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Un cerchio nel grano

I cerchi nel grano (in inglese crop circles) sono aree di campi coltivati (prevalentemente con cereali, da cui il nome) in cui le piante appaiono appiattite in modo uniforme, formando così varie figure geometriche (talvolta indicati come "pittogrammi") ben visibili dall'alto. A seguito del numero crescente di apparizioni di queste figure (soprattutto in Inghilterra) a partire della fine degli anni settanta del XX secolo, il fenomeno dei crop circles è diventato un soggetto d'indagine tra i più controversi.

Storia del fenomeno[modifica | modifica wikitesto]

I cerchi nel grano di cui sia abbia documentazione sono un fenomeno moderno, iniziato a partire dagli anni '80. L'unico precedente rispetto a questa data è rappresentato dall'illustrazione di un pamphlet del 1678, in cui si parla del Diavolo mietitore, che per dimostrare la propria abilità miete un campo d'avena in forma circolare. Occorre comunque rilevare che il fenomeno descritto nel pamphlet è molto diverso da quello dei cerchi nel grano moderni, in cui le piante risultano piegate e non tagliate. [1].

Negli anni '50, in seguito alla diffusione degli aerei e alle grandi compagne di fotografie aeree condotte a scopo tattico-militare durante la seconda guerra mondiale, iniziò a diffondersi l'uso dell'archeologia aerea. Nonostante questa attività abbia interessato moltissime aree della Gran Bretagna, nessun cerchio nel grano venne mai rilevato fino agli anni '70. Questo fatto fa pensare che il fenomeno dei crop circle sia un fenomeno moderno.

I cerchi nel grano finirono sotto i riflettori alla fine degli anni 1970, quando molti di essi iniziarono ad apparire in tutta la campagna inglese. Ad oggi, migliaia di cerchi sono apparsi nei luoghi più disparati del mondo ed anche in Italia.

Le forme dei cerchi nel grano[modifica | modifica wikitesto]

I primi esempi di questo fenomeno erano solitamente delle semplici forme circolari di varie dimensioni, il che portò alcuni a speculare che si trattasse di un fenomeno naturale. Dopo alcuni anni però sono emersi disegni sempre più elaborati e complessi.

Ci sono stati molti temi ricorrenti nel corso degli anni. In generale, le prime formazioni (1970 - 2000) sembravano basate sui principi della geometria sacra. Formazioni successive, quelle che compaiono dopo il 2000, sembrano basate su altri principi, scienze naturali e disegni matematici, inclusi i frattali. Molti cerchi nel grano hanno dettagli finemente sviluppati, con intricate simmetrie all'interno di altre simmetrie e variazioni su diverse scale di grandezza, tutti elementi che suggeriscono che un alto livello di intelligenza sia in qualche modo responsabile della loro creazione.

Talvolta sono apparse persino illustrazioni con personaggi dei fumetti.

Credenze contrastanti[modifica | modifica wikitesto]

È stato accertato che una parte dei cerchi nel grano è frutto di "bufale" congegnate da esseri umani (burloni, scettici o detrattori). Sulla base delle testimonianze e della documentazione prodotta da alcune persone che hanno cercato di simulare la creazione dei cerchi nel grano, c'è chi preferisce generalizzare questa spiegazione a tutti i casi riscontrati negli anni. Se questa interpretazione "riduzionistica" ha certo il vantaggio di non dover presupporre l'esistenza di dischi volanti o altri fenomeni controversi, resta però il fatto della palese differenza tra i cerchi "artificiali" (o comunque riconducibili ad un intervento umano) e il vasto numero dei crop circles ritenuti "autentici" dagli studiosi più seri. In diversi di queste formazioni si sono inoltre riscontrate anomalie biofisiche di vario genere che allo stato attuale delle conoscenze scientifiche risulta impossibile riprodurre artificialmente.

Nel rendere conto delle diverse interpretazioni che sono state avanzate bisogna osservare prima di tutto che, come in tanti casi di questo genere, è opportuno suggerire che ogni persona che sia seriamente interessata a capire questi fenomeni si formi sulla base dell'esame dei fatti un convincimento proprio, senza delegare ad altri il compito di stabilire la verità una volta per tutte. Resta comunque consigliabile riferirsi principalmente agli studi più seri e circostanziati, vagliando caso per caso il grado di rigore scientifico utilizzato nell'analisi dei reperti e delle innumerevoli testimonianze, così come il livello di apriorismo spesso insito nelle conclusioni raggiunte sia nel campo dagli "scettici" che in quello degli "entusiasti".

Prima che i cerchi nel grano più recenti mostrassero una grande varietà di figure ben individuabili ed "intellegibili", erano state proposte delle interpretazioni di natura strettamente fisica che oggi non sono più di grande attualità. Esse vanno dall'azione dei venti e dei tornado, ai fulmini globulari, fino a un ipotetico fenomeno chiamato "vortice di plasma".

All'opposto, una delle ipotesi più estreme che sia stata mai proposta è che i cerchi vengano creati da presunti dischi volanti atterrati sui campi, appiattendo le messi in un cerchio ben definito. Ma come detto prima, la crescente complessità delle formazioni rilevate a partire dagli anni 1980 permette ormai di escludere con ragionevole certezza tutte le ipotesi più o meno semplicistiche o fantasiose che erano state avanzate in un primo tempo.

Alcuni suggeriscono invece che una spiegazione più plausibile possa essere la cimatica, cioè lo studio delle strutture geometriche che appaiono ad esempio quando si sollecita una membrana tesa con delle vibrazioni o con dei suoni. Secondo questa ipotesi i complessi disegni potrebbero così essere rappresentazioni geometriche visuali di frequenze sonore, assumendo che frequenze risonanti via via crescenti possano aver prodotto pittogramma sempre più complessi, simili ai mandala.

Un certo numero di testimoni sostiene di aver osservato la creazione dei cerchi, dicendo che il fenomeno ha luogo nel giro di pochi secondi. Queste testimonianze sarebbero certo di grande rilievo conoscitivo se si riuscisse a confermarle in modo convincente, e aprirebbero sicuramente nuovi orizzonti d'indagine; ma molto resta ancora da fare per dare loro un valore di prova effettiva.

Un'altra ipotesi è che un satellite artificiale in orbita attorno alla Terra stia usando un qualche tipo di emissione energetica (ad esempio un raggio di microonde o Maser) per creare i disegni. È stato osservato che scaldando i gambi degli steli di grano con una intensa emissione di energia a microonde si può produrre afflosciamenti simili a quelli riscontrati nei cerchi nel grano. I gambi appiattiti dei cerchi nel grano risultano spesso piegati appena sotto a un nodo, e possono inoltre presentare delle bruciature annerite possibilmente imputabili a un riscaldamento intenso. Gli assertori di questa teoria ipotizzano che il programma "Star Wars" del Pentagono possa aver sviluppato un satellite in grado di inviare tale tipo di raggi a microonde.

Comunque sia, resta un fatto sorprendente che nei crop circles ritenuti autentici gli steli sembrano essere piegati appena sotto una delle giunture, senza che arrivino a spezzarsi, mentre il grano piegato "artificialmente" presenta inconfondibilmente una rottura in un punto del gambo. È stato inoltre osservato che la crescita degli steli curvati continua anche nella nuova disposizione orizzontale, e alcuni studiosi d'indiscussa serietà come W. C. Levengood e E. H. Haselhoff hanno potuto accertare in laboratorio che i semi raccolti all'interno di tali cerchi hanno una curva di crescita notevolmente accelerata rispetto alle normali sementi.

A contrasto di quanto citato sulla piegatura nelle giunture, c'è da dire che è un fenomeno del tutto normale: gli steli dei cereali reagiscono alle rotture allungandosi nel punto critico alle prime luci del giorno riuscendo addirittura a proseguire la crescita. E' chiaro che tale fenomeno funziona su steli piegati in modo "naturale" ovvero da una ondata di vento oppure una pressione come quella di un asse di legno che flette gli steli ma non li spezza. A contrasto di tutte le credenze, il CICAP Italiano a provato come tutti i cerchi nel grano possano essere fatti dall'uomo in poche ore, con pochi mezzi e con tutti o in parte i fenomesi ad essi collegati.

Infine, in ambienti vicini alla corrente di pensiero comunemente chiamata New Age (tenendo conto che la grande varietà dei punti di vista che vi fanno capo non consente una facile schematizzazione) si sono fatte avanti le tesi di coloro che suggeriscono una segnata connessione dei cerchi nel grano con fenomeni mistici legati all'evoluzione spirituale dell'umanità. C'è chi ritiene che i vari pittogrammi incisi sui campi di grano contengano messaggi codificati trasmessi in forma grafica da una qualche forma di coscienza superiore a cui saremmo interiormente e geneticamente connessi. Tali messaggi avrebbero in certi casi un ruolo di messa in guardia dai pericoli che un uso devastante delle risorse planetarie potrebbe occasionare all'umanità e all'intero ecosistema (e in questo senso il riferimento implicito al grano risulterebbe non casuale). Sempre secondo questa visione delle cose che è spesso riconducibile al fenomeno del Channeling, i pittogrammi sarebbero strutturalmente atti a parlare direttamente agli strati più profondi e intuitivi della coscienza umana.

Alle soglie del 2007 l'ipotesi più accreditata e, al tempo stesso più discussa, nonché scomoda e controcorrente, risulta sicuramente quella espressa nel volume "Persi Nella Memoria" (Andrea Feliziani, Gabriella Giunta, Mondadori Illustrati Maggio 2006) dove si fa riferimento all'intero mondo che gravita intorno ai cerchi nel grano. I cerchi provengono da un mondo tanto oscuro quanto enigmatico, ancestrale e a volte apocalittico, dove strane figure spesso fanno la loro comparsa. E' un mondo segreto che i "turisti dei cerchi" non riusciranno mai a raggiungere. Gli autori lo hanno vissuto con dieci anni di ricerche sul campo, nel Wiltshire. Il focus del problema si sposta dalle "presunte anomalie" riscontrate nei cerchi all'ideologia della spiritualità che fa si che questi vengano ritrovati alle prime luci dell'alba per essere poi fotografati e vissuti.

Alcuni fanno notare inoltre che molti di tali cerchi, soprattutto quelli del sud dell'Inghilterra, si trovano nei pressi di antichi siti sacri della tradizione celtica, in particolare vicino ai cerchi megalitici come quelli di Stonehenge e ad alcuni tumuli funerari, o nelle adiacenze delle grandi figure animali incise sui pendii delle colline dell'area del Wiltshire.

I cerchi "falsi"[modifica | modifica wikitesto]

L'intera vicenda dei costruttori di falsi cerchi è oltremodo contorta e talvolta persino disdicevole, perché anche se ha avuto il merito di liberare il campo dalle ingenue supposizioni della prim'ora, ha lasciato in molti più di un dubbio sulla possibilità che qualcuno tenti o abbia tentato di depistare sistematicamente l'opinione pubblica attraverso i mass media con "falsi d'autore" e con trabocchetti ben congegnati che poco hanno a che fare con l'autentico spirito di indagine scientifica.

Per citare un esempio, nel 1991, oltre un decennio dopo l'inizio del fenomeno, due allegri pensionati, Doug Bower e Dave Chorley, annunciarono che i cerchi erano un imbroglio da essi stessi architettato, dichiarando di aver eseguito cerchi nel grano sin dal 1978 usando assi, funi e cavi elettrici come unici strumenti. L'intera vicenda ha dato origine ad innumerevoli polemiche, che in parte si sgonfiarono quando la BBC inglese riuscì a convincerli a ricreare dei cerchi nel grano sotto l'occhio delle telecamere, cosa che diede luogo a risultati davvero modesti.

Circlemakers.org è oggi il più noto gruppo di creatori di cerchi "artificiali". Creato da John Lundberg, si è prefisso di dimostrare che è possibile riprodurre anche forme complesse nel grano con l'uso di semplici attrezzi.

La rivista Scientific American pubblicò un articolo di Matt Ridley (agosto 2002, p. 25), il quale aveva iniziato a simulare la creazione di cerchi nel grano in Texas nel 1991. Egli descrisse le tecniche da lui sviluppate usando strumenti relativamente semplici ma nondimeno capaci di trarre in inganno i successivi osservatori, e riferì il fatto che fonti attendibili come il Wall Street Journal erano state facilmente ingannate.

Fenomeni simili[modifica | modifica wikitesto]

Un fenomeno simile ma su scala molto più ridotta e comunque non correlato ai crop circles, è costituito da figure visibili dall'alto attribuibili al propagarsi nei campi del micelio dei funghi. In Scandinavia e in Gran Bretagna, il fenomeno dei funghi o dei gasteromiceti che formano cerchi in un pezzo di prato veniva indicato come älvringar, cerchi dei folletti o cerchi degli elfi, e veniva attribuito dal folklore locale a delle forze occulte. [2] Un altro fenomeno simile è la croce nel prato di Eisenberg an der Raab.

La creazione di grandi scritte o disegni nei campi di grano è stata anche utilizzata da alcune ditte a scopo pubblicitario. Ad esempio, nel luglio 2005 le Ferrovie Svedesi affittarono degli spazi ai coltivatori per mostrare messaggi pubblicitari creati mietendo il raccolto in modo opportuno. I messaggi furono collocati lungo i percorsi di avvicinamento ai principali aeroporti svedesi, poiché le ferrovie e le compagnie aeree si contendono la stessa clientela. ([3] in svedese con collegamenti alle immagini)

Nella cinematografia[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carl Sagan, Il mondo infestato dai demoni, Baldini & Castoldi, Milano 1997 ("Alieni" pp 73ss)
  • Bert Janssen, The Hypnotic Power of Crop Circles, 2004. ISBN 1931882347
  • Robin W. Allen e Jim Schnabel, Round in Circles: Poltergeists, Pranksters, and the Secret History of the Cropwatchers, 1994. ISBN 1591021103.
  • Colin Andrews e Pat Delgado, Circular Evidence: Bloomsbury, London, 1989, ISBN 0747506353.
  • Eltjo H. Haselhoff, The Deepening Complexity of Crop Circles: Scientific Research and Urban Legends, ISBN 0285636251.
  • Dr. Simeon Hein, Opening Minds ISBN 0971586306.
  • Hellström, En Krönika om Åsbro, 1990 ISBN 91-7194-726-4
  • Lucy Pringle, Crop Circles, Pitkin 2004, ISBN 1841651389 (abbondantemente a favore di una spiegazione sovrannaturale).
  • Andrea Feliziani, Gabriella Giunta, Persi nella Memoria, Mondadori Illustrati, Milano 2006 (pp 160).