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The End of the War[modifica | modifica wikitesto]

La registrazione The End of the War che segna la fine della prima guerra mondiale

The End of the War (La Fine della Guerra in italiano) è una registrazione che segna la fine della prima guerra mondiale ottenuta dall'American Expeditionary Forces nei pressi del fiume Mosella l'11 novembre 1918.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Durante la prima guerra mondiale, le truppe statunitensi utilizzarono la fotografia aerea per individuare le postazioni tedesche. Tuttavia, quando il sistema fotografico fu perfezionato, si trovarono alle prese con la mimetizzazione, che riuscì a confondere le truppe. Per risolvere questo problema, l'Engineer Department of the Army degli Stati Uniti sviluppò un nuovo sistema basato sul suono per individuare la posizione dell'artiglieria nemica e gli aerei che volavano nella loro zona.[1]

Poiché l'udito umano non era in grado di individuare esattamente le postazioni dell'artiglieria, si utilizzarono dei geofoni elettromagnetici, sviluppati dai francesi, potenziati e studiati direttamente dal Bureau of Standards di Washington che segnavano le onde sonore percepite sul terreno attraverso un ago su carta fotografica calibrata. L’11 novembre 1918, la registrazione segnò esattamente il momento della fine della prima guerra mondiale. Dall'estratto dell'originale lungo 6 secondi, dalle 10:58:56 alle 11:01:02, si può vedere il momento in cui i cannoni dell’artiglieria smisero di sparare, esattamente alle 11:00:00 della mattinata. Il silenzio che seguì venne interrotto solamente da due colpi di pistola sparati nei pressi di un microfono per festeggiare.[1]

Specie di Mass Effect[modifica | modifica wikitesto]

La serie Mass Effect, un franchise mediatico di fantascienza militare sviluppato dalla BioWare e pubblicato da Electronic Arts, presenta un ampio cast di personaggi immaginari di varie specie. Si basa principalmente su una serie di videogiochi sparatutto in terza persona che attualmente consiste in quattro videogiochi principali e due giochi mobili. I primi tre giochi di Mass Effect (Mass Effect, Mass Effect 2 e Mass Effect 3) sono ambientati nella Via Lattea durante il XXII secolo e ruotano attorno a un soldato della marina spaziale chiamato Comandante Shepard. Il quarto gioco, Mass Effect: Andromeda, è ambientato nello stesso universo della trilogia originale ma in una galassia diversa, Andromeda.

Tutte le informazioni sulle specie si possono trovare nel Codex, l'enciclopedia digitale che si trova nel gioco.[2]

Specie principali[modifica | modifica wikitesto]

Asari

Le Asari sono una razza considerata come la prima razza organica, dopo quella dei Prothean ad aver scoperto i portali galattici e la Cittadella, ed è per questo stimata e rispettata. Conosciute per la loro eleganza, le loro capacità diplomatiche e biotiche, le Asari sono tutte di un unico sesso, quello femminile, e possono vivere in media per un migliaio di anni. La loro vita si divide in tre fasi: Fanciulla, dove rientrano tutte le Asari che vagano in cerca di nuove esperienze, Matrona, dove cercano un partner con cui accoppiarsi, e Matriarca, dove assumono un ruolo guida nella loro società. I membri della specie si riproducono attraverso una partenogenesi e hanno la capacità di accoppiarsi con partner di qualsiasi sesso o specie. Questo le porta, pur essendo prudenti e conservatrici, a mantenere un atteggiamento abbastanza accogliente verso le altre specie. In seguito all'arrivo dei Salarian sulla Cittadella, infatti, sono state proprio loro a fondare il Consiglio, il principale organo politico della stazione spaziale.[3]

Alcune di loro soffrono di un disturbo genetico raro che impedisce di raggiungere la fusione mentale e sono conosciute come Ardat-Yakshi ("demone dei venti notturni"). Queste, in fase di accoppiamento con il partner, distruggono elettrochimicamente il sistema nervoso. Sono sterili e spesso soffrono di psicopatia, in quanto il mancato accoppiamento causa una mancanza nello sviluppo dell'empatia.[4]


Pietro Pavia[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Pavia
NascitaSan Severo, 10 settembre 1906
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCarabinieri Reali
CorpoStato maggiore
UnitàXIII Legione Carabinieri "Ancona"
Anni di servizio1941 - 1944
Gradomaggiore
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nordafrica
BattaglieAssedio di Tobruch
Battaglia di El Alamein
Decorazioni
Studi militariScuola sottufficiali dell'Esercito Italiano (1925)
Scuola di guerra dell'esercito (1939)
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Pietro Pavia (San Severo, 21 maggio 1922Roma, 24 marzo 1944) è stato un carabiniere e partigiano italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Pavia nasce a San Severo il 21 maggio 1922 da Vito Pavia e Maria Nicola Salcone. Secondo di tre figli, dopo aver interrotto gli studi si dedica da autodidatta a studiare letteratura e nel 1937 entra a far parte della Gioventù Italiana del Littorio come avanguardista. Il 4 ottobre 1941 entrò nell'Arma dei Carabinieri Reali e una volta finiti gli studi a Roma il 21 dicembre, il 28 dello stesso mese venne inserito nella XIII Legione Carabinieri "Ancona" e destinato a Pietracamela. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, l'8 aprile 1942 venne impiegato nell'Albania italiana e sbarcò a Durazzo il 18 aprile con la nave Quirinale. Impiegato nel 49° Reggimento Fanteria venne trasferito ad Agiocastro dove effettuò servizio di scorta ai mezzi postali, alle autocolonne, ai trasporti di prigionieri e ai generali del Regio Esercito.

La prigionia e la fuga[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'armistizio di Cassabile, il 9 settembre 1943, mentre stanziava a Valona, venne disarmato, fatto prigioniero dai nazisti e condotto, insieme alla sua compagnia, in prigionia a Dragovizza. Nel pomeriggio del 14 settembre venne liberato dai partigiani albanesi e da alcuni soldati italiani che non appoggiarono la neo Repubblica Sociale Italiana e nella mattinata del 15 settembre tentò la fuga insieme ad altri quattro commilitoni.


Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Ostuni ha onorato la memoria di Antonio Ayroldi, intitolando al suo nome una delle maggiori strade della città, il Corso Maggiore Antonio Ayroldi.

Pietra d'Inciampo ad Ostuni

Il 10 gennaio 2016, nell'ambito dell'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Deming, è stata posta una Pietra d'Inciampo (stolpersteine) ad Ostuni in Corso Cavour 52, dove abitava la sua famiglia, davanti alla casa in cui era nato Antonio Ayroldi ed ove abitava la sua famiglia.

La scritta recita:

QUI ABITAVA
ANTONIO AYROLDI
NATO 1906
ARRESTATO 2.3.1944
FUCILATO 24.3.1944
FOSSE ARDEATINE

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale in servizio di Stato Maggiore presso un comando di grande unità nel corso di violento combattimento notturno, incurante d'ogni pericolo, si offriva per recarsi presso un reparto fortemente attaccato e quasi accerchiato, riuscendo, con felice iniziativa, a recapitare al reparto stesso ordini tempestivi ed a fornire poi al proprio comando elementi precisi per il ristabilimento della situazione. Alem Hanza-Tobruk-Marsa Matruk-El Alamein (A.S.), 26 maggio-27 luglio 1942»
— Decreto Presidenziale 16 ottobre 1952
Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) United States War Department, America's Munitions 1917-1918: Report of Benedict Crowell, the Assistant Secretary of War, Director of Munitions, U.S. Government Printing Office, 1919. URL consultato il 9 maggio 2024.
  2. ^ (EN) Codex, su n7hq.masseffect.com. URL consultato il 27 febbraio 2024.
  3. ^ (EN) Asari, su sparkly-sunburst-3abda9.netlify.app. URL consultato il 27 febbraio 2024.
  4. ^ (EN) Asari: Ardat-Yakshi, su sparkly-sunburst-3abda9.netlify.app. URL consultato il 27 febbraio 2024.