Tommaso Parini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Tommaso Parini
NascitaMargherita di Savoia, provincia di Foggia, 20 maggio 1907
MorteLa Fresneda, 28 marzo 1938
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàBombardamento
Anni di servizio1936 - 1938
GradoCapitano
GuerreGuerra civile spagnola
Comandante di289ª Squadriglia
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Tommaso Parini (Margherita di Savoia, 20 maggio 1907La Fresneda, 28 marzo 1938) è stato un militare e aviatore italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque il 20 maggio 1907 a Margherita di Savoia, provincia di Foggia.[2] Avviatosi alla professione di ingegnere,[N 1] conseguì la licenza in fisico-matematica presso l'Istituto Vittorio Emanuele di Genova.[3] Appassionatosi al mondo dell'aviazione, si arruolò nella Regia Aeronautica iniziando a frequentare il Corso centauro presso la Regia Accademia Aeronautica di Caserta nel novembre 1925. Nominato aspirante nell'ottobre 1927, divenne sottotenente in servizio permanente effettivo nell'agosto 1928, e tenente nel maggio 1929.[3] Trasferito alla scuola caccia vi conseguì il brevetto di pilota militare, passando in servizio presso il 1º Stormo Caccia Terrestre nel mese di ottobre.[1] In forza a tale reparto prese parte alle celebrazioni per il Decennale della costituzione dell'Arma Aeronautica, conseguendo la Medaglia d'oro commemorativa per le sue esibizioni di acrobazia sui caccia.[3] Il 1 novembre 1933 venne trasferito allo Stormo Sperimentale Bombardamento, e nel maggio 1934 assegnato al 91º Gruppo autonomo bombardamento.[3] Trasferito nel gennaio 1935 al 15º Stormo Bombardamento Terrestre, dopo lo scoppio della guerra d'Etiopia venne mobilitato, raggiungendo in volo Tripoli, Libia, il 20 luglio 1936.[1] Ritornò in Patria nei primi giorni del 1938, e il 21 gennaio partì volontario per combattere nella guerra di Spagna.[3] Comandante della 289ª Squadriglia Bombardamento Veloce, XXIX Gruppo, 111º Stormo.[3] Il 28 marzo 1938,[2] festa dell'Aeronautica, durante una missione di guerra il suo aereo, a causa dell'intenso fuoco contraereo, entrò in collisione[4] con un altro velivolo similare, pilotato dal capitano Federico Cozzolino,[N 2] sopra La Fresneda, precipitando al suolo.[4] L'incidente causò la morte di 9 membri degli equipaggi, mentre tre si salvarono con il paracadute.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di squadriglia da bombardamento veloce, volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, sempre alla testa del suo reparto con indomito spirito ed alta bravura, effettuava numerosissime azioni in campo tattico e strategico, battendo obiettivi importanti e difficili per la violenta difesa antiaerea, dopo aver sostenuto vittoriosamente ardui combattimenti con la caccia nemica. Incaricato di bombardare una batteria che efficacemente batteva un importante settore del fronte, malgrado la violenta e precisa reazione insisteva sul bersaglio per meglio individuarlo e colpirlo, finché cadeva sul campo precipitando aggrovigliato con altro apparecchio della sua squadriglia colpito dall’artiglieria. Col suo sacrificio coronava la sua giovane vita di valoroso soldato. Cielo di Spagna, gennaio - marzo 1938.[5]»
— Regio Decreto 15 settembre 1938.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Era figli di un ingegnere e lo erano anche i suoi fratelli.
  2. ^ Anch'egli decorato con Medaglia d'oro al valor militare.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo, Dimensione Cielo n.4 Bombardieri, Roma, Edizioni Bizzarri, 1972.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.
  • Cesare Gori, Ali d'Italia 9. SIAI S.79 Vol.1, Torino, La Bancarella Aeronautica, 2000.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]