Utente:Astio k/Sandbox1

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Ravenscry
Ravenscry in concerto a Milano.
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereProgressive metal
Gothic metal
Alternative metal
Periodo di attività musicale2008 – in attività
Gruppi attuali
  • Giulia Stefani
  • Mauro Paganelli
  • Federico Schiavoni
  • Andrea Fagiuoli
  • Simone Carminati
Sito ufficiale

I Ravenscry sono un gruppo musicale progressive e gothic metal fondato a Milano, attivo dal 2008.

Hanno all'attivo 5 lavori pubblicati (2 EP, 3 album[1]) e la partecipazione a diversi eventi e tour nazionali ed europei.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini e l'EP eponimo[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto ha inizio nell'agosto 2008, nel milanese, con un incontro tra Paolo Paul Raimondi (chitarra), Andrea Fagio Fagiuoli (basso) e Simone Simon Carminati (batteria). Poco dopo, Mauro Paganelli (chitarra) raggiunge il gruppo. Dopo pochi mesi, la tarquiniese Giulia Stefani[2] entra come cantante.

Il nome “Ravenscry” (traducibile dalla lingua inglese con “grido dei corvi”, o “lamento dei corvi”[3] [4]) deriva da un libro letto dal chitarrista Paul, il Dossier Brimstone di Lincoln Child e Douglas Preston.[5] [6]

Il 21 dicembre 2009 [7] viene pubblicato il primo EP, eponimo, che viene venduto attraverso il sito ufficiale della band, iTunes e Amazon. Contiene 5 tracce: Nobody, Calliope, e una suite suddivisa in tre parti, intitolata Redemption.

L'opera prima viene giudicata molto positivamente dall'edizione italiana di Rock Hard.[8]

One way out[modifica | modifica wikitesto]

Il primo ottobre 2010, i Ravenscry firmano un contratto con Wormholedeath/Dreamcell11 per produrre il loro primo album intitolato One Way Out, che è stato pubblicato il 15 aprile 2011. L'album contiene i brani già pubblicati nel precedente lavoro, più altre 7 tracce originali.[9]

Tutti i testi sono in lingua inglese e firmati dalla cantante, e trattano temi diversi, tra i quali: natura, mitologia, eccessi, critica sociale.[10]

Il lavoro é stato registrato ai Fear Studios di Ravenna e successivamente mixato da Fabrizio Grossi al Sound of Pisces di Los Angeles. Il mastering é stato eseguito da Tom Baker della Precision Mastering, a Los Angeles.[11]

L'accoglienza della critica specializzata nel genere musicale metal è stata largamente positiva.[12] [13] [14] [15] [16] [17] [18] [19]

Tra le influenze più spesso percepite nello stile del gruppo milanese, vengono rimarcate le band Evanescence e Lacuna Coil[12], Epica e Within Temptation.[14]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

L'album è stato distribuito da Audioglobe, con l'esclusione del Giappone.[senza fonte] La distribuzione nel mercato nipponico è stata eseguita da Hydrant Music nel 2012[20] e nel 2015.[21]

Artwork[modifica | modifica wikitesto]

La copertina è stata realizzata dall'artista digitale, designer e fotografo Rhett Podersoo (Machine Room Design), attorno a un'idea condivisa con la band.

Per generare il materiale di base, il creativo ha passato un fine settimana fuori Londra a fare il sopralluogo fotografico di una vecchia villa abbandonata dove, tempo addietro, vissero alcuni artisti impazziti e scomparsi in circostanze misteriose. Il ritratto della donna è stato trovato in quella casa.[10]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 2011 la band ha partecipato alla trasmissione televisiva Sala Prove su Rock TV, dedicata ai gruppi emergenti, suonando dal vivo “Far Away”.[senza fonte]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

L'album è stato preceduto dal video di Nobody che è stato diretto dal regista Salvatore Perrone e girato negli ambienti di un ristorante abbandonato.[22] Il video ha totalizzato più di un milione di visualizzazioni su YouTube.[23]

Successivamente, nel 2012 è stato realizzato il video di Calliope. Diretto da Salvatore Perrone in collaborazione con Laura Volo, è stato girato in abitazioni private e nel Teatro Comunale di Ostiano.[24]

Dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Nel novembre 2010, l'album è stato preceduto da un tour nei club del Belgio e del Regno Unito, in cui la band ha performato il materiale già pronto per la pubblicazione.[25] A Londra, la band ha suonato nello storico locale The Fiddler’s Elbow, un ex-teatro dedito, dagli anni '70, a un'intensa attività musicale dal vivo.[26] [27]

Nell'ottobre e novembre 2011, la band ha performato l'One Way Out Scandinavian Tour 2011 in Finlandia e Svezia, organizzato dall'etichetta The Trip Records Sweden e partito il 26 ottobre dal Pub Anchor di Stoccolma.[28]

Acoustic Parenthesis Of A Dream State (EP)[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 aprile 2012[29] viene pubblicato il secondo EP, Acoustic Parenthesis Of A Dream State.

Sono quattro versioni acustiche di brani pubblicati nel primo album One Way Out, scaricabili via-torrent dal sito ufficiale della band, nelle quali è in primo piano la voce.[30]

The Attraction of Opposites[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante le difficoltà culturali e i pregiudizi a carico di coloro che eseguono la musica metal nella penisola italiana[5] il 27 maggio 2014 viene pubblicato The Attraction of Opposites dall'etichetta Revalve Records.[31] [32] L'accoglienza della critica specializzata è stata largamente positiva.[33] [34] [35] [36] [37]

L'opera, registrata al Ravenstudio e mixata al Bohus Sound Recordings in Svezia da Roberto Laghi e Dragan Tanaskovic,[35] è un concept album composto da 13 brani nei quali, attraverso musiche e testi, vengono raccontati “gli opposti come conflitto e attrazione, accompagnando l’ascoltatore alla scelta se continuare a cambiare più volte la preferenza di un elemento rispetto all’altro, oppure cominciare a considerare l’interdipendenza delle due polarità, realizzando che senza l’una non esisterebbe l’altra”.[5]

Lo stile musicale eterogeneo,[36] contaminato da diverse influenze e stigmi tanto che classificarlo gothic oppure nu metal sarebbe limitativo,[34] è stato definito “metal moderno, scuro e carico di groove, ma che si riserva anche di aggiungere qua e là orpelli e decorazioni inaspettate, per abbellire ed arricchire la propria facciata”.[33] Come l'apertura retrò di Noir Desire, il crescendo di piano, sax e archi di Alive, e l'intermezzo jazzato di fiati in Living Today.[36]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

L'album è stato distribuito su tutte le piattaforme digitali da Audioglobe, e in formato fisico da Code 7 Distribution in UK e in Europa, da Masterpiece in Italia[38], e da Space Shower Music in Giappone.[39]

Artwork[modifica | modifica wikitesto]

La copertina è un'opera digitale di Stefano Mattioni conosciuto come Viron 2.0,[40] realizzata con Blender 3D e MakeHuman su materiale fotografico scattato con una Canon EOS 5D Mark III.[41]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

Il disco è stato anticipato dalla clip di Missing words, pubblicato il 23 aprile.[senza fonte] Successivamente, il gruppo ha annunciato l'avvio di una campagna di crowdfunding su Musicraiser per finanziare il video del brano Noir Desire.[42] La campagna ha avuto successo,[43] e il video è stato realizzato.[38]

Infine, è stato prodotto il video di Alive: come nel precedente, il tema è la violenza contro le donne, ed un'anticipazione è stata presentata l'8 marzo 2015 nella Giornata internazionale della donna.[44]

Dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Nell'attività concertistica sostenuta durante il 2014, spicca la partecipazione al Power Prog & Metal Fest tenutosi a Mons, Belgio, dal 18 al 20 aprile.[45] [46]

Nel 2015, i Ravenscry hanno partecipato all'Autumn Moon Festival di Hameln, in Germania.[47] [48]

The Invisible[modifica | modifica wikitesto]

Il 24 febbraio 2017[49] viene pubblicato il terzo album, The Invisible. L'accoglienza della critica specializzata è stata largamente positiva.[50] [51] [52] [53] [54]

Come il precedente lavoro è un concept album, caratterizzato da “diversi livelli di interpretazione, una sorta di frutto a bucce concentriche dove più esternamente c’è la musica, dentro di essa c’è una storia, all’interno della storia si cela un messaggio più metaforico e il messaggio dipinge l’immagine di un personaggio a tutto tondo, di spessore”.[53]

Nell'opera viene narrata la storia di una giovane bibliotecaria di nome Coral, una ragazza affetta da autismo[53] che casualmente, un giorno, sulla copertina di un libro vede raffigurata la foto di un luogo memorabile della sua infanzia e sente improvvisamente la necessità di raggiungerlo, nella speranza di ritrovare le sue origini. Ha così inizio un lungo viaggio, assieme fisico ed interiore, che si snoda attraverso 19 tracce, tra parti cantate, strumentali ed intermezzi.[50]

Lo stile musicale è ancora eclettico, la struttura dell'album e di alcuni brani è di tipo progressivo, con le parti più atmosferiche che fanno da preludio a brani metallici nei quali sono intercalati assoli chitarristici dal retrogusto classico, frapposti ad una struttura metal moderna.[51]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

L'album è stato distribuito su tutte le piattaforme digitali da Audioglobe, mentre il disco fisico è stato distribuito ovunque tranne che in Giappone grazie all'accordo con Plastic Head Distribution.[23]

Artwork[modifica | modifica wikitesto]

Copertina e libretto del digipak sono stati disegnati da Mario Sànchez Nevado (illustratore e art director basato a Madrid, Spagna) per Aègis Strife.[55] [56]

Videoclip[modifica | modifica wikitesto]

L'uscita dell'album è stata anticipata dal video realizzato sul brano Oscillation, diretto da Max Valerio e pubblicato il 27 gennaio 2017.[57]

Cambio di formazione[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la pubblicazione dell'album, il chitarrista e fondatore Paolo Paul Raimondi lascia la line-up per dedicarsi alla produzione dei brani del gruppo.

Viene sostituito ufficialmente nell'autunno da Federico Schiavoni, che aveva già suonato con i Ravenscry in qualche concerto tra cui quello del 29 giugno in apertura dei Queensrÿche al Phenomenon di Fontaneto d'Agogna.[58] [59]

Dal vivo[modifica | modifica wikitesto]

Nel novembre 2017, i Ravenscry hanno accompagnato i canadesi Kobra and the Lotus come special guest nelle due date italiane del tour di supporto all'album Prevail I e in una data svizzera, assieme ai Secret Rule: Roma, Rozzano (Milano) e Wetzikon (Canton Zurigo).[60]

Dal 6 al 19 aprile 2018, hanno performato come band di supporto all'Omni Tour 2018 dei brasiliani Angra, in 12 concerti della storica band che si sono tenuti in alcune delle maggiori città europee.[61] [62]

Il 26 maggio hanno partecipato alla seconda edizione del Milady Metal Fest di Mantova, rassegna delle voci femminili e delle strumentiste del genere metallaro.[63] [64] [65]

A giugno, hanno nuovamente accompagnato i Kobra and the Lotus nelle 7 date del Prevail Tour Europe 2018.[66]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

  • 2009 – Ravenscry
  • 2012 – Acoustic Parenthesis Of A Dream State

Album[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 – One Way Out
  • 2014 – The Attraction of Opposites
  • 2017 – The Invisible

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ravenscry, su Discogs. URL consultato il 14 luglio 2018.
  2. ^ In uscita il nuovo album dei Ravenscry la cantante é la tarquiniese Giulia Stefani, su Daily Word Italia. URL consultato il 16 luglio 2018.
  3. ^ raven, su WordReference.com. URL consultato il 15 luglio 2018.
  4. ^ cry, su WordReference.com. URL consultato il 15 luglio 2018.
  5. ^ a b c Pasquale Rinaldis, Musica, il metal dei Ravenscry che cerca gloria fuori dall’Italia, su il Fatto Quotidiano, 20 luglio 2014. URL consultato il 15 luglio 2018.
  6. ^ Ravenscry, su Preston-Child Wiki. URL consultato il 16 agosto 2018.
  7. ^ Ravenscry ‎– Ravenscry, su Discogs. URL consultato il 14 luglio 2018.
  8. ^ Michele Martini, Ravenscry – Ravenscry, in Rock Hard Italy, aprile 2010, p. 79.
  9. ^ Ravenscry ‎– One Way Out, su Discogs. URL consultato il 14 luglio 2018.
  10. ^ a b RAVENSCRY, su GrooveBox.it, 12 maggio 2011. URL consultato il 18 luglio 2018.
  11. ^ Ravenscry: endorser EMP per il video di Nobody, su EMP, 15 marzo 2011. URL consultato il 18 luglio 2018.
  12. ^ a b Dario Cattaneo, RAVENSCRY – One Way Out, su MetallItalia.com, 23 aprile 2011. URL consultato il 14 luglio 2018.
  13. ^ Michele Martini, Ravenscry – One Way Out, in Rock Hard Italy, giugno 2011, p. 84.
  14. ^ a b Ileana, Ravenscry: One Way Out, su RockShock, 14 giugno 2011. URL consultato il 14 luglio 2018.
  15. ^ Valeria Girardello, Ravenscry - One Way Out, su Metallized, luglio 2011. URL consultato il 14 luglio 2018.
  16. ^ Alex Calvi, Recensione: One Way Out, su TrueMetal.it, 18 luglio 2011. URL consultato il 14 luglio 2018.
  17. ^ Silvio Oreste, RAVENSCRY – "One Way Out", su DarkRoom Magazine, 21 luglio 2011. URL consultato il 16 agosto 2018.
  18. ^ Hadrianus, Ravenscry: One way out, su Ver Sacrum, 14 novembre 2011. URL consultato il 16 agosto 2018.
  19. ^ Andrea La Placa, Ravenscry ‎– One Way Out, su Rockit.it, 7 settembre 2012. URL consultato il 14 luglio 2018.
  20. ^ Ravenscry ‎– One Way Out [QIHC-10032], su Discogs. URL consultato il 16 agosto 2018.
  21. ^ Ravenscry ‎– One Way Out [QIHC-51024], su Discogs. URL consultato il 16 agosto 2018.
  22. ^ RAVENSCRY: il video di "Nobody", su MetalWave.it, 15 marzo 2011. URL consultato il 18 luglio 2018.
  23. ^ a b RAVENSCRY: i dettagli del nuovo album “The Invisible”, su MetallItalia.com, 7 dicembre 2016. URL consultato il 18 luglio 2018.
  24. ^ Alessio Quadalti, Ravenscry: il videoclip di Calliope, su Metallus.it, 31 agosto 2012. URL consultato il 18 luglio 2018.
  25. ^ Elisa Brenna, Ravenscry: Firmano con la Wormholedeath/Dreamcell11, su Metallus.it. URL consultato il 18 luglio 2018.
  26. ^ (EN) A beginner’s guide to: The Fiddler’s Elbow, su Kentishtowner, 17 maggio 2017. URL consultato il 18 luglio 2018.
  27. ^ (EN) Pretty Goth Theatre Festival @ The Fiddlers Elbow, su Splinters In T.I.M.E. URL consultato il 18 luglio 2018.
  28. ^ RAVENSCRY: tour scandinavo per la band milanese, su metalitalia.com, 19 ottobre 2011. URL consultato il 18 luglio 2018.
  29. ^ Ravenscry ‎– Acoustic Parenthesis Of A Dream State, su Discogs. URL consultato il 14 luglio 2018.
  30. ^ (DE) Yves Pelgrims, Ravenscry – Acoustic Parenthesis of A Dream State, su ZwareMetalen, 4 giugno 2012. URL consultato il 14 luglio 2018.
  31. ^ Ravenscry ‎– The Attraction Of Opposites, su Discogs. URL consultato il 15 luglio 2018.
  32. ^ Fabio Magliano, Ravenscry – The Attraction Of Opposites release party, su Metal Hammer Italia, 25 maggio 2014. URL consultato il 15 luglio 2018.
  33. ^ a b Dario Cattaneo, RAVENSCRY – The Attraction Of Opposites, su MetallItalia.com, 10 giugno 2014. URL consultato il 15 luglio 2018.
  34. ^ a b Vittorio Cafiero, Recensione: The Attraction Of Opposites, su TrueMetal.it, 14 giugno 2014. URL consultato il 15 luglio 2018.
  35. ^ a b Stefano Cavanna, Ravenscry – The Attraction Of Opposites, su MetalEyes IYE, 23 giugno 2014. URL consultato il 15 luglio 2018.
  36. ^ a b c Giada Boaretto, Ravenscry - The Attraction Of Opposites, su Metallized, ottobre 2014. URL consultato il 15 luglio 2018.
  37. ^ (EN) Joel, RAVENSCRY – The Attraction Of Opposites, su MetalReviews.com, novembre 2014. URL consultato il 15 luglio 2018.
  38. ^ a b Alessandro Diez, Ravenscry: il video ufficiale di “Noir Desire”, su Metallus.it, 13 gennaio 2015. URL consultato il 15 luglio 2018.
  39. ^ Ravenscry ‎– The Attraction Of Opposites, su Discogs. URL consultato il 16 agosto 2018.
  40. ^ Stefano Mattioni, su Discogs. URL consultato il 17 luglio 2018.
  41. ^ Ravenscry – The Attraction Of Opposites, su Behance. URL consultato il 17 luglio 2018.
  42. ^ Ravenscry: crowdfunding per il video di "Noir desire", su Rockol, 5 novembre 2014. URL consultato il 15 luglio 2018.
  43. ^ Ravenscry – Ravenscry new Videoclip, su Musicraiser. URL consultato il 15 luglio 2018.
  44. ^ RAVENSCRY: il mini-video di "Alive" contro la violenza sulle donne, su MetalWave.it, 9 marzo 2015. URL consultato il 15 luglio 2018.
  45. ^ (EN) Power Prog & Metal Fest 2014, su All MetalFest. URL consultato il 17 luglio 2018.
  46. ^ (EN) Christophe Ochal, Power Prog & Metal Fest 2014, su Melodic Pixels, 24 gennaio 2015. URL consultato il 17 luglio 2018.
  47. ^ (EN) Autumn Moon Festival, su Bandsintown. URL consultato il 17 luglio 2018.
  48. ^ (DE) rkerber57, Autumn Moon Festival in Hameln 2015, su Keep on Rockin', 3 novembre 2015. URL consultato il 17 luglio 2018.
  49. ^ Ravenscry ‎– The Invisible, su Discogs. URL consultato il 15 luglio 2018.
  50. ^ a b Ilaria Marra, Ravenscry – Recensione: The Invisible, su Metallus.it, 25 febbraio 2017. URL consultato il 16 luglio 2018.
  51. ^ a b Alberto Centenari, Ravenscry – The Invisible, su MetalEyes IYE, 14 marzo 2017. URL consultato il 16 luglio 2018.
  52. ^ reira, Ravenscry «The Invisible» (2017), su MetalWave.it, 25 marzo 2017. URL consultato il 16 agosto 2018.
  53. ^ a b c Dario Cattaneo, Ravenscry – The Invisible, su Metal Hammer Italia, 26 marzo 2017. URL consultato il 16 luglio 2018.
  54. ^ (EN) Ravenscry – The Invisible, su Metallic, 16 novembre 2017. URL consultato il 16 luglio 2018.
  55. ^ (EN) RAVENSCRY To Release The Invisible Album In February; Details Revealed, su BraveWords, 8 dicembre 2016. URL consultato il 16 luglio 2018.
  56. ^ Ravenscry “The Invisible” CD Artwork – Integral Album & Merch Visual Design, su Aégis Strife. URL consultato il 16 luglio 2018.
  57. ^ RAVENSCRY: il video della nuova “Oscillation”, su MetallItalia.com, 29 gennaio 2017. URL consultato il 17 luglio 2018.
  58. ^ RAVENSCRY: cambio di line-up, su HardSounds, 23 ottobre 2017. URL consultato il 18 luglio 2018.
  59. ^ Federico Schiavoni, su Villaggio Musicale. URL consultato il 18 luglio 2018.
  60. ^ Stefano Mastronicola, Kobra And The Lotus: in Italia con Secret Rule e Ravenscry, su Metal in Italy, 11 luglio 2017. URL consultato il 17 luglio 2018.
  61. ^ Stefano Mastronicola, Angra: “Omni Tour 2018” con tre band italiane, su Metal in Italy, 4 settembre 2017. URL consultato il 14 luglio 2018.
  62. ^ (DE) Matthias, Angra, Operation Mindcrime, Halcyon Way und Ravenscry - Turock Essen, su BurnYourEars Webzine, 11 maggio 2018. URL consultato il 17 luglio 2018.
  63. ^ Marco Donè, Milady Metal Fest II: ufficializzato il running order, su TrueMetal.it, 10 maggio 2018. URL consultato il 17 luglio 2018.
  64. ^ Enrico Dal Boni, MILADY METAL FEST II: le foto del festival di Mantova, su MetallItalia.com, 30 maggio 2018. URL consultato il 17 luglio 2018.
  65. ^ Leonardo Cervio e Dario De Marco, MILADY METAL FEST II @ Arci Tom, Mantova – 26/05/2018, su Metalpit.it, 31 maggio 2018. URL consultato il 17 luglio 2018.
  66. ^ Stefano Mastronicola, Ravenscry: tour europeo con i Kobra And The Lotus, su Metal in Italy, 26 marzo 2018. URL consultato il 14 luglio 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]