ristorante dello Stork Club di New York, avvenuto in concomitanza con il ritorno negli Stati Uniti di Josephine Baker, dove dove si era recata per ricevere il riconoscimento di Donna dell'anno da parte della National Association for the Advancement of Colored People (NAACP). La visita di Josephine a New York fu offuscata da un incidente nel ristorante dove subì discriminazioni da parte del personale del locale. Assistendo all'ingiustizia, Grace Kelly abbandonò il locale insieme a Josèphine, senza mai tornarvi. Da quello stesso episodio nacque l'accusa di comunismo da parte di Walter Winchell.

L'accusa di comunismo[modifica | modifica wikitesto]

Il giornalista Walter Winchell, presente al club, non fece nulla, e Baker lo rimproverò per aver accettato la discriminazione. Winchell, un forte sostenitore del senatore Joseph McCarthy, rispose per iscritto, accusando Baker di avere "simpatie comuniste". Il suo visto fu revocato, costringendola a tornare in Francia. L'FBI, un tempo beneficiaria di informazioni facilitate dall'attività bellica di Baker per la Resistenza, aprì un dossier su di lei.[5]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

[12]

Pantheon [13]

Freda Josephine McDonald è nata il 3 giugno 1906 a St. Louis, Missouri. Sua madre, Carrie, fu adottata a Little Rock, Arkansas, nel 1886 da Richard ed Elvira McDonald, entrambi ex schiavi di origine africana e nativa americana. [14]

Dopo il suo divorzio da Wells, trovò lavoro con un gruppo di spettacoli di strada chiamato Jones Family Band.

Da adolescente, lottò per avere un rapporto sano con sua madre, che si oppose a che diventasse un’artista e la rimproverò per non aver curato il suo secondo marito, William Howard Baker, che aveva sposato nel 1921, all’età di 15 anni.[6]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Josephine Baker da bambina

Freda Josephine McDonald nacque a St. Louis nel Missouri, il 3 giugno 1906.

La madre, Carrie McDonald, era una lavandaia che aveva abbandonato le aspirazioni di divenire una ballerina. Era stata adottata nel 1886 a Little Rock in Arkansas, da Richard ed Elvira McDonald, entrambi ex schiavi di origine afroamericana e amerinda.[7] Il padre, Eddie Carson, era un batterista vaudeville che abbandonò Carrie e Josephine subito dopo la nascita del fratello Richard, avvenuta nel 1907.[8] La madre si sposò in seguito con Arthur Martin, un disoccupato cronico, e da lui ebbe un altro figlio ed altre due figlie.[9][10]

Josephine visse i primi anni della vita nel quartiere di Chestnut Valley di St. Louis, un'area povera adiacente alla Union Station, una zona principalmente costituita da appartamenti sprovvisti di servizi igenici, affittacamere per persone di basso reddito, sale scommesse e bordelli.[11] Era una bambina vestita male, affamata, e, per spirito di spravvivenza, sviluppò l’astuzia della strada giocando sui binari della vicina stazione.[12]

Data l'incapacità del patrigno di sostentare la famiglia, Josephine ando a vivere con la nonna Elvira, fino a quando non fu ella stessa capace di mantenersi con un lavoro proprio.[8] All’età di otto anni, Josephine iniziò a lavorare come domestica e baby-sitter per alcune famiglie bianche, venendo spesso trattata male.[9] Nonostatnte questo riuscì, comunque, al tempo stesso, a continuare a frequentare la scuola.[8]

Nel 1917, all'età di 11 anni, una terrorizzata Josephine McDonald si trovò ad assistere in prima persona alle violenze razziali di East St. Louis.[13][14]

Abbandonò la scuola a 12 anni[15][16] per iniziare a fare la cameriera, l'anno successivo, presso l'Old Chauffeur's Club.[9] A quel tempo, Baker viveva per strada a causa dei disaccordi con sua madre, che non incoraggiava i suoi sogni di diventare un'intrattenitrice.[15]

Famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Sposata quattro volte[17], la vita amorosa di Joséphine Baker fu molto tumultuosa. Molti sono stati gli "uomini della sua vita", con i quali si è sposata o ha avuto una relazione duratura:

  • Willie Wells: matrimonio nel 1919, separazione nel 1920. A 13 anni, lavorando come cameriera in un club [9] prima conobbe e poi si sposò con un facchino, Willie Wells; il matrimonio durò solo pochi mesi. [18] La loro unione terminò con la bottiglia di birra che Josephine le fracassò sulla testa.[19]
  • William Howard Baker: 1921 matrimonio, 1923 separazione. In tour nel nord degli Stati Uniti si sposò, a quindici anni nella città di Filadelfia, con William Baker, un fattorino di albergo. La famiglia di William disapprovava l'unione con una ragazza del mondo dello spettacolo, minorenne e che era di pelle più scura dei Baker. Josephine fece un'audizione per un musical di Broadway, ma non fu presa a causa della sua giovane età. Nonostante questo, imperterrita, lasciò il marito e andò a comunque a New York.[20]
Josephine Baker con Giuseppe Abatino nel 1927
  • Giuseppe Abatino detto "Pepito": relazione tra il 1926 e il 1936. La conobbe appena ventenne proponendosi come suo manager, iniziando un sodalizio professionale e nella vita privata che sarebbe durato dieci anni. L'unione tra l'attrice e il sedicente conte italiano non fu mai formalizzata perché lei era ancora sposata con Willie Baker. Ciò non impedì alla coppia di annunciare alla stampa di essersi sposata nel giugno del 1927. Josephine e Pepito, raccontarono diverse storie del matrimonio. La stampa era scettica, ma il New York Amsterdam News, un giornale per neri di New York, riconobbe che il matrimonio come realmente accaduto. Un anello di diamanti da 16 carati non riuscì a convincere un pubblico dubbioso e la finzione fu presto abbandonata.[20] Pepito le organizzò una tournée mondiale che iniziò nel marzo 1928 e che toccò Austria, Ungheria, Jugoslavia, Danimarca, Romania, Cecoslovacchia, Germania, Paesi Bassi, Argentina, Cile, Uruguay e Brasile contribuendo in modo significativo alla promozione di Josephine come artista e alla vendita dei suoi dischi.[21] Durante la tournée, in Ungheria, Pepito, per far fronte alle insistenti advances del capitano di cavalleria, Andrew Czlovoydi lo sfidò a duello. I duellanti si sfidarono in un cimitero, alla presenza di Josephine, la quale, dopo una leggera ferita inflitta a Pepito intervenne per interrompere il combattimento.[22] Dopo la tournée, grazie a Pepito, Josephine riuscì a essere interprete dell'operetta La Créole (1935) e a far parte del cast dello spettacolo di Broadway Ziegfeld Follies of 1936. Tuttavia, il desiderio di Josephine di tornare nel paese natio, per farsi un nome a Broadway si concluse con un fallimento in quanto non ottenne un ruolo da protagonista. Rendendosi conto che sicuramente non apparteneva a quel posto, tornò a Parigi per interpretare una nuova rivista alle Folies Bergères. Pepito morì improvvisamente subito dopo, nella primavera del 1936.[23]
Jean Lion
Joséphine Baker e Jo Bouillon ad Amsterdam nel 1954.
Joeséphine e Jo si separarono nel 1957 e divorziarono nel 1961.[41] Lui si ritirò a Buenos Aires dove aprì nel quartiere di Palermo un ristorante francese chiamato El Bistró.[42]
  • Robert Brady: relazione dal 1973 al 1974. Era un artista e collezionista d’arte statunitense e Joséphine lo conobbe nel 1967 a Città del Messico, stringendo una stretta amicizia. Divorziata dal quarto marito, lei era in cerca di compagnia a un livello più platonico. Robert la pensava allo stesso modo e durante un viaggio ad Acapulco, in Messico, nel settembre 1973, entrarono in una chiesa vuota e si scambiarono le promesse matrimoniali. Sebbene non fosse presente nessuno e non si fossero mai uniti legalmente, lei e Brady si lasciarono un anno più tardi ma mantennero un legame personale importante per il resto della vita. Josèphine raccontò a pochissime persone dello pseudo matrimonio, temendo che la stampa lo mettesse in ridicolo.[43] Molte delle opere collezionate da Brady sono oggi nel museo situato a Cuernavaca e che porta il suo nome, nel quale si possono trovare anche il letto di Josèphine e una loro foto insieme, tra tante altre di Brady con altri artisti.[44]

Relazioni[modifica | modifica wikitesto]

Joséphine era bisessuale.[45]Anche se sposata con diversi uomini, durante la sua vita ha avuto anche relazioni sentimentali extraconiugali sia con uomini che con donne. Tuttavia, non ha mai rivelato il proprio orientamento sessuale al pubblico.[46] Tra le varie relazioni possono essere citate:

  • Clara Smith cantante blues, 1920. Cantante di successo, con all'attivo più di 100 canzoni con collaborazioni con Louis Armstrong, assunse la giovane Josephine Baker come guardarobiera scegliendo di farle da mentore nel mondo dello spettacolo. Josephine, nel gergo del vauderville nero divenne la lady lover, una sorta di protetta e al tempo stesso amante.[47][48][49]
  • Evelyn Sheppard detta Little Shep, attrice, 1922. Coetanea di Josephine, nel cast di Shuffle Along, avrebbe condiviso la stanza con la stessa Josephine[47][49][50]
  • Georges Simenon, scrittore, 1925-1927. Con lo scrittore ebbe una lunga relazione extraconiugale della quale, molto probabilmente, erano a conoscenza sia Tigy, la moglie di lui che Pepito, il compagno di lei conosciuto un anno dopo l'inizio della relazione con lo scrittore. Si conobbero quando entrambe, ancora poco famosi, frequentavano gli stessi ambienti della Parigi notturna. La relazione fu molto passionale e basata sull'attrazione fisica e terminò per l'incapacità di Simenon di stare vicino a una donna la cui fama cresceva di giorno in giorno. [51][47][49] [52]
  • Le Corbusier, architetto, 1929. Le Corbusier incontrò per la prima volta Baker su un transatlantico, in rotta dal Brasile alla Francia. Di quell'incontro vi è traccia nel diario dell'architetto che vi scrisse che scoppiò in lacrime quando la sentì cantare Baby. Ne seguì un flirt durante il quale furono realizzati diversi schizzi di Josephine, tra cui alcuni di natura fortemente erotica.[53]
  • Frida Kahlo, pittrice e scrittrice, 1939. Di questa relazione non c'è nessuna certezza ma solo un indizio ripreso da numerose fonti dovuto alla prova di un loro incontro avvenuto in un night club.[54][55][49]
  • Bessie Allison Buchanan, politica, 1951. Prima donna afroamericana ad avere un seggio all'Assemblea dello Stato di New York, conobbe Josèphine durante l'incidente dello Stork Club. Insieme organizzarono i picchetti di protesta seguiti all'evento e, nello stesso periodo ebbero una breve relazione.[56][47][49]

Altre relazioni note sono state quelle con la ballerina Mildred Smallwood,[47][49], la cantante jazz Ada "Bricktop" Smith[49] e con la scrittrice Colette.[47][46]

Amicizia con Grace Kelly[modifica | modifica wikitesto]

Grace Kelly e Josèphine furono legate da una profonda amicizia, che ebbe inizio nel 1951 quando Grace, destinata a diventare una star di Hollywood, non aveva ancora abbracciato il suo futuro ruolo di principessa di Monaco.

Il loro primo incontro fu nell'ottobre del 1951 nei locali del ristorante dello Stork Club di New York, dove Josèphine subì discriminazioni da parte del personale del locale. Assistendo all'ingiustizia, Grace Kelly abbandonò il locale insieme a Josèphine, senza mai tornarvi. Anche dopo il matrimonio di Grace con il Principe Ranieri III, la loro amicizia rimase inalterata.[57]

Verso la metà degli anni '60, Josèphine esaurì l'intero patrimonio accumulato negli anni e il Castello des Milandes fu pignorato. In suo soccorso arrivarono Brigitte Bardot che riuscì ad mandarle del denaro attraverso una raccolta fondi[58] mentre la Principessa Grace provò a intercedere presso i creditori. Non riuscendo ad appianare i debiti il Castello fu venduto ma Grace riuscì a metterle a disposizione una villa a Monaco.[59] Riuscì ad ottenere che i figli di Josèphine fossero a carico della Croce Rossa monegasca[57] mentre la stessa Josèphine potè continuare ad esibirsi ai grand gala annuali della Croce Rossa monegasca.[60]

Lo spettacolo Josephine tenutosi a Parigi ne 1975 fu patrocinato dalla Principessa Grace, dal Principe Ranieri III e da Jackie Onassis.[57]

Bisessualità e omofobia[modifica | modifica wikitesto]

Josephine ha vissuto in un'epoca bigotta e fortemente omofobica, e per proteggersi da potenziali attacchi personali, ha tenuto sempre nascosta al pubblico la propria bisessualità.[47] Nonostante questo e nonostante il suo impegno contro il razzismo, in particolare con la sua partecipazione attiva ad alcune azioni del movimento americano per i diritti civili,[31], ha dato prova di omofobia[46] cacciando di casa uno dei suoi figli, Jary, dopo aver scoperto che aveva fatto sesso con un altro ragazzo. Joséphine, lo mandò a vivere col padre in Argentina, temendo che con la sua omosessualità potesse "contaminare" gli altri fratelli.[31][47]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 aprile 1975, nel pomeriggio, Joséphine aveva un appuntamento con un giornalista. Lélia Scotto, nipote di Pepito, che in quel periodo alloggiava con Joséphine, andò a svegliarla per l'appuntamento. Joséphine stava dormendo così profondamente che la giovane esitò a disturbarla. Aspettò un po' e poi decise che era scortese far aspettare il giornalista più a lungo. Lélia cercò di svegliarla senza riuscirci perché, circa un'ora prima, verso le 16:00, Joséphine era entrata in coma a causa di un ictus. Fu chiamata un'ambulanza per trasportare Joséphine al Pitié-Salpêtrière, un ospedale nelle vicinanze.

Sia la Principessa Grace che la sorella di Joséphine, Margaret, si precipitarono in ospedale per accertarsi delle condizioni di Joséphine. I medici riferirono che c'era una probabilità del 70 percento che Joséphine potesse essere invalida se avessero eseguito un intervento chirurgico. Margaret si rifiutò di farli operare, sapendo che sua sorella non sarebbe mai stata felice se non avesse potuto camminare o parlare. Joséphine morì in ospedale, sabato 12 aprile, verso le 5:00 del mattino. La Principessa Grace emise una dichiarazione alla stampa, assicurando a tutti coloro che avevano amato Joséphine che gli ultimi anni della stella erano stati felici.

Sul letto dell'hotel dove Joséphine era entrata in coma, c'era una pila di giornali. Pare che prima della morte, Joséphine stava godendo delle entusiastiche recensioni del suo ultimo trionfo. All'età di 21 anni, Joséphine disse a Marcel Sauvage, quello che sarebbe diventato uno dei suoi biografi:

«Ballerò per tutta la vita. Sono nata per ballare, solo per questo. Vivere è ballare. Mi piacerebbe morire senza fiato, esausta, alla fine di una danza.»

Aveva realizzato quell'obiettivo e, anche se il suo certificato di morte come causa indicava "emorragia cerebrale", molte delle persone che la conoscevano bene vollero credere che fosse morta di gioia per il suo ritorno trionfale sul palcoscenico parigino all'età di 69 anni.[61]

Il funerale[modifica | modifica wikitesto]

Il giorno dei suoi funerali, più di 20.000 persone si radunarono lungo le strade di Parigi per assistere al corteo, e il governo francese le rese gli onori con una salva di 21 colpi di cannone, rendendo Baker la prima donna statunitense nella storia a ricevere gli onori militari francesi.[9]

La sepoltura[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il funerale parigino, Josephine Baker fu sepolta nel cimitero del Principato di Monaco indossando l'uniforme militare francese con le medaglie ricevute per il suo ruolo nella Resistenza francese.[60]

Josephine è scomparsa poco dopo il suo ultimo concerto, soccombendo a una emorragia cerebrale. Dopo una cerimonia a Parigi, è stata sepolta nel cimitero di Monaco.

La Principessa Grace ha partecipato al funerale di Josephine, segnando il suo ultimo luogo di riposo all'interno del Principato di Monaco.[57]

Il Pantheon[modifica | modifica wikitesto]

[15]

Categoria[modifica | modifica wikitesto]

https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Speciale:PuntanoQui/Teatro_di_rivista&limit=500 Naked Boys Singing!

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ Da non confondersi con Jean-Claude Baker, pseudonimo di Jean-Claude Julien Léon Tronville,[36] giovane all'epoca indigente, che ha passato molto tempo con la famiglia Bouillon-Baker ed è stato coautore del libro pubblicato nel 2001 e intitolato Josephine Baker: The Hungry Heart.
Fonti
  1. ^ biography.com, https://www.biography.com/performer/josephine-baker. .
  2. ^ theconversation.com, https://theconversation.com/josephine-baker-ou-les-chemins-complexes-de-lexemplarite-167062. .
  3. ^ Le Journal du 15 décembre 1934' disponibile in Gallica.
  4. ^ Le Ménestrel du 21 décembre 1934' disponibile in Gallica.
  5. ^ (EN) Lauren Michele Jackson, Josephine Baker was the star France wanted-and the spy it needed, in The New Yorker, 8 agosto 2022.
  6. ^ Baker, Josephine (1906–1975), su encyclopedia.com.
  7. ^ (EN) Know Your History: Josephine Baker becomes first Black woman honored at the Pantheon in Paris, su aframnews.com, African-American News&Issues. URL consultato l'11 dicembre 2023..
  8. ^ a b c (EN) Matthew C. Whitaker, Icons of Black America: Breaking Barriers and Crossing Boundaries, vol. 1, Greenwood Icons, 2011, pp. 63-72, ISBN 9780313376429.
  9. ^ a b c d e (EN) Josephine Baker, su biography.com, Hearst Digital Media. URL consultato il 27 marzo 2024.
  10. ^ (EN) Josephine Baker: Biography, su The Official Site of Josephine Baker. URL consultato il 22 marzo 2024.
  11. ^ (EN) Ian Wood, The Josephine Baker Story, MPG Books, 2000, p. 14, ISBN 9781860742866.
  12. ^ (EN) Ian Wood, The Josephine Baker Story, MPG Books, 2000, pp. 241–318, ISBN 9781860742866.
  13. ^ (EN) Allison Keyes, The East St. Louis Race Riot Left Dozens Dead, Devastating a Community on the Rise, su smithsonianmag.com.
  14. ^ (EN) Racial memory: Clear as black and white, su news.stlpublicradio.org, 27 giugno 2008.
  15. ^ a b (EN) Hadley Hall Meares, Paris When It Sizzles: The Loves and Lives of Josephine Baker, in Vanity Fair, 2 settembre 2020.
  16. ^ (EN) Dasha Matthews, The Activism of Josephine Baker, su UMKC Women's Center, 26 febbraio 2018. URL consultato il 2 aprile 2024.
  17. ^ (FR) Terriennes e Isabelle Mourgere, Le Panthéon accueille Joséphine Baker, su information.tv5monde.com, TV5 Monde, 18 maggio 2021. URL consultato il 3 aprile 2024.
  18. ^ (EN) The extraordinary life of Josephine Baker, su webdoc.france24.com, France24. URL consultato il 30 luglio 2023..
  19. ^ Jean-Claude Baker e Chris Chase, Josephine Baker The Hungry Heart, Cooper Square Press, 2001, p. 37, ISBN 9781461661092.
  20. ^ a b (EN) Baker, Josephine (1906–1975), su encyclopedia.com, Encyclopedia.com. URL consultato il 16 marzo 2024.
  21. ^ La principessa Tam Tam e il sedicente conte. Pepito Abatino e Joséphine Baker una favola d’altri tempi, su italiastampa.it, 13 giugno 2020. URL consultato il 7 febbraio 2024.
  22. ^ (EN) Foreign News: Honor v. Shrieks, in Time, 28 maggio 1928.
  23. ^ (EN) Josephine Baker in the Pantheon, su aassdn.org, Amicale des Anciens des Services Spéciaux de la Défense Nationale. URL consultato il 18 febbraio 2024.
  24. ^ (FR) Joséphine Baker, une si proche héroïne, su culture-juive.fr, Cultures Juives en Partage - Centre d'Art et Culture Espace Rachi, 15 novembre 2021. URL consultato il 14 marzo 2024.
  25. ^ (EN) Gary Lee Kraut, Joséphine Baker Inducted Into the Pantheon (Video), su France Revisited, 17 dicembre 2021. URL consultato il 21 febbraio 2024.
  26. ^ (FR) Joséphine Baker, une icône française, Le Point, 3 giugno 2017.
  27. ^ (FR) Vivre un idéal de fraternité universelle: la "Tribu arc-en-ciel" de Joséphine Baker, su canal-u.tv, Canal-U. URL consultato il 3 marzo 2024.
  28. ^ a b (FR) Yves Denéchère, Joséphine Baker et sa « tribu arc-en-ciel », au nom de la fraternité universelle, su The Conversation, 22 novembre 2021. URL consultato il 22 marzo 2024.
  29. ^ (ES) José-Louis Bocquet e Catel Muller, Josephine Baker, Salamandra Graphic, 2022, p. 549, ISBN 9788418621727.
  30. ^ (EN) In conversation with Jeannot Bouillon: one of Josephine Baker's twelve children, su montecarlosbm.com, Monte Carlo Société des Bains de Mer, 29 marzo 2022. URL consultato il 14 marzo 2024.
  31. ^ a b c d (EN) Theile Von Merlind, Josephine Baker's Rainbow Tribe, in Spiegel International, 2 ottobre 2009.
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  33. ^ a b c (FR) Anne-Laure Abraham, Villiers: Joséphine Baker et sa «tribu arc-en-ciel» racontées par sa fille, in Le Parisien, 17 febbraio 2019.
  34. ^ (ES) Joséphine Baker, la “Venus de Ébano”, entra al Panteón de los héroes franceses, in el Colombiano, 1º dicembre 2021.
  35. ^ (EN) Nora G. Fornés, Joséphine Baker’s son: 'For us, her most obvious legacy is tolerance, in El País, 17 novembre 2022.
  36. ^ (EN) Ralph Blumenthal, Jean-Claude Baker, 'Son' of Josephine Baker, Is Remembered, in The New York Times, 22 gennaio 2015.
  37. ^ (FR) Une pétition pour la panthéonisation de Joséphine Baker, diva aux 1 000 visages, in The Times of Israel, 17 giugno 2021.
  38. ^ (EN) Lauren Collins, A son sends Josephine Baker to the Panthéon, in The New Yorker, 5 dicembre 2021.
  39. ^ (FR) Ma mère, Madame Joséphine Baker, in Le Pays, 25 novembre 2021.
  40. ^ (FR) Clément Mathieu, Dans les archives de Match - Quand Joséphine Baker faisait du "bébé des poubelles" son enfant de Noël, in Paris Match, 25 dicembre 2021.
  41. ^ (FR) Joséphine Baker: 7 choses que vous ne savez (peut-être) pas sur l'icône panthéonisée, su cnews.fr. URL consultato il 1º dicembre 2021.
  42. ^ (ES) data 5 novembre 2000, Venus era de ébano, in La Nacion.
  43. ^ (EN) Bennetta Jules-Rosette, Josephine Baker in Art and Life: The Icon and the Image, University of Illinois Press, 2007, p. 269, ISBN 9780252074127.
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  50. ^ Jean-Claude Baker e Chris Chase, Josephine Baker The Hungry Heart, Cooper Square Press, 2001, p. 60, ISBN 9781461661092.
  51. ^ Giuseppe Scaraffia, Joséphine Baker e Georges Simenon: la pantera che lo scrittore non riuscì a domare, in iO Donna, 21 luglio 2018.
  52. ^ (EN) Pierre Assouline, Simenon, A Biography., Knopf, 1997, pp. 74–76, ISBN 9780679402855.
  53. ^ (EN) Ellis Woodman, Le Corbusier burst into tears when he heard Josephine Baker sing 'Baby', in The Architectural Review, 4 giugno 2014.
  54. ^ (EN) Maev Kennedy, Frida Kahlo's love letters to José Bartoli to be auctioned in New York, in The Guardian, 9 aprile 2015.
  55. ^ (EN) Corinna Nicole, When Frida Kahlo Set Her Eyes on Josephine Baker, su owlcation.com, Owlcation, 18 novembre 2023. URL consultato il 21 aprile 2024.
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  57. ^ a b c d (EN) Famous Friendships: Josephine Baker and Grace Kelly, su Grace Influencial. URL consultato il 21 aprile 2024.
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  60. ^ a b (EN) Historic Day for Josephine Baker will be Celebrated in Monaco, su Grace Influencial. URL consultato il 21 aprile 2024.
  61. ^ (EN) editore Chicago Review PR Peggy Caravantes, The Many Faces of Josephine Baker: Dancer, Singer, Activist, Spy, 2015, ISBN 9781613730348.