Utente:Animaccianera/Sandbox 2

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Storia della Linea[modifica | modifica wikitesto]

Prima Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

La linea Oder-Neisse, già durante la Prima Guerra Mondiale, fu proposta dal ministro degli esterni russo Sergey Sazonov come confine tra Germania e una Polonia autonoma in unione con l'Impero Russo.

Seconda Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il confine occidentale polacco fu fissato con il Trattato di Versailles del 1919 e ricalcava parzialmente i confini della storica Grande Polonia, ma con opportuni aggiustamenti cercò di unire le etnie tra loro. Tuttavia, la Pomerania orientale, l'Alta Slesia e la Masuria restarono divise, lasciando popolazioni slave nel territorio tedesco e etnie germaniche oltre il confine polacco. Il nuovo confine inoltre, divise la Nazione tedesca dalla Prussia Orientale a causa della creazione del Corridoio di Danzica e della relativa Libera Città.

Alla fine del Secondo conflitto mondiale, sotto la spinta dell'Unione Sovietica che reclamava alcuni territori a est della Polonia, il confine polacco-tedesco fu ulteriormente spostato verso ovest portando nella Nazione polacca quasi tutta la Slesia, più della metà della Pomerania, la parte orientale del Brandeburgo e una piccola area della Sassonia. La Polonia inoltre incluse nel proprio Paese Danzica, circa due terzi della Prussia Orientale, la Masuria e la Varmia. La parte rimanente della Prussia Orientale (oggi Oblast di Kaliningrad) fu annessa direttamente all'Unione Sovietica, così come il Territorio di Memel che fu però annesso alla RSS Lituana (oggi Lituania).

I cambiamenti territoriali furono seguiti da esodi di massa da entrambe le Nazioni, con espulsioni di tedeschi da Polonia e Unione Sovietica, e di polacchi che risiedevano nella Germania occupata dagli Alleati. In aggiunta, la popolazione di etnia polacca che risiedeva nella parte orientale della ex Seconda Repubblica di Polonia fu per la maggior parte espulsa e trasferita nel territorio adiacente alla linea Oder-Neisse. Non ci furono molte opposizioni da parte dei polacchi per quanto riguarda l'acquisizione di parte dei territori tedeschi: essi ritenevano questo una "compensazione" dei territori presi dall'Unione Sovietica e per le atrocità commesse dalla Germania durante il secondo conflitto mondiale. L'esodo dei tedeschi dalla Polonia fu giustificato dai polacchi come pena per aver aiutato i soldati nazisti durante la guerra.

Era tra gli obiettivi di Stalin il fatto che i polacchi avessero un confine occidentale inacettabile dal loro punto di vista, poiché voleva loro fare credere che solo l'Unione Sovietica li poteva difendere.

La decisione degli Alleati di spostare il confine verso Ovest[modifica | modifica wikitesto]

Il cambiamento dei confini nel 1945.

La decisione di trasferire il confine polacco a ovest fu fatta alla Conferenza di Yalta subito dopo la fine della guerra da Stati Uniti, Regno Unito e Unione Sovietica. La precisa locazione del confine fu un dibattito aperto fin dal principio: gli Alleati erano d'accordo sul fatto che il fiume Oder fosse la linea di demarcazione tra Germania e Polonia. La questione importante era decidere se il confine doveva continuare a seguire a sud il fiume Oder o se doveva spostarsi sul fiume Neisse, e se Stettino, il tradizionale porto di Berlino[1], doveva passare alla Polonia o rimanere nel suolo tedesco. Gli alleati cercarono di raggiungere l'accordo stabilendo come confine il fiume Oder in tutta la sua lunghezza (verso est), ma l'Unione Sovietica rifiutò il compromesso. Dall'altra parte Stalin suggerì come linea di confine il fiume Bóbr.

L'obiettivo iniziale della Germania era quello di conservare Stettino, mentre quello della Polonia era di annettersi la Prussia Orientale, come in effetti aveva domandato il governo polacco all'inizio del secondo conflitto mondiale, in quanto la posizione strategica della regione tedesca avrebbe potuto compromettere la sicurezza della Nazione. Altri cambiamenti significativi richiesti dal governo polacco erano l'inclusione della regione slesiana di Opole/Oppeln, della città di Danzica/Danzig lungo il confine della Pomerania occidentale e zone vicino Bytów/Bütow e Lębork/Lauenburg.

Infine, uno degli obiettivi di Stalin era l'ottenimento della città di Königsberg, il cui porto poteva essere aperto tutto l'anno a differenza di quelli già presenti nel territorio sovietico, solitamente chiusi per almeno 3 mesi; in cambio la Polonia, avrebbe ricevuto in cambio Stettino. L'unica decisione significativa che il governo in esilio della Polonia prese era quella di cercare di riottenere la città di Leopoli, situata in Galizia. Stalin tuttavia rifiutò e offrì ai polacchi la Bassa Slesia e Breslavia. Tale decisione costrinse i polacchi residenti a Leopoli a trasferirsi nelle città appena ottenute dalla Polonia, in particolar modo Danzica e Breslavia.

Ci furono proposte che prevedevano l'inclusione da parte della Polonia di zone situate vicino Cottbus e Bautzen, dove vivevano minoranze di Sorbi. La soluzione non fu però accettata.

La linea Oder-Neisse

Alla Conferenza di Potsdam gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Unione Sovietica stabilirono i territori tedeschi e est della linea Oder-Neisse sotto il controllo amministrativo polacco. I polacchi volevano riferirsi a questi territori come Regained Territories (?), per il fatto che queste aree in passato erano parte dei possedimenti dei Piast, dinastia di re, che furono persi durante una delle Spartizioni della Polonia. It was anticipated that a final peace treaty would follow shortly and either confirm this border or determine whatever alterations might be agreed upon. Fu anche deciso che dovevano essere espulsi tutte i tedeschi che erano nei vecchi e nei nuovi territori polacchi, per prevenire, secondo le autorità, la possibilità di un nuovo conflitto come quello appena concluso. Gli accordi finali che cedettero alla Polonia 112.000 km² di superificie appartenuti alla Germania, compensarono la perdita dei 187.000 km² situati a est della linea Curzon occupati dei sovietici.

One of the reasons for this version of the border was the fact that it was the shortest possible border between Poland and Germany. It is only 472 km in length, because it stretches from the northernmost point of the Czech Republic to one of the southernmost points of the Baltic Sea in the Oder river estuary. I diritti degli abitanti degli ex territori tedeschi, tra cui alcuni di origine slava, furono ignorati dalle potenze alleate vincitrici e delle autorità comuniste insite in Polonia, che espellevano sovente masuri, Slovinzi, some Kashubians and Slavic Upper Silesians as "Germans".

Il primo ad insistere che il confine polacco dovesse arrivare al all'Oder fu Stalin alla conferenza di Teheran del 1943, ma gli statunitensi, in quel periodo, non erano interessati ad alcuna discussione sull'argomento.[2] Il ministro degli Affari Esteri Anthony Eden scrisse nel suo diario che "Uno dei problemi era che gli americani erano spaventati dal soggetto che [il Segretario di Roosvelt] Harry [Hopkins] chiamava 'dinamite politica' per le loro elezioni. Ma, come gli dissi, se non troviamo una soluzione entro sei mesi, le relazioni con Russia e Polonia, con l'esercito russo in Polonia, saranno infinitamente peggiori e le elezioni saranno ancora più vicine." [3]

Alla Conferenza di Yalta, la questione polacca fu ancora discussa. Il Presidente Franklin D. Roosevelt said that it would "make it easier for me at home" if Stalin were generous to Poland with respect to Poland's eastern frontiers.[4] Winston Churchill said a Soviet concession on that point would be admired as "a gesture of magnanimity" and declared that, with respect to Poland's post-war government, the British would "never be content with a solution which did not leave Poland a free and independent state." [5] With respect to Poland's western frontiers, Stalin noted that the Polish Prime Minister in exile, Stanisław Mikołajczyk, had been pleased when Stalin had already told him Poland would be granted Stettin and the German territories east of the Western Neisse River.[6] Churchill objected to the Western Neisse frontier [7] He added that many British would be shocked if such large numbers of Germans (more than 11 million) were driven out of these areas, to which Stalin responded that "many Germans" had "already fled before the Red Army."[8] Poland's western frontier was ultimately left to be decided at the Potsdam Conference.

L'area della Laguna dell'Oder con indicati i confini di Germania e Polonia. Non è presente la città di Stettino

At Potsdam, Stalin argued for the Oder-Neisse line on the grounds that the Polish Government demanded this frontier and that there were no longer any Germans left east of this line, a claim which prompted Admiral William D. Leahy, US President Truman's Chief of Staff, to whisper "The Bolshies have killed them all", into US President Truman's ear. [9]. Later the Russians admitted that at least "a million Germans" (a number far too low) still remained in the area at that time. Several Polish leaders appeared at the conference to advance arguments for an Oder-Western Neisse frontier. Stettin was demanded for Eastern European exports. If Stettin were Polish, then "in view of the fact that the supply of water is found between the Oder and the Lausitzer Neisse, if the Oder's tributaries were controlled by someone else the river could be blocked." [10]

President Harry S. Truman and Prime Minister Clement Attlee said that they could not tolerate Polish administration of part of one of the occupation zones (effectively making Poland a fifth occupying power after the U.S., Britain France, and the Soviet Union) and the expulsion of millions of German people from it into other areas.[11] Stalin responded that the Poles "were taking revenge for the injuries which the Germans had caused them in the course of centuries" [12]

James Byrnes – who had become US Secretary of State earlier that month – later advised the Soviets that the U.S. was prepared to concede the area east of the Oder and the Eastern Neisse (Nysa Kłodzka) river to Polish administration and not consider it part of the Soviet occupation zone, in return for a moderation of Soviet demands for reparations from the Western occupation zones. [13] A Nysa Kłodzka boundary would have left Germany with roughly half of Silesia. The Soviets insisted that the Poles would not accept this. The Polish representatives (and Stalin) were in fact willing to concede a line following the Oder-Bober-Queiss (Odra-Bóbr-Kwisa) rivers through Żagan and Lubań, but even this small concession ultimately proved unnecessary since the next day Byrnes told Soviet Foreign Minister Vyacheslav Molotov that the Americans would reluctantly concede the Western Neisse [14]. Byrnes's concession undermined the British position, and although British Foreign Secretary Ernest Bevin raised objections [15], the British eventually agreed with the American concession.

Winston Churchill was not present at the end of the Conference as the results of the British election had made it clear he had been defeated. Churchill later claimed that he would never have agreed to the Oder-Western Neisse line, and in his famous Iron Curtain speech declared that "The Russian-dominated Polish Government has been encouraged to make enormous and wrongful inroads upon Germany, and mass expulsions of millions of Germans on a scale grievous and undreamed-of are now taking place."[16]

Riconoscimento del confine da parte della Germania[modifica | modifica wikitesto]

Neisse Lusaziano– confine tra Görlitz (Sassonia, a sinistra) e Zgorzelec (Polonia), luogo dove fu firmato il Trattato di Görlitz

I governi della Repubblica democratica tedesca e della Polonia, firmando il trattato di Görlitz nel 1950, riconobbero la linea Oder-Neisse come "confine della pace e dell'amicizia" [17]. In altro trattato ratificato nel 1989, sempre tra Polonia e Germania, si trovò un accordo mettendo fine ad una disputa iniziata nel 1985 per quanto riguarda i confini marittimi.

Nel 1952, il riconoscimento della linea Oder-Neisse come confine tra i due paesi, fu una delle condizioni che Stalin pose affinchè accettasse l'esistenza di una Germania unita, ma l'offerta fu rifiutata dal cancelliere tedesco occidentale Konrad Adenauer. Già nel 1950 la Francia dichiarò il confine orientale del 1937 come applicabile da parte della Germania, invece il Regno Unito e gli Stati Uniti d'America condannarono il trattato di Görlitz tra Germania Est e Polonia.

In Germania Ovest, paese che ospitava la maggior parte dei 12 milioni di rifugiati provenienti dalle Nazioni del blocco orientale, il riconoscimento della linea Oder-Neisse fu considerato a lungo come qualcosa di inacettabile. La repubblica federale infatti, adottando la Dottrina Hallstein, non poteva riconoscere nè la Repubblica Popolare di Polonia, né la Repubblica Democratica Tedesca.

Nel 1963 il leader dell'opposizione tedesca Willy Brandt disse che "l'abnegazione è traditrice" (?). Nonostante ciò, fu proprio Brandt a cambiare la presa di posizione della Germania con la sua Ostpolitik. Nel 1970 la Germania Ovest firmò dei trattati con l'Unione Sovietica (Trattato di Mosca) e con la Polonia (Trattato di Varsavia) che riconoscevano la linea Oder-Neisse come confine polacco. Questi accordi dovevano avere l'effetto teorico di facilitare le visite ai territori occidentali da parte dei tedeschi orientali; la realtà dei fatti ha però dimostrato le enormi difficoltà persistite fino al crollo del muro di Berlino.

Nel novembre 1990, dopo la riunificazione tedesca, la Repubblica Federale Tedesca e la Repubblica di Polonia firmarono un trattato che confermava il confine tra i due paesi, come richiesto dal trattato 2+4. Precedentemente, la Germania aveva emendato la costituzione e aveva abolito abolito l'articolo 23 della Legge fondamentale della Repubblica Federale Tedesca, che prevedeva, in caso di riunificazione, la reclamazione degli ex-territori orientali tedeschi.

Il German-Polish Border Treaty (?) del 1990, che rese la linea Oder-Neisse il confine ufficiale tra Germania e Polonia[18], entrò in vigore in 16 gennaio, 1992 insieme ad un altro accordo, il Trattato del buon vicinato, firmato nel giugno 1991, che prevedeva, tra le altre cose, il riconoscimento dei diritti politici e culturali delle minoranze tedesche e polacche che vivevano in entrambi i paesi. Attualmente circa 150,000 persone di etnia tedesca risiedono in Polonia, precisamente all'interno del Voivodato di Opole (Oppeln) e in regioni come la Bassa Slesia e la Masuria, e circa un milione e mezzo di polacchi vivono in Germania, i quali sono arrivati o recentemente oppure secoli fa.

Vedi anche[modifica | modifica wikitesto]

Eventi relativi alla Seconda Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lebensraum, Time Magazine 13 August 1945
  2. ^ US State Department, Foreign Relations of the US: The Conference at Cairo and Tehran 1943, "Tripartite Dinner Meeting, 28 November 1943" pp. 509-14
  3. ^ Anthony Eden, The Reckoning (London, 1965) p. 427.
  4. ^ US Dept. of State, Foreign Relations of the US, The Conferences at Malta and Yalta, 1945, Third Plenary Meeting 6 February 1945, Matthews Minutes, p. 77
  5. ^ Ibid., Bohlen Minutes, p. 669.
  6. ^ Llewellyn Woodward, British Foreign Policy in the Second World War, (London, 1962) p. 299
  7. ^ http://www.winstonchurchill.org/i4a/pages/index.cfm?pageid=531
  8. ^ http://links.jstor.org/sici?sici=0002-8762(197410)79%3A4%3C1119%3ATCWWO%3E2.0.CO%3B2-1
  9. ^ Harry Truman, Year of Decisions, (New York, 1955) p. 296
  10. ^ US Dept of State, Foreign Relations of the US, The Conference of Berlin (Potsdam) 1945, vol. II pp. 1522-1524.
  11. ^ Ibid., pp. 381ff
  12. ^ Ibid., p. 384
  13. ^ Ibid., p. 1150
  14. ^ (Ibid., p. 480)
  15. ^ Ibid., p. 519
  16. ^ Churchill's Iron Curtain, On expulsion of ethnic Germans - historyguide.org
  17. ^ http://www.calvin.edu/academic/cas/gpa/oder.htm
  18. ^ Trattato tra la Repubblica Federale Tedesca e la Repubblica Polacca sulla conferma del confine tra i due Stati, 14 novembre 1990(PDF)