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Vörösmarty tér
Vista della piazza da uno dei palazzi circostanti
Nomi precedentiLista delle denominazioni
Localizzazione
StatoBandiera dell'Ungheria Ungheria
CittàBudapest
DistrettoBelváros-Lipótváros
QuartiereLipótváros
Codice postale1051[1]
Informazioni generali
TipoPiazza e attrazione turistica
Superficie1067 [2]
Collegamenti
IntersezioniDeák Ferenc utca
Dorottya utca
Váci utca[3]
Luoghi d'interesseCasa Gerbeaud
Trasporti Linea M1
Autobus 15[4]
Linee 2, 2B, 23[N 1]

La Piazza Vörösmarty (in ungherese Vörösmarty tér) è una rinomata piazza situata nel cuore di Budapest, Ungheria.

Intitolata al poeta romantico ungherese Mihály Vörösmarty, la piazza è un importante centro culturale e turistico. Circondata da eleganti edifici neoclassici, la sua importanza è stata accentuata nel corso dei secoli dalla presenza di caffè, come il Café Gerbeaud e l'Hard Rock Cafe, negozi e artisti di strada. La piazza è celebre inoltre per ospitare il mercatino natalizio di Budapest durante la stagione invernale, attirando visitatori da tutto il mondo. Al centro della piazza è inoltre presente la statua dedicata a Vörösmarty, dietro la quale si trova un parco recintato e una fontana fiancheggiata da leoni di pietra, nonché l'entrata del capolinea della storica Linea M1, omonimo alla piazza.

Denominazioni[modifica | modifica wikitesto]

La piazza ha attraversato diverse denominazioni dalla sua fondazione. Nel 1812, fu designata come Theatro piatcza, in virtù della presenza di un teatro in loco. Dagli anni trenta, assunse l'appellativo di Harmincad tér (Piazza Trenta), successivamente Játékszín tér nel 1833, e Séta tér negli anni quaranta, riflettendo ancora il collegamento con il teatro. Nel 1846, assunse il nome di Német Színház tér (Piazza del Teatro Tedesco), mutato in Színház tér nel 1850, per poi trasformarsi in Régi Színház tér (Piazza del Vecchio Teatro) nel 1866. Nel 1874, fu cambiato a Gizella tér, in onore dell'arciduchessa Gisella d'Asburgo-Lorena. Brevemente designata Károlyi Mihály tér tra il 1918 e il 1920, ritornò a essere chiamata Gizella tér fino al 1926, quando ottenne l'attuale denominazione.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La piazza nell'Ottocento[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso del XVIII secolo, l'area compresa tra la Porta Váci, la porta di uscita a nord della città di Pest, e la via Zrínyi era caratterizzata dalla presenza di edifici d'ufficio del tesoro, nonché da depositi di sale e tabacco. Nel 1805, su richiesta del palatino Giuseppe d'Asburgo-Lorena, l'architetto János Hild venne incaricato di redarre il piano regolatore della città di Pest: Hild presentò un progetto ambizioso che prevedeva la demolizione dei "poco attraenti magazzini del tesoro" per dare spazio a due piazze e a una maestosa strada.[6] Queste nuove strutture sarebbero state delimitate su entrambi i lati da eleganti palazzi. Così, nella visione di Hild, sorse la via Dorottya, la prestigiosa piazza József e l'esclusiva piazza Vörösmarty. Quest'ultima, denominata Színház tér da Hild, avrebbe dovuto ospitare anche un teatro proposto da Schilson János.[7]

Il Pesti Városi Német Színhá attorno agli anni trenta.

Nei primi anni il panorama della piazza era predominata da palazzi di proprietà di ungheresi di origine greca, che già dalla fine del secolo precedente, in massa, avevano compiuto una emigrazione dal Belváros fino al Lipótváros,[8] e l'ufficio dell'Harmincadvám, predecessore degli odierni uffici doganali,[9] costruito nel 1783, e dunque, già presente ancora prima della messa in atto del piano regolatore di Hild.[10] Secondo il piano dello stesso architetto la piazza sarebbe dovuta essere nota per la sua esclusività, dunque nel 1812 ebbe inizio la realizzazione dei primi imponenti edifici di stile neoclassico. Venne edificato il Vendéglő a Magyar Királyhoz, un hotel a tre piani che rappresentava un'eccellente espressione dell'architettura neoclassica ungherese, vissuto nella piazza, all'incrocio con via Dorottya, per circa due decenni, nel corso dei quali l'edificio passò di proprietà, finché uno degli ultimi proprietari, alla fine degli anni trenta, decise di demolirlo per dare spazio alla costruzione della cosiddetta Futura-házat.[11] Il 9 febbraio dello stesso anno venne inaugurato il Pesti Városi Német Színhá (Teatro Tedesco della città di Pest), un teatro con un palco profondo 28 m, capace di ospitare fino a 3 500 persone,[11] considerato unico nel suo genere in tutta l'Europa centrale e la cui costruzione fu affidata al noto architetto Mihály Pollack.[11][12] In coincidenza con la sua apertura furono rappresentate due opere teatrali, Ungarns erste Wohlthäter e Die Ruinen von Athen, con la colonna sonora composta da Ludwig van Beethoven.[13] La costruzione del teatro portò la piazza ad essere denominata Theatro piatcza.[5]

La piazza nel 1874: a sinistra, sul lato ovest della piazza, si trova l'Haas Palace appena completato, accanto ad esso si trova il Vendéglő a Magyar Királyhoz e di fronte ad esso il cosiddetto Schneider-Viereck.[14]
La Pesti Magyar Kereskedelmi Bank.

Nei primi anni trenta dell'Ottocento la piazza subì variazioni di denominazione;[N 2] mentre nella seconda parte degli stessi e nel corso degli anni quaranta due disastri la colpirono e anche i suoi dintorni: tra il 13 ed il 15 marzo 1838 il teatro venne danneggiato durante l'alluvione di Pest[11][15] e il 2 febbraio 1847 prese fuoco,[11][16][N 3] i restanti edifici nei dintorni furono danneggiati dagli attacchi del 5, 9 e 13 maggio 1849 da parte del generale Heinrich Hentzi.[17][N 4] Da quel momento e per lungo tempo, l’aspetto della piazza fu dominato dai resti dell’incendiato teatro e dal selciato in pietra appuntita, mentre gli esercenti furono allontanati. Il nome della stessa in questo periodo subì dei cambiamenti: assunse il nome di Színház tér nel 1850 e, in seguito, di Régi Színház tér.[5]

Negli anni cinquanta, il terreno rimasto in piedi tra la Theatro e la József tér rappresentava ancora uno degli immobili più pregiati di Pest. Non a caso, ci furono progetti per unire questi due terreni, ma poiché la città aveva bisogno di fondi per costruire il Vigadó, decisero di riorganizzare il terreno irregolare dell'ufficio dell'Harmincadvám, demolendolo e dividendo il lotto in quattro parti, messi all'asta per circa 341000 fiorini. Sui primi tre lotti furono costruiti palazzi in stile rinascimentale (tra cui la sede della Pesti Magyar Kereskedelmi Bank, la prima banca moderna ungherese.[18]) seguendo i piani dell'architetto József Hild, mentre sul quarto lotto, in stile romantico, la casa di proprietà del professor Kovács Sebestyén Endre.[19][20][21] Questo blocco, tra la popolazione di Pest, venne denominato Scheider-Viereck, ovvero "Quadrato del taglio".[N 5]

Nel settembre 1868, il consiglio comunale di Pest decise di rimuovere i resti del teatro per fare spazio a un nuovo edificio residenziale, ma la costruzione venne posticipata al 30 luglio 1870. Inizialmente, si era ipotizzata la costruzione di un nuovo municipio, ma la vendita di gran parte dei terreni rimasti ne fece desistere. Gli esercenti precedentemente allontanati tentarono di tornare a praticare le loro attività e, dopo una lotta di un anno e mezzo, ottennero il permesso di costruire un mercato temporaneo con 16 bancarelle, un mercato coperto e una scuola, generando entrate per la città.[11] Nel 1872 il consiglio comunale cercò di edificare la piazza, ma i proprietari degli edifici si opposero e, dopo una lunga disputa, il progetto fu respinto con 25 voti contrari su 27.[22][23][24] Nello stesso decennio, il tessitore austriaco Fülöp Haas, noto per essere uno dei venditori di tappeti più rinomati dell'epoca e celebre per aver realizzato l'ornato arazzo murale nella Sala di Santo Stefano nel Castello di Buda, prese l'iniziativa di erigere un sontuoso albergo a cinque piani nella piazza.[25] Haas, dopo aver ottenuto il permesso di edificare sui resti del teatro, affidò all'architetto István Linzbauer di lavorare alla progettazione del proprio hotel, che vide la luce con il nome di Haas Palace.[23] Completato nel 1874, l'hotel, inaugurato in presenza dei figli di Haas, Ede e Róbert, presentava due ampi magazzini al piano terra e al primo piano, mentre i restanti tre piani erano occupati da società in affitto, tra cui Nemzeti Pénzváltó Rt, Tordai Cementgyár Rt e Regent Cipőszalon, ma ospitavano anche uno studio legale, uno studio notarile, una compagnia di spedizioni e un'agenzia di viaggi, nonché una biglietteria.[25] Nell'anno dell'inaugurazione dell'Haas Palace, la piazza, ormai rimasta definitivamente senza un teatro cambiò nome in Gisella tér, eliminando qualunque riferimento al teatro e rendendo omaggio all'arciduchessa Gisella d'Asburgo-Lorena.[5][11] Sempre negli anni settanta, seguendo l'esempio di Haas, diversi imprenditori, tra cui il celebre gelataio Henrik Kugler, decisero di spostare i propri locali nella piazza. Kugler, famoso per il suo gelato acclamato come il migliore di Pest, acquistò il piano terra del palazzo della banca nazionale e diede vita alla sua nuova gelateria, in seguito rinominata Café Gerbeaud dal nome del successore di Kugler, Emile Gerbeaud, che lui conobbe nel 1882 durante un viaggio a Parigi.[10]

La piazza con l'Haas Palace ad inizio XX secolo.

Nell'ultima parte del secolo, la storia della piazza si intreccia con quella della creazione della metropolitana sotterranea di Budapest, la Linea M1. L'esigenza di facilitare il collegamento tra Andrássy út e il parco cittadino, il Városliget, portò alla approvazione da parte dell'Assemblea nazionale ungherese di un progetto che prevedeva la creazione della metro.[26] Nel 1894, la società tedesca Siemens & Halske fu incaricata di costruire la metropolitana, con il terminal deciso proprio in Gizella tér. I lavori durarono meno di due anni, grazie all'impiego di più di 2 000 operai e con il metodo di costruzione cut and cover,[27] e la linea fu inaugurata il 2 maggio 1896 in occasione del "millenario"[28] (il millesimo anniversario della "conquista della patria" da parte dei magiari) alla presenza dell'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria.[26][29][30]

I lavori di costruzione della metropolitana in Gizella tér.

La piazza nel Novecento[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1895, già per metà, la stazione della metropolitana della Terra Millennaria era quasi completata. Un giornale dell'epoca descrisse: "Una comoda e lieve scala di granito porta sia sul lato di partenza che su quello di arrivo. Quest'ultimo non ha un marciapiede, mentre quello di partenza è così spazioso che può contenere fino a mille persone." La stazione terminale fungeva anche da stazione ferroviaria di smistamento, dove i treni in arrivo si spostavano immediatamente sui binari di partenza. La pianificazione del parco intorno alla fine del XIX e l'inizio del XX secolo, proposta dal consiglio del lavoro pubblico (inizialmente per un parco chiuso al pubblico) e la sua determinazione a mantenere la stazione dei taxi a causa delle grandi istituzioni finanziarie, alberghi e del già costruito palazzo della città rendevano necessario il mantenimento della stazione. contemporaneamente si decise di erigere la statua di Vörösmarty, che fu facilitata dal progetto originale di una statua di Queen Gizella, che diede il nome al parco. L'entusiasmo e la raccolta fondi di Rákosi Jenő portarono alla creazione di un grande lavoro degli scultori Kallós Ede, Telcs Ede e dell'architetto Márkus Géza. Il "Gruppo di Appello", scolpito nel marmo carrarino e posto su un basamento di calcare di Haraszti, fu svelato il 24 maggio 1908. La figura principale seduta guarda verso il basso, mentre gli altri personaggi cantano "Sii sempre fedele alla tua patria, oh magiaro". Con l'inaugurazione della statua divenne inevitabile una riorganizzazione del parco che si era protratta fin dal 1872, poiché i muri laterali delle case sulla via Bécsi non erano adeguati al monumento e avrebbero modificato i flussi stradali che si riversavano nella piazza. furono presentati due progetti di regolamentazione, uno dal duo Devecis Ferenc e Warga László e l'altro da Heuffel Adolf. Alla fine del 1909 furono prese decisioni riguardo al lato est della piazza, mantenendo la linea di costruzione "inclinata", stabilendo un'altezza parapetto uniforme per i proprietari degli edifici e prescrivendo un adeguato "smussamento dell'angolo" sulla proprietà all'angolo tra la piazza e la via Deák Ferenc, e nel 1911 fu disposto che, per ragioni estetiche, la Ferenc József Földalatti Villamos Vasút Rt. dovesse rimuovere i suoi ingressi in maiolica della metropolitana e sostituirli con ingressi in pietra balaustra, come quelli di fronte all'Opera.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ Le tre linee tranviarie non hanno fermata direttamente nei pressi della Vörösmarty tér, bensì nella vicina Vigadó tér, distante 250 m.
  2. ^ Durante gli anni trenta, il nome della piazza subì per due volte dei cambiamenti: Harmincad tér nei primissimi anni del decennio e Játékszín tér dal 1833
  3. ^ L'origine dell'incendio rimane avvolta nell'incertezza. La teoria più plausibile suggerisce che l'evento sia stato scatenato da un dispositivo pirotecnico utilizzato durante una rappresentazione teatrale. In seguito, furono effettuati solamente interventi di riparazione al tetto. La compagnia teatrale si trasferì in Erzsébet tér, dove successivamente fu costruito un chiosco neorinascimentale progettato da Alajos Hauszmann.
  4. ^ Durante la rivoluzione ungherese dal 1848-1849, i ribelli ungheresi tentarono di persuadere il generale Hentzi a cambiare alleanza e unirsi a loro, sperando in un sostegno militare da Buda. Tuttavia, Hentzi respinse l'offerta e invece lanciò una controffensiva contro i ribelli, bombardando la città di Pest. Durante i combattimenti, diverse strutture nella piazza subirono danni significativi.
  5. ^ Il termine "Schneider-Viereck" o "Vágónégyszög", tradotto letteralmente in Quadrato del taglio, era usato in modo irrisorio ed era legato alle attività dei proprietari del blocco: Eisele Antal, un sarto di origine tedesca; il presidente della Pesti Magyar Kereskedelmi Bank, Lánczy Leó; un conciatore di pelli di nome Lyka D. Anasztáz, e infine, un tagliatore di ossa, ovvero il rinomato chirurgo Dr. Endre Kovács Sebestény. Cfr. (HU) Gerbeaud-ház, Budapest, su kitervezte.hu. URL consultato il 18 dicembre 2023.
Fonti
  1. ^ Budapest Codici postali: Ungheria, su m.mapanet.eu. URL consultato il 18 novembre 2023.
  2. ^ (HU) Belváros–Lipótváros Budapest Főváros V. kerület - Megalapozó vizsgálat (PDF), su belvaros-lipotvaros.hu, 12 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2020).
  3. ^ (EN) Budapest - HUNGARY (PDF), su emergency.copernicus.eu, 4 giugno 2013. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  4. ^ (HU) Műholdas járatkövető-rendszer (BudapestGO), su go.bkk.hu. URL consultato il 24 dicembre 2023.
  5. ^ a b c d (EN) Gergely Kolba, The history of Christmas fairs and Vörösmarty Square – Photos, su dailynewshungary.com, 14 novembre 2018. URL consultato il 18 dicembre 2024.
  6. ^ (EN) Zita Aknai, József Hild, a classicist master of the reform era, su en.mandadb.hu. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  7. ^ (HU) Körner Zsuzsa e Nagy Márta, VÁROSRENDEZÉSI SZABÁLYOZÁS TÖRTÉNETE MAGYARORSZÁGON (PDF), su sze.hu, 2002, p. 113-158. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  8. ^ (HU) Pásztor Mihály, A százötven éves Lipótváros, in Budapesti Statisztikai Közlemények, vol. 93, n. 4, Budapest, 1940, pp. 66; 83-84; 132; 194-199. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  9. ^ (HU) Budapest Főváros Tanácsa Végrehajtó Bizottsága üléseinek jegyzőkönyvei (HU BFL XXIII.102.a.1), su library.hungaricana.hu, 2 agosto 1967. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  10. ^ a b (HU) Simon Flóra, A Vámháztól a Gerbeaud cukrászdáig – Egy legendás telek 240 éves története, su pestbuda.hu, 18 giugno 2022. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  11. ^ a b c d e f g (HU) Dominik Filépko, A Német Színháztól a Luxus Áruházig – a Vörösmarty tér története, su pestbuda.hu, 6 agosto 2018. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  12. ^ Pevsner, Fleming e Honour 2005
  13. ^ (HU) Beethoven és a pesti városi (német) színház, su cserkesz.hu (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2008).
  14. ^ (HU) Farkas Zsuzsa, Borsos József fényképeinek feldolgozásáról, Magyar Nemzeti Galéria kiadványai, aprile 2009. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  15. ^ Kitti Erdő-Bonyár, Le inondazioni più orribili della storia ungherese, su dailynewshungary.com, 13 gennaio 2019. URL consultato il 19 dicembre 2023.
  16. ^ (HU) Ignaz Peisner, Das deutsche Theater in Budapest (bis 1812) (PDF), Ungarische Rundschau für historische und soziale Wissenschaften, IV, 1915, p. 215 - rivista; 970 - pdf (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  17. ^ Rothenberg 1976, p. 34
  18. ^ (EN) Zoltán Gá, THE GOLDEN AGE OF LOCAL BANKING (PDF), su gbv.de, 2009. URL consultato il 19 dicembre 2023.
  19. ^ (HU) Bácskai Vera, Széchenyi tervei Pest-Buda felemelésére és szépítésére, su epa.oszk.hu, febbraio 1993. URL consultato il 19 dicembre 2023.
  20. ^ (HU) Albert Gárdonyi, A dunaparti Szent János-kápolna és szobor története, su library.hungaricana.hu, 18 aprile 1928. URL consultato il 19 dicembre 2023.
  21. ^ (HU) Bugyborék és szalonspicc, su est.hu, 19 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2007).
  22. ^ (HU) Pest város közgyűlése, Pest város szabályozási tervének folytatólagos tárgyalása, és pedig a lipótvárosi régi színháztér szabályozása, vol. 6, n. 133, Pest, Magyar Ujság, 13 giugno 1872.
  23. ^ a b (HU) A Haas-féle palota (PDF), vol. 20, n. 27, Vasárnapi Ujság, 6 luglio 1873.
  24. ^ Verbale dell'assemblea generale tenutasi ininterrottamente il 21 maggio 1874 del Comitato dell'Autorità Legislativa di Budapest: (HU) 399. A régi Német Színház téren levő bazárféle árucsarnok eltávolítása és a bontási anyagok eladása, su library.hungaricana.hu. URL consultato il 19 dicembre 2023.
  25. ^ a b (EN) Tudós-Takács Ernő, The imposing palace of Vörösmarty Square – Headquarters of the world-famous Haas Fülöp & Sons Company, su pestbuda.hu, 29 aprile 2021. URL consultato il 19 dicembre 2023.
  26. ^ a b (HU) Millisits Máté, Európa kontinentális részén elsőként Budapesten épült földalatti vasút, su pestbuda.hu, 8 maggio 2021. URL consultato il 24 dicembre 2023.
  27. ^ (EN) Budapest Metro 18, su trolleymuseum.org. URL consultato il 24 dicembre 2023.
  28. ^ (EN) Jennifer Walker, Budapest M1: Inside continental Europe’s oldest metro network, su edition.cnn.com, 19 dicembre 2018. URL consultato il 24 dicembre 2023.
  29. ^ (HU) Ezredévi kiállítás és a kontinens első földalatti vasútja, su nemzetiarchivum.hu, 2 maggio 2021. URL consultato il 24 dicembre 2023.
  30. ^ (HU) A budapesti kisföldalatti születése, su tessloff-babilon.hu, 24 settembre 2021. URL consultato il 24 dicembre 2023.

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